Recensione di “Sei di Corvi”

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Autore: Leigh Bardugo

Casa editrice: Mondadori

Anno di pubblicazione: 2019

Genere: Fantasy

Trama: A Ketterdam, vivace centro di scambi commerciali internazionali, non c’è niente che non possa essere comprato e nessuno lo sa meglio di Kaz Brekker, cresciuto nei vicoli bui e dannati del Barile, la zona più malfamata della città, un ricettacolo di sporcizia, vizi e violenza. Kaz, detto anche Manisporche, è un ladro spietato, bugiardo e senza un grammo di coscienza che si muove con disinvoltura tra bische clandestine, traffici illeciti e bordelli, con indosso gli immancabili guanti di pelle nera e un bastone decorato con una testa di corvo. Uno che, nonostante la giovane età, tutti hanno imparato a temere e rispettare. Un giorno Brekker viene avvicinato da uno dei più ricchi e potenti mercanti della città e gli viene offerta una ricompensa esorbitante a patto che riesca a liberare lo scienziato Bo Yul-Bayur dalla leggendaria Corte di Ghiaccio, una fortezza considerata da tutti inespugnabile. Una missione impossibile che Kaz non è in grado di affrontare da solo. Assoldati i cinque compagni di avventura – un detenuto con sete di vendetta, un tiratore scelto col vizio del gioco, uno scappato di casa con un passato da privilegiato, una spia che tutti chiamano lo “Spettro”, una ragazza dotata di poteri magici -, ladri e delinquenti con capacità fuori dal comune e così disperati da non tirarsi indietro nemmeno davanti alla possibilità concreta di non fare più ritorno a casa, Kaz è pronto a tentare l’ambizioso quanto azzardato colpo. Per riuscirci, però, lui e i suoi compagni dovranno imparare a lavorare in squadra e a fidarsi l’uno dell’altro, perché il loro potenziale può sì condurli a compiere grandi cose, ma anche provocare grossi danni…

Recensione: Mi chiedo ancora perché io abbia aspettato così tanto per immergermi nel mondo Grisha. Sapevo che storia, scrittura e personaggi mi sarebbero piaciuti; me lo sentivo. Eppure non era mai giunto (fino ad ora) il momento di iniziarla. Ora che ci sono finita dentro, non voglio più uscirne e voglio leggere tutto ciò che c’è (e sopratutto tradurranno) del mondo Grisha. Partiamo dalla bravissima Bardugo perché io ho scoperto di adorare la sua scrittura. È davvero capace di catturarti e ti farti immergere nel mondo descritto; continui a leggere e non riesci a fermarti perché lei è bravissima nell’esporre gli eventi, nel rendere i protagonisti accattivanti e nel catapultarti in mondi che tu stessa vorresti visitare di persona. Mai scontata, ogni tassello è posto nel giusto incastro e riesce a dare vita ad una serie di eventi concatenati tra di loro, in un gioco di colpi di scena e di salti temporali importantissimi ai fini della comprensione di tutta la storia. All’inizio tutta la storia vi potrà sembrare un po’ lenta ma credetemi se vi dico che poi, prenderà una velocità narrativa capace di farvi scivolare dentro alle vicissitudini senza più riuscire a fermarvi. Veniamo ai personaggi: signori/e! Qui abbiamo a che fare con 6 balordi uno più personificato dell’altro. La Bardugo non lascia niente al caso. Psicologia, storia, vissuto ed emotività sono snocciolati durante tutta la lettura e ci vengono donati a piccole dosi sin da subito. Il tutto rende impossibile non affezionarsi ad almeno uno dei personaggi (perlomeno quello ritenuto più affine al nostro carattere). Il protagonista principale Kaz è un ragazzo che si è fatto da sé nei bassifondi del Barile e che nella sua vita ha sempre dovuto cavarsela da solo. Il suo essere così duro e cinico dipende anche da quello che la vita gli ha riservato, cioè solo dolori e sofferenza. Ecco che entra in gioco Inej, bellissima ragazza, chiamata “Spettro” per la sua capacità di non farsi vedere o notare da nessuno mentre svolge uno degli innumerevoli compiti che le affida Kaz. I due mi sono piaciuti moltissimo; ho adorato come piano piano sono venuti a galla i veri sentimenti eppure ho apprezzato ancora di più la capacità della Bardugo di non forzare la loro storia, definendo i giusti e reali spazi che due personaggi di questo spessore dovevano avere. Chi ho amato di più però è stata Nina: personalità forte, esuberante, ai limiti del comico e con un corpo prorompente (evviva, finalmente!). Nina è una Grisha ovvero una donna con poteri, considerata da molti una strega o poco meno di un animale. Ho trovato molto interessante il suo carattere duro, predominante e la sua capacità di non abbattersi di fronte alle avversità. La sua tenacia nel portare avanti la causa del suo popolo e nel preservare la sua amicizia col resto del gruppo, mi ha spinto a considerarla la vera eroina del libro. Oltre a loro ci sono altri personaggi altrettanto apprezzabili che lascio scoprire a voi. Una cosa importante è che la vicenda è narrata in terza persona però, ogni capitolo. è raccontato da uno dei personaggi (difatti i capitoli si chiamano con i nomi dei narratori). Questo a molti ha fatto storcere il naso; io invece l’ho trovato geniale perché in questo libro a farla da padrone sono i personaggi e le loro personalità che in questo modo emergono al meglio. La storia è davvero interessante, originale e con diversi spunti di riflessione. Possiamo trovare temi come il riscatto personale, l’odio, la perdita, la violenza ma anche l’amore, l’amicizia e il coraggio.Un sistema magico semplice ma ben strutturato al limite del realistico. Un libro completo scritto in maniera magistrale e capace di catturavi dalla prima all’ultima pagina. Un libro che ti lascia con una voglia matta di leggere il secondo e di sapere come andrà a finire.

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