Recensione di “Non basta una parrucca”

Se vuoi comprare il libro per supportare il mio lavoro ecco il link di affiliazione per AMAZON

Autore: Antonio Veneziani

Casa editrice: Fandango Libri

Anno di pubblicazione: 2021

Genere: Biografie, Studi Sociali e Culturali

Trama: Desideravo raccontare storie vere, a volte tragiche, spesso dure, altre ancora amare, qualcuna gioiosa, ma tutte assolutamente libere. Ci ho provato. Ho pedinato vite. Ho trascritto verbali, in modo onesto e partecipe e spero anche godibile.” Non basta una parrucca è un viaggio nel mondo del transgenderismo raccontato direttamente dalle interessate: settanta donne “trans” scelte tra circa quattrocento interviste raccolte in più di tre anni di lavoro. Mature o minorenni, professioniste del sesso e non. Sotto forma di intervista, monologo o annuncio pubblicitario, viene analizzato in ogni sfumatura un mondo affascinante e contraddittorio, fino ad arrivare all’odierno sdoganato “sesso fluido”, nuova frontiera sessuale. Un libro fatto di storie, di umanità e coraggio. Il libro è corredato da un apparato di interviste supplementari, dove sono chiamati in causa studiosi o artisti che nel corso della loro carriera si sono occupati del mondo transgender.

Recensione: Come fai a raccontare e a commentare un libro così? Come fai a dire la tua su di un libro che racconta la vita di altri; vite vere, vissute e a volte sopravvissute. Non lo puoi fare, se non in punta di piedi come cercherò di fare io attraverso questa recensione. Questo libro è un crescendo di pugni allo stomaco, in quanto affronta la realtà del pregiudizio e della violenza di genere in maniera nuda e cruda. Le persone si raccontano e lo fanno mettendosi completamente a nudo: a volte esitano, si proteggono ma piano piano si aprono e infine arrivano a narrarti quello che l’esistenza ha concesso loro, con gioie e difficoltà (soprattutto difficoltà). Ho apprezzato molto l’onestà di ogni intervista perché l’autore che le ha raccolte non ha voluto fare modifiche (anche di fronte a termini o eventi molto coloriti o reputati di “forte impatto”). Quando parli di certi argomenti non ci si può nascondere dietro il linguaggio delicato o velato; bisogna invece avere il coraggio di dire le cose come stanno e di raccontare anche eventi che ti lasciano un forte amaro in bocca. Un altro aspetto che mi ha colpito è stato la grandissima forza di volontà di molti protagonisti delle storie: non so come avrei reagito di fronte a certe situazioni in quanto penso spesso di non essere abbastanza forte da affrontare nel modo migliore certe cose difficili che mi capitano: qui invece ho visto persone tenaci, capaci di rialzarsi dopo l’ennesima mazzata e l’ennesimo abbandono, con la grinta di andare avanti e di continuare a vivere col sorriso in faccia. Trovo molto bello il messaggio forte e onnipresente: non importa come gli altri vogliano categorizzarsi; è importante invece come tu ti senti di essere e questo deve essere riconosciuto da tutti. C’è chi si sente donna, c’è chi si sente trans, c’è chi non si sente né uno né l’altro oppure entrambi. Il bello di tutto ciò sta nel riconoscere di poter essere semplicemente sé stessi con tutte le proprie particolarità e le proprie sfaccettature, che possono sempre essere presenti come accompagnarci anche solo per un periodo della nostra vita. Infine ci sono l’amore e l’amicizia: quei sentimenti d’affetto ricercati e agognati da tutti, eppure così utopistici a volte. In queste storie percepiamo tutta la frustrazione. Credo che libri come questi siano ottimi per capire e conoscere qualcosa di cui sappiamo ben poco e non sentiamo parlare spesso. La maggior parte delle persone preferisce mettere la testa sotto la sabbia e non battersi per i diritti che a loro detta, non le riguardano direttamente. Eppure qui si sbagliano: conoscere e combattere serve alle persone che vogliono vedere riconosciuti i propri diritti ma servono anche agli altri perché tutti prima o poi faremo parte di una categoria emarginata e ci sentiremo così. Bisogna avere il coraggio di gridare al mondo che in fondo siamo tutti uguali nella nostra bellissima e coloratissima diversità.

1+

7 Risposte a “Recensione di “Non basta una parrucca””

  1. Mi piace molto quello che hai scritto e sono d’accordo con te non è facile recensire un libro che tratta di storie vissute così intense e forti e magari lontane da noi, testimonianze che non si può far altro che ascoltare. e ascoltare è tanto, quando lo si fa senza pregiudizi

    0

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.