Recensione di “Flight or Flight Odyssey”

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Autore: Filippo Barbanti

Casa editrice: Independently published 

Anno di pubblicazione: 2023

Genere: Sci-fi

Trama: Dopo la Battaglia di Low Well, Delb, l’orgoglioso principe di Norru, si ritrova senza trono e senza regno. Mosso da sentimenti che non si addicono a un norwyans, il principe intraprenderà un viaggio di riconquista che si incrocerà con l’odissea degli Outsiders.
Seppur con intenzioni molto diverse, le due forze si troveranno a condividere lo stesso obiettivo: ritrovare Adrenaline e suo fratello. E mentre l’AGS discute per capire se Phil sia l’eroe di cui ha bisogno, una minaccia riemerge dal passato, mettendo l’Universo in pericolo come mai prima d’ora.

Recensione: Un autore potrebbe essere paragonato al vino: quando matura, diventa più bravo. È sicuramente il caso di Filippo che con questo secondo volume, non solo conferma di aver avuto una grande idea narrativa ma dimostra di essere anche cresciuto e migliorato tantissimo nello stile e nella capacità di trasmettere, a chi legge, tutta la potenza della sua storia.

Dove eravamo arrivati? Ah si! Abbiamo lasciato i nostri protagonisti subito dopo la battaglia di Low Well con un re senza regno e un gruppo di eroi considerati traditori, gli Outsiders, che dovranno aiutarsi per affrontare una nuova minaccia. Cercherò come sempre di parlarvi di un secondo volume, evitando di fare spoiler. 

Partiamo dal World Building; quando Filippo mi ha chiesto, a fine lettura, cosa pensassi a caldo del suo libro, la mia risposta è stata una sola parola: “denso!”. Ebbene si, perché Filippo ha concentrato in un volume tutta la descrizione di un multiverso immaginario, arricchendolo di molti particolari e spiegando nel dettaglio ogni aspetto, dai mondi alle varie popolazioni, dalle usanze alle leggi che ne regolano l’esistenza. Attenzione però, nonostante sia richiesta una vostra grande attenzione nella lettura, l’autore è stato capace di farlo senza cadere nella più banale delle trappole per scrittori: i buchi di trama. Tutto ritorna alla perfezione e viene narrato in un modo talmente naturale che, nonostante sia un mondo fantascientifico, nessuno metterebbe in dubbio l’esistenza di Norru oppure la potenza del Guerriero Road Rage. Questo per dire che non basta inventare realtà parallele e nuove creature per rendere un fantasy o un sci-fi meritevole di attenzione. Bisogna essere capaci di non perdere mai di vista la credibilità di tutto il costrutto e il buon funzionamento della storia. Filippo è riuscito a farlo benissimo e ha creato un cosmo di sfaccettature e di qualità.

L’unica difficoltà che ho riscontrato (ma attenzione, è dovuta a una mia carenza in fatto di conoscenza scientifica) è stata quella di comprendere a pieno ogni spiegazione in merito a questioni scientifiche, a nuove teorie e a principi di fisica. Ehi! Non possiamo essere tutti “capoccioni” come Filippo 🙂

Battute a parte, nonostante la mia difficoltà, ho preferito questo tipo di precisione alla superficialità di molte altre storie che scrivono certi concetti all’acqua di rose.

Parliamo invece dei personaggi. Sicuramente quello che colpisce più di tutto è il fatto che il nostro “eroe” non lo si può definire veramente tale. Phil è un uomo che, dopo aver scoperto le sue enormi potenzialità, commette degli errori (leggi il primo volume e capirai!) e questo provoca in lui una crisi di coscienza che lo accompagnerà per tutta la narrazione. È un uomo che inizialmente fugge di fronte alla presa di responsabilità e che dovrà intraprendere un lungo percorso interiore per capire sé stesso e soprattutto per perdonarsi. Questo aspetto l’ho apprezzato molto perché rende l’eroe in realtà un uomo al 100% e lo avvicina a ognuno di noi. Tutti nella vita commettiamo errori; prenderne atto, conviverci e imparare da questi è un qualcosa che dobbiamo affrontare nella vita così come dovrà fare Phil.

Filippo inoltre è stato bravo a caratterizzare ogni singolo personaggio. Sono tanti e molto variegati tra loro; eppure sia i “buoni” sia i “cattivi” (e a questo vi inviterei a prestare attenzione perché nessuno è come sembra) hanno una storia che li caratterizza e una personalità ben delineata e definita. 

Quella che sicuramente continuo ad apprezzare maggiormente è la Strega e mi ha fatto piacere conoscerla meglio in questo secondo libro, venendo a sapere sempre più informazioni in merito alla sua ascesa e al suo essere. In questo libro, secondo me, all’inizio si perde un po’ l’aspetto distopico che aveva caratterizzato il principio della storia nel primo volume. Eppure alla fine l’autore riprende l’argomento e lo fa tornare il fulcro di tutta la vicenda.

Arrivano anche nuovi personaggi e nuove creature che incrementeranno il mondo “Fight or Flight”. Per cui ce n’è per tutti i gusti e di sicuro non vi annoierete!

Un grande merito va sicuramente alla capacità dello scrittore di narrare battaglie che potremmo definire veramente epiche. Filippo non si spreca in fatto di combattimenti e di grandiosità. Gli scontri hanno lo spazio che meritano; molte pagine sono dedicate a questi ultimi e ogni battaglia risulta essere memorabile e straordinaria. Se vi piacciono le lotte all’ultimo sangue ma soprattutto caratterizzate da lotte interiori, perlopiù psicologiche, questo è sicuramente il libro che fa per voi.

Se siete però anche fan delle storie d’amore e dell’amicizia sopra ogni cosa, “Fight or Flight”ì Odyssey” accontenterà anche voi. Non aspettatevi un romance fantasy perché le relazioni qui sono molto più realistiche. Il rapporto nasce pian piano e si sviluppa intorno ad una storia di guerra e di frenesia. Ecco che quindi amore e amicizia saranno le vere ruote motrici motivazionali ma saranno allo stesso tempo ben amalgamate al contesto e al momento. 

Oltre alla copertina bellissima, questo libro è arricchito da immagini, da una mappa all’inizio e da un glossario alla fine. Filippo non ha risparmiato nei dettagli e nella cura dell’edizione.

In soldoni, mi sento vivamente di consigliare questa saga sci-fi che ancora una volta dimostra che in Italia abbiamo validissimi scrittori del genere, che meritano più visibilità e che soprattutto possono portare in alto un genere che troppo spesso viene deriso o considerato di serie B. Filippo è sicuramente un autore che merita e che sta crescendo, in un mondo come quello della fantascienza che ha ancora molto da dire. 

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2 Risposte a “Recensione di “Flight or Flight Odyssey””

  1. Hai descritto un libro che potrebbe essere nelle mie corde, anche per la densità dei concetti scientifici, che in un fantascientifico per me sono il 70%. Lo segno perché sono intrigata

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