Recensione di “Remember when it rained”

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Autore: William Isaac Zoe

Casa editrice: Independent Publication

Genere: Thriller

Trama: Remember when it rained è un thriller sviluppato con tre punti di vista differenti: La paura, la vergogna e il coraggio. Nell’avventura che coinvolge Bill, suo padre Paul e il detective Robert Clark nulla è come sembra. Un oscuro passato e terribili segreti si nascondono nelle solitarie e sterminate campagne della cittadina di Saint John.

Recensione:Oggi vi parlo di un breve racconto (conta circa 130 pagine) ma veramente valido. Leggo pochi racconti in verità però quando il genere è horror o di thriller, credo che racconti molto brevi possano dare qualcosa in più. Questo è uno di quei casi. Partiamo con una storia e ci ritroviamo alla fine con un’altra completamente diversa. Il tutto sembra cominciare con qualcosa di fittizio, di pura invenzione per poi scoprire che la realtà a volte può fare più paura della finzione. Ciò che mi ha sempre trasmesso il vero brivido è l’animo umano oscuro. Anche quando guardavo film dell’orrore, non mostravo mai paura se parlavano di fantasmi, mostri oppure di possessioni. Ciò che mi incuteva il vero timore era la cattiveria umana, reale e a volte sadica. Ecco, con questo racconto ho raggiunto di nuovo quel giusto mix di paura e di fascino che solo l’animo umano sa darmi. Qui il vero “mostro” è l’uomo con tutte le sue sfaccettature, con i suoi traumi e i suoi meccanismi di difesa. Qui l’esperienza segna, gli eventi tragici formano e il dolore deforma la personalità umana. Ho trovato eccezionale la capacità dello scrittore di farmi appassionare alla storia fin dalle prime pagine e in così poco spazio. Lo stile narrativo è molto fluido, dinamico, mai noioso. È passato da un’ambientazione ad un’altra senza snaturare la storia, rendendo il tutto una sorta di grande rivelazione che un pò immaginavamo ma che di certo non è migliore delle vecchie e buon storie di mostri. Ancora una volta capiamo che la paura è insita nell’uomo: la paura di perdere qualcuno, di perdere sé stessi, di perdere il senno. Paura, dolore e sofferenza segnano in maniera imprescindibile ognuno di noi e quando scavano in una personalità fragile, definiscono percorsi inimmaginabili e capaci di portarti negli spazi più bui e angusti dell’intelletto umano. Ti ritrovi a chiederti perché? Perché non comportarsi diversamente? Perché non fare scelte diverse? Perché decidere di far soffrire a loro volta altri? Non c’è un’unica e vera risposta per quanto le certezze ci facciano sentire al sicuro. Il non riuscire a rispondere è quello che più alimenta la nostra di paura e ci fa rimanere incollati a storie di questo tipo. Ottimo racconto, lo consiglio a tutti, anche a chi non è amante del genere. Non troverete cose splatter o momenti di terrore; semplicemente vi porterà a dubitare di tutti, sapendo che ognuno di noi nasconde dei segreti inconfessabili, chi più chi meno.

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