Recensione di “Strega”

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Autore: Finbar Hawkins, Laura Pelaschiar (Traduttrice)

Casa editrice: Einaudi Ragazzi

Anno di pubblicazione: 2023

Genere: Fantasy, Narrativa per ragazzi

Trama: Evey ha visto morire sua madre per mano dei cacciatori di streghe. Una crudeltà insensata: sua madre era una strega buona, non aveva mai fatto del male a nessuno. Spietati, i cacciatori di streghe vogliono uccidere anche lei e sua sorella. Braccata in un mondo duro e ingiusto, tormentata dall’ossessione per la vendetta e dai sensi di colpa, Evey si dibatterà tra luce e tenebra, aggrappandosi all’unica cosa che la potrà veramente guidare al di là di ogni pericolo, al sicuro da ogni male: l’amore. Un libro di narrativa illustrata per ragazze e ragazzi dai 12 anni. Una storia lirica, spettrale eppure luminosa che parla di riscatto, di solidarietà femminile e tradimento, di autodeterminazione e legami familiari. Un fantasy storico di forte impatto emotivo che illumina con efficacia i chiaroscuri dell’animo umano.

Recensione: Può un libro per ragazzi colpirmi così potentemente a livello emotivo e farmi soffrire così tanto? Io credo di si. L’ho imparato col tempo, attraverso tante volumi di narrativa per ragazzi e l’ho confermato grazie alla lettura di “Strega”.

Premetto che leggo qualsiasi libri parli di storie legate alla stregoneria, al periodo della caccia alle streghe e a donne uniche che sono state ingiustamente accusate di atti disdicevoli o riprovevoli. Questo libro ha la pretesa (totalmente giusta) di volerne parlare ai più giovani, ampliando il discorso a temi ancora oggi importanti come la paura del diverso e l’accettazione dell’altro, la condizione femminile e la sorellanza (di sangue e non), la gestione delle emozioni e l’elaborazione del lutto.

È un obiettivo molto audace e ambizioso eppure Hawkins ci riesce alla perfezione, donandoci una storia ricca di sentimenti contrastanti ma capace di arrivare al cuore di tutti i lettori, giovani e meno giovani.

Lo stile di scrittura è semplice ma allo stesso tempo d’impatto: con una scrittura fluida, capitoli brevi e richiami a canti, poesie e passaggi della tradizione popolare, ci si immerge completamente nella storia senza trovarla mai pesante e ci si lascia trascinare soprattutto dalla protagonista, attraverso i suoi sentimenti, soffrendo e gioendo insieme a lei.

Evey è una ragazzina che vive, dopo la barbara uccisione della madre, molti sentimenti contrastanti. Da una parte prova una grande rabbia nei confronti degli assassini ma dall’altra sente un grande senso di colpa per non esser riuscita a evitarlo e per non aver compreso a pieno la madre e la sorella e il loro amore per lei.

Ho apprezzato molto il suo approfondimento psicologico e la bellissima evoluzione che il suo personaggio vive durante la storia. Il rapporto con la sorella è un mix di emozioni che la spingeranno a non essere lucida nelle sue decisioni; è allo stesso tempo però uno dei rapporti più belli che io abbia trovato descritto nei libri.

Il concetto di sorellanza si amplia nel libro di Hawkins: si può anche “scegliere” di essere sorelle e sarà proprio quello che Evey deciderà non appena conoscerà un’altra figura femminile forte, indipendente e battagliera come lei. Le due ragazze scopriranno fin da subito di avere molto in comune e il loro legame diventerà unico e indissolubile.

I cattivi della storia sono figure che restano nell’ombra e che vengono svelati in tutta la loro crudeltà e nella loro cattiveria, poco alla volta, man mano che la protagonista se li ritroverà lungo il suo cammino.

La stregoneria è un elemento fondamentale; non abbiamo a che fare con donne che sono state etichettate erroneamente come streghe ma ci troviamo di fronte a “vere streghe” che si definiscono come tali e che hanno come colpa solo quella di essersi fidate della persona sbagliata.

Il bello di questa visione della stregoneria sta nel mettere in risalto il legame di queste figure femminili con la terra, la natura e tutto ciò che riguarda la loro potenza generatrice. Quasi tutte queste donne usano tutto il loro sapere e il loro potere per praticare la magia e la medicina per la cura e la protezione delle persone e per entrare in contatto con il mondo naturale e animale. Il loro sapere e il loro essere così indipendenti faceva paura a molti (soprattutto agli uomini) e per questo sono state perseguitate e uccise.

Ecco che quindi un libro come “Strega” porta anche l* giovan* lettor* a riflettere su argomenti spinosi e attuali, a porsi domande e a comprendere che molte cose sono cambiate ma tante altre devono essere ancora combattute e sradicate per fare in modo che avvenga una vera e propria rivoluzione.

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2 Risposte a “Recensione di “Strega””

  1. Grazie di averlo presentato, non lo conoscevo. Alle volte si crede erroneamente che i libri per ragazzi siano più “semplici”, con contenuti non più interessanti per gli adulti…nulla di più sbagliato.

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