Recensione di “Romeo e Rosalina”

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Romeo e Rosalina

Autore: Natasha Solomons, Alessandro Zabinini (Traduttore)

Casa editrice: Neri Pozza

Anno di pubblicazione: 2023

Genere: Retelling, Narrativa Storica

Trama: La prima volta che Romeo la vede, se ne innamora all’istante. Quell’angelo dalle guance seriche, le membra perfette, lo sguardo luminoso. Le dita che si muovono leggere sulle corde del liuto. Intorno a loro la festa si muove, in un turbinio di vesti variopinte, musica e vino, ma Romeo Montecchi ha oc – chi solo per lei. Per quel sole davanti a cui impallidisce, invidiosa, la luna. Le loro famiglie sono in guerra, una faida antica le cui origini a Verona nessuno ricorda piú. Qualsiasi sentimento fra loro non può che essere scandalo, oltraggio, motivo di scontro. Scontro che appare inevitabile, visto che lei accoglie le attenzioni di Romeo come un bocciolo di rosa accoglie la primavera. Cosí, quando lui si arrampica fino al suo balcone per cospargerlo di fiori, lei gli giura amore eterno. E quando lui le promette un matrimonio segreto e la fuga, lei cede. Lei, che si chiama Rosalina Capuleti e che, destinata al convento, è decisa a conoscere l’amore, a combattere la sorte che altri hanno scelto per lei. Nessuno le ha mai rivolto parole incantevoli come quelle di Romeo, anche se a volte sembra un attore che recita sul palcoscenico. Ma quando lui le chiede di mentire, rubare, tradire, nel cuore della passione si insinua il dubbio: e se Romeo Montecchi non fosse chi dice di essere? Qualcuno aveva cercato di aprirle gli occhi ma lei, prima, era incapace di vedere. Intanto Romeo, dimenticate in un istante le promesse fatte, ha già posato lo sguardo su un’altra Capuleti. Per Rosalina, ferita ma ora lucida, è il momento della rabbia, della vendetta anche per le donne che l’hanno preceduta. Non ce ne saranno altre. Forse non è troppo tardi per salvare Giulietta…

Recensione: Devo fare una doverosa premessa, prima di inoltrarmi nelle mie personali impressioni su questo romanzo. Amo i retelling e proprio per questo motivo ne leggo davvero molti; inoltre apprezzo tanto quando il libro in questione stravolge completamente la storia originale dalla quale si ispira. Detto ciò trovo davvero incoerente chi invece si approccia a un retelling con pregiudizi, con il timore infondato di veder cancellata o rovinata la storia ispirante; da sempre gli autori si rifanno ad altri libri o racconti per trovare uno spunto dal quale partire. Lo stesso Shakespeare ha fatto riferimento a racconti italiani quando ha scritto la storia di Romeo e Giulietta, stravolgendone alcune parti e inventando anche una Verona che non aveva visto e conosceva solo per sentito dire. Eppure nessuno lo accusa di aver “rovinato” le novelle altrui!

Detto ciò, devo ammettere anche di non essere particolarmente fan della storia d’amore tra Romeo e Giulietta: non essendo una grande amante dell’instalove e della spettacolarizzazione della tragedia romantica, questa coppia mi è abbastanza indifferente e trovo altri libri dell’autore, molto più piacevoli di questo. Ho voluto specificare tutto questo perché credo che, una volta tenuto conto di questi aspetti, si possa parlare di “Romeo e Rosalina” come di un libro a sé che, se deve essere criticato, lo si può fare per le pecche stilistiche e narrative e non per un continuo confronto.

Ammetto che il libro a me è piaciuto davvero tanto; intanto abbiamo a che fare con un untelling perché in realtà la protagonista di questo libro, viene solo nominata nell’opera shakespeariana da alcuni amici di Romeo alla fatidica festa in cui, andato proprio per incontrare Rosalina, vedrà Giulietta e se ne infatuerà (badate bene!infatua perché vi prego, non parliamo di amore dopo 10 minuti!). Ecco che quindi questo libro prende già molti punti con me: narra la storia di quella ragazza che doveva essere l’amore di Romeo ma che presto viene dimenticata da tutti e della quale nessuno parla più.

Rosalina è una giovane che ha appena perso la madre e che, come per molte altre fanciulle dell’epoca, il destino può prevedere solo due cose: il matrimonio di convenienza oppure il convento. Il padre decide di farle prendere i voti e così lei si ritrova a voler vivere i suoi ultimi giorni da libera assaporando le gioie della vita. Ecco che in un momento così delicato, incontra la persona sbagliata: Romeo. In questa storia, lui è più grande, più esperto e soprattutto uno spietato manipolatore. Ho davvero odiato quest’uomo e la sua capacità di approfittarsi delle ragazze e dei loro momenti di fragilità. 

Rosalina però col passare del tempo si rende conto di chi ha di fronte e farà di tutto per proteggere le persone che le stanno a cuore, soprattutto la sua cara e giovanissima cugina. Ho apprezzato la sua forza, la sua tenacia e la sua capacità di rialzarsi nonostante tutte le avversità della vita. Una protagonista che evolve durante la narrazione e che cresce in un percorso di consapevolezza di sé stessa e delle proprie qualità. 

La storia d’amore c’è anche in questa storia e non stiamo parlando sicuramente di quella tossica descritta prima. Una relazione invece che nasce come amicizia e che cresce piano piano e nascosta, che diventa via via più salda. Ovviamente come in ogni tragedia che si rispetti, preparate i fazzoletti perché ci sarà da piangere.

La bravura della scrittrice sta anche nell’esser riuscita a raccontare una storia completamente nuova, partendo da due semplici nomi e poi, a metà libro, intrecciarla con quella più famosa in un incastro a mio parere che funziona alla grande. Inoltre il finale è stato un vero shock e l’ho trovato molto poetico, adatto.

Lo stile di scrittura è perfetto per il romanzo in questione; è ricercato, con un gusto rétro che richiama al passato. Allo stesso tempo però è ripulito di quella pesantezza e di quella vecchia pomposità che caratterizzava invece le tragedie classiche.

Credo che Romeo e Rosalina, sia un perfetto mix tra retelling e storia completamente originale, capace di tenere il lettore incollato alle pagine, senza mai annoiarlo o infastidirlo. Sicuramente, come detto prima, bisogna tenere in considerazione che scrivere un retelling non vuol dire inficiare l’importanza o la grandezza dell’opera principale. Dato che non esistono storie intoccabili e che il bello della letteratura sta anche nella commistione di racconti già conosciuti ad altri originali, godetevi un racconto che profuma di altri tempi ma che ha molte cose in comune con tante storie di oggi.

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3 Risposte a “Recensione di “Romeo e Rosalina””

  1. Anche io amo i retelling, ma sono combattuta su questa storia, perché visto sentendo dei pareri veramente contrastanti. La tua recensione sicuramente mi aiuta a farmi un’idea, ma devo pensarci un po’

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