Recensione di “Rutka. La bambina segreta”

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Autore: Joanna Fabicka, Mariusz Andryszczyk, Raffaella Belletti

Casa editrice: Rizzoli

Anno di pubblicazione: 2022

Genere: Narrativa per bambini e ragazzi

Trama: Nel cortile di via Rybna 13, a Lódz, Zosia si annoia a morte. Ma quando la bizzarra zia Róia entra nella sua vita, e veloce si installa nel suo cuore, il mondo intorno a lei si trasforma. I muri degli edifici non sembrano più così scrostati, il salice al centro del cortile non è più tanto ricurvo e, tra i rami, fa capolino una treccina rossa sconosciuta. È Rutka, una vicina che Zosia non sapeva di avere. Con lei si accendono magia, follie e avventure surreali, e l’immaginazione spazia senza limiti. Ma, mentre corrono mano nella mano per la città, una musica triste scorre sotto i loro piedi e un racconto muto si svolge sotto il nostro sguardo: i muri, le ombre, le immagini misteriose evocano le storie di dolore degli ebrei durante la Seconda guerra mondiale. C’è il Signore Bianco che ingoia farfalle, e c’è la stazione di Radegast, da dove partono vagoni carichi di persone dirette al Pianeta di Diamante. Un mondo che emerge dai ricordi di chi è sopravvissuto, ma che non riesce a prendere il sopravvento. A prevalere, in questa emozionante storia di amicizia e di scoperta, dove passato e presente danzano insieme, sono il desiderio di vivere e le infinite possibilità di quel tesoro che è l’infanzia.

Recensione: Questo libro porta con sé un insegnamento molto importante: si può parlare ai più piccoli di eventi tragici di grande portata e impatto come quello della Seconda Guerra Mondiale e della Shoah. Lo si può fare però anche senza mai nominare i fatti, in modo delicato e attraverso l’uso di un linguaggio adatto all’età, anche con l’aiuto di elementi fantastici necessari nelle opere dedicate ai più giovani.

La storia di Rutka è difatti una storia fantastica: un incontro tra due bambine, tra due epoche diverse, tra due esperienze di vita completamente lontane. Eppure un’unione e un’amicizia cosi forte che va oltre i limiti e le distanze.

È attraverso questo loro rapporto che Zosia entra in contatto con una realtà che non conosce e con la storia di Rutka; una storia molto diversa dalla sua, esempio di tante altre storie del tempo.

Il libro è un susseguirsi di rocamboleschi eventi, di avventure inimmaginabili, di luoghi a volte magici a volte spaventosi, un turbinio di emozioni che vivono le due bambine e che accompagneranno piano piano Zosia ad una scoperta impensabile.

Le vicende si intersecano a ricordi, sogni, illusioni. Cosa avvenga adesso, cosa sia già avvenuto e cosa dovrà essere ricordato è difficile da definire perché tutto si fonde in emozioni molto forti e simili.

Fondamentale la figura della Zia Ròia che sembra essere l’unica che, attraverso uno sguardo o leggendo nel pensiero, riesca a capire Zosia e fungerà da collante e porto sicuro.

Le illustrazioni a mio parere sono perfette per il tono del racconto: colori vivaci, immagini in movimento, elementi in divenire. Tutto accompagna la storia in un susseguirsi di scene, a volte talmente fantasiose da sembrare perse nel tempo e nello spazio.

È sicuramente interessante come la drammaticità di ciò che noi conosciamo bene, sia reso digeribile grazie agli elementi fantastici. Attenzione però, non cadiamo nell’errore di pensare che eventi di questa portata vengano sminuiti da libri di questo tipo. Tutt’altro direi! Vengono resi accessibili alle menti più giovani, ovvero a coloro che porteranno avanti la memoria e grazie a questa, renderanno il mondo un posto migliore.

5+

13 Risposte a “Recensione di “Rutka. La bambina segreta””

  1. Sembra davvero bellissimo, anzi come dici tu credo proprio che libri del genere aiutino i più giovani ad approcciarsi con questi argomenti difficili senza sminuirli, anzi!

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  2. Un libro che aveva catturato la mia attenzione sin da subito! Trattare di un argomento così delicato ed importante in un modo così diverso, è stata una buona idea sopratutto per i giovani

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  3. Sul raccontare con tatto le cose ai più piccoli mi trovi d’accordo. È talmente forte l’argomento della Shoah che lo si può conoscere gradualmente negli anni.

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