Recensione di “Ossario”

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Ossario

Autore: Lorenzo Palloni

Casa editrice: Feltrinelli

Anno di pubblicazione: 2023

Genere: Horror, Narrativa a Fumetti

Trama: Una raccolta di storie affilate come una mannaia.

Recensione: Ho sempre un po’ di timore ad approcciarmi a una raccolta di racconti horror. Questo perché a mio parere, non è semplice trasmettere tutta l’ansia, la paura e il macabro attraverso disegni . Inoltre concentrare storie raccapriccianti in brevi racconti, non è sicuramente da chiunque perché si rischia di perdersi durante il racconto, di tralasciare qualcosa di importante e di rendere la vicenda narrata meno impressionante e incisiva.

Ero molto curiosa di leggere Ossario perché era il primo approccio a questo autore italiano e al suo stile davvero singolare; volevo capire se anche lui era caduto nella trappola del racconto breve o era stato capace di rigirarlo a suo favore.

Palloni è stata una piacevole scoperta perché è riuscito a scrivere storie noir, a volte mostruose, mantenendo un certo gradi di qualità e una buon spessore; anzi, a dirla tutta, forse la ciliegina sulla torta sta proprio nella loro brevità così incisiva e così aperta allo stesso tempo.

Le storie narrate sono scorci di vita reale dove i protagonisti sono vittime o carnefici (con ruoli a volte altalenati e interscambiabili) che si ritrovano a vivere un fato dal quale non possono sfuggire. I punti di partenza sono diversi e possono essere i più orridi e ripugnanti: la guerra, la violenza, l’abuso, la malattia, la povertà. Inevitabilmente ciò che succede nell’esistenza dei protagonisti, li porterà dritti a quel baratro dal quale non potranno più tornare indietro. La tensione la senti e la percepisci a ogni pagina che giri; in un escalation emotivo, ti ritrovi travolt* dalla raggelante fatalità, fino all’inizio della storia successiva dove tutto ricomincia. 

L’emotività è amplificata dal disegno di Palloni: uno stile asciutto, marcato e tenebroso. Il tratto è poi accompagnato dalla scelta dei colori, assolutamente non casuale: colori che richiamano a un gusto vintage, retrò che rende le storie ancora più tristi e melanconiche, un qualcosa da osservare da lontano, cercando di prendere sempre le dovute distanze per non lasciarsi sopraffare. 

Alla fine della giostra, vi consiglio questa raccolta? Assolutamente si, se siete amanti del genere horror e noir e se non siete persone facilmente impressionabili dalla volubilità e dall’ineluttabilità della vita.

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3 Risposte a “Recensione di “Ossario””

  1. Io penso che salterò, sono una persona troppo impressionabile, ma lo terrò non considerazione come consiglio per altre persone per la spooky season

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