Recensione di “La pietra e lo specchio”

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Autore: Alan Garner, Irene Abigail Piccinini (Traduttrice)

Casa editrice: Neri Pozza

Anno di pubblicazione: 2023

Genere: Fantasy, Narrativa per ragazzi

Trama: Nella brughiera del Cheshire non succede mai nulla per Joe Coppock, un ragazzino che vive senza genitori in un cottage di tre stanze senza porte con, a tenergli compagnia, solo un fumetto custodito come una reliquia. Non c’è anima viva a Podere Fienile né al Campo Gora né al Gran Prato, e neppure sul viottolo fra il cancello alto e il cancello basso. È un mondo senza tempo, la brughiera, scandito solo dal fischio del treno di mezzogiorno, unico istante in cui Joe può rendersi conto di che ora è, di che momento è «adesso». La brughiera dorme, e cosí dev’essere, e in quel sonno sogna il sogno del mondo. Fino al giorno in cui alla porta di Joe bussa Treacle Walker, uno stracciaiolo, o forse un mendicante, un guaritore, dal gran cappotto e dal cappello floscio sopra un cespuglio di capelli ingarbugliati. L’uomo gli propone un bizzarro baratto: in cambio di stracci e ossa avrà cocci e pietre. Scegliendo dalla sua collezione di tesori minimi, umili ma a lui preziosissimi – uova di uccello dal guscio azzurrino, ossa di animali, vecchi indumenti – Joe ottiene cosí da Treacle Walker una pietra e un vasetto invetriato. Il vasetto, scoprirà Joe quasi per caso, contiene un unguento dagli straordinari poteri, un dono che gli consentirà di vedere ciò che non c’è, di percepire il tempo collassare su sé stesso e l’eternità nello spazio infinitesimale del presente. Vedere il mondo, d’altronde, non è lo stesso che vedere quello che il mondo realmente è.

Recensione: Avete presente quando siete addormentati profondamente, fate un sogno davvero strano e al risveglio cercate di ricordare più particolari possibili, provando a dare un senso logico al viaggio onirico che avete appena fatto? Ecco, questo è quello che più o meno mi è successo alla fine della lettura di “La Pietra e lo specchio”, un fantasy metafisico che in un primo momento può apparire privo di senso ma che a un’analisi più profonda, diventa una metafora della vita.

Il nostro protagonista è Joe, un ragazzino che vive, apparentemente da solo, in una grande casa in mezzo alla campagna inglese e che passa le sue giornate solo in compagnia dei suoi fumetti. Dopo un incontro davvero singolare e uno scambio di oggetti unici e originali, si ritroverà con la capacità di vedere il mondo con “altri occhi”.

Ecco per cui che quello che è, in realtà non è ma allo stesso tempo quello che vedi, non lo puoi vedere. Questo ribaltamento della realtà e il viaggiare all’interno di mondi alternativi, opposti al nostro, mi ha ricordato tanto “Alice nel Paese delle Meraviglie”: un libro che, come il classico, vuole insegnare che non sempre per vedere realmente le cose, dobbiamo guardare solo con i nostri occhi. Spesso ci ritroviamo in un mondo dove nessuno vedere realmente la verità e dove solo pochi, spesso i più piccoli con la loro innocenza e la loro anima pura dalla corruzione adulta, possono andare oltre il velo che offusca la tangibilità. A Joe si aprono universi alternativi, inimmaginabili e a specchio con quello in cui vive. Tutto sembra assomigliarsi ma in realtà sta esattamente all’opposto; dove è il suo posto? Dove sta il suo vero mondo? Solo Joe può comprenderlo e potrà alla fine rimettere a posto le cose.

Lo scrittore è riuscito a costruire parallelismi che superano i concetti di spazio e di tempo e a giocare con la fantasia, creando situazioni allegoriche oltre ogni logica razionale. É riuscito a farlo anche grazie all’uso delle parole, perlopiù bislacche e senza senso, che acquisiscono un significato all’interno del mondo irreale e alternativo; devo fare anche i miei complimenti alla traduttrice perché è riuscita a trasmettere lo stesso gioco con le parole anche attraverso la traduzione italiana, sicuramente di non semplice attuazione.

Posso dire infine che a mio parere “La pietra e lo specchio” è un libro che va riletto più volte, cercando di coglierne la sottigliezza di alcune frasi apparentemente assurde e incoerenti e provando a trovare tra le parole gli innumerevoli significati che questa storia ha da offrire.

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4 Risposte a “Recensione di “La pietra e lo specchio””

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