Recensione di “L’Angelo d’Oro”

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Autore: Roberto Longo

Casa editrice: Self Publishing Vincente

Genere: Fantasy storico

Trama: Sebastian non sa niente della guerra. È solo un ragazzo. L’incontro con le anime perse e la verità sulla morte del padre Pierre sconvolgono la sua vita. Neanche sua madre Dominique riesce più a capirlo. Sentimenti di vendetta si fanno strada nella sua anima e si scontrano con le dolci parole di Céline, che invece vorrebbe vederlo felice insieme a lei. Una forte determinazione e uno sconsiderato coraggio espongono Sebastian a molte battaglie portandolo a fare la conoscenza di misteriosi personaggi. La venuta in possesso dell’Angelo d’Oro, il gioiello dei Templari pregno di valenze magiche, completerà il suo destino, aprendo la difficile via verso una nuova consapevolezza. Ma la guerra non aspetta e vive solo di se stessa. Qui tutti hanno paura. Qui tutti temono il Re Sole…

Recensione: L’angelo d’Oro di Roberto Longo è sicuramente un’opera fuori dai miei soliti generi. Quello che abbiamo davanti non è un romanzo bensì una vera e propria sceneggiatura di una rappresentazione teatrale. Sicuramente molto interessante il contesto storico della Francia di Luigi XIV (che sto ripassando con i ragazzi in questo periodo per cui casca a fagiolo e riesco bene a districarmi tra tutti gli avvenimenti storici). Un periodo a mio parere affascinante, sicuramente di forte impatto visivo in una messa in scena a teatro e scandito da importanti battaglie che hanno poi segnato la storia di tutta l’Europa. Conoscevo la figura dei Camisards però solo da un punto di vista scolastico. È stato bello leggere delle gesta di alcuni di loro e delle vicissitudini del nostro protagonista. Mi è piaciuto molto come l’autore ha messo in evidenza il potere deleterio della vendetta e della rabbia, capaci di innescare un ciclo ripetitivo di dolori e di perdite. Sebastian si allontanerà da tutto ciò che ama e che in realtà possiede, per inseguire un’idea di rivalsa che dovrebbe appagarlo e farlo sentire meglio. Al termine sarà chiaro a tutti come la vendetta non possa far trovare mai pace e non ci faccia sentire meglio con noi stessi. Credo che un’opera di questo tipo sarebbe stato interessante vederla rappresentata su palcoscenico. Mi sono ritrovata a canticchiare le parti che dovevano essere musicali proprio perché credo nel potere evocativo della musica e sicuramente con l’accompagnamento giusto avrebbe avuto un maggiore impatto emotivo. Complimenti all’autore perché nonostante la mia poca conoscenza di un copione e la brevità del racconto, è riuscito a farmi appassionare alla storia del Camisard e alle sue vicende.

Andate tutti a seguire Roberto Longo su Youtube per poter ascoltare le tracce audio che accompagnano questa opera in modo da rendere il tutto ancora più vivido. Vi lascio qui un link di un brano –> https://www.youtube.com/watch?v=eB8wGCx7pHc&feature=youtu.be&fbclid=IwAR1phLLyN4oU1CdZn9kcq7K9wpvA1O-SKx9mwwr4ZDvteTzpaEG0_YDIrIc&app=desktop

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