Recensione di “La Maledizione di Dante”

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Autore: Giancarlo Guerrieri

Casa editrice: Bonfirraro

Anno di pubblicazione: 2021

Genere: Thriller storico

Trama: 1303, Dante Alighieri, durante il suo esilio, scrive cinque canti rimasti nascosti, perché eretici e pericolosi. 2018, il prof. Giordano Verzecchi, insegnante di lettere di un liceo torinese, entra in possesso di un raro documento appartenuto a un suo trisavolo, Arduino Verzecchi, bibliotecario di Casa Savoia. Una lunga sequenza di versi endecasillabi in stile dantesco, che sembrano illustrare una Commedia altra, di natura esoterica. Giordano contatta il prof. De Carolis, un docente di Lettere Antiche di Firenze che, con l’aiuto della sua assistente, Valentina Tornabuoni, conclude che si tratti di un originale dantesco, dai contenuti pericolosamente eretici. Dopo la rivelazione, De Carolis viene assassinato e Valentina e Giordano, tra i quali è iniziata una storia amorosa, intraprendono la ricerca dei frammenti danteschi mancanti. Due forze occulte, però, si contrastano. Recuperati i cinque frammenti danteschi, attraverso varie peripezie degne dei migliori thriller internazionali, i due ricercatori si trovano di fronte al dilemma di come gestire il pericoloso ritrovamento, e tra misteriosi delitti capiscono che anche la loro vita è in pericolo.

Recensione: Oggi vi porto qui sul blog la recensione dell’ultimo thriller che ho terminato di leggere: La maledizione di Dante, un thriller storico che sicuramente mi ha attratto fin da subito visto il grandissimo personaggio a cui si ispira. La storia mi aveva conquistato senza mezzi termini: Nuovi canti eretici e se vogliamo blasfemi, che il sommo poeta avrebbe scritto durante il suo esilio e fatto poi nascondere in diversi punti di molte città italiane.

Sono tante le persone interessate che cercano questi canti, alcune fin troppo pericolose, ossessionate dall’idea di non far trapelare la vera natura di Dante, disposte a far tacere tutto anche con l’omicidio. Il tutto faceva ben sperare per un thriller alla Dan Brown capace di conquistarmi con i suoi enigmi fin dalle prime pagine.

Devo dire che la storia in sé  mi è  piaciuta molto perché comunque è  avvincente e sicuramente l’autore è  stato molto bravo nel costruire completamente da zero dei canti eretici che ritroviamo riportati nella loro interezza durante la narrazione, accompagnati poi dalle loro parafrasi. Quello che mi ha lasciato un po’ perplessa è  stato sicuramente lo sviluppo delle indagini, in seguito al primo omicidio, la loro velocità  e la facilità  con cui si sono risolti diversi dilemmi. I nostri protagonisti sono studiosi letterati che hanno sicuramente le competenze per poter comprendere anche i più  difficili enigmi; allo stesso tempo però ho trovato frettoloso il modo in cui arrivavano alle risoluzioni e poco coinvolgente per il lettore: il bello di questi misteri sta anche nel fatto di trovare indizi sparsi tra le pagine da carpire e applicare per arrivare, insieme ai personaggi stessi, alla loro risoluzione. La sveltezza con cui si svolgono i fatti non trasmette sempre adrenalina, bensì a volte confusione e smarrimento.

Altro aspetto che mi ha fatto un po’ storcere il naso è  stata anche l’antipatia che ho sviluppato nei confronti dei nostri due protagonisti: nonostante siano morte più  persone di loro conoscenza, decidono arbitrariamente di nascondere alla polizia alcuni elementi per poter continuare la loro ricerca, mettendo in evidenza una sorta di freddezza e di distacco che non mi sono piaciuti.

Il libro termina poi con un grande cliffhanger; difatti mentre leggevo e mi accorgevo di avvicinarmi sempre di più alla fine del libro, mi rendevo conto di non aver avuto le risposte necessarie per arrivare alla soluzione del caso. Non sono abituata a thriller che si sviluppano in più  volumi. In questo caso faccio mea culpa perché non mi ero informata per un possibile secondo volume.

Se vi piacciono i libri che parlano di Dante e i thriller storici, questo libro fa per voi, consapevoli che per risolvere il caso, dovrete aspettare il secondo volume ( o almeno credo!).

5+

11 Risposte a “Recensione di “La Maledizione di Dante””

  1. Solitamente non amo i libri storici, ma avendo dentro un po’ di thriller magari potrebbe piacermi 👍😊 grazie

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  2. Complimenti all’autore, inventare nuovi canti dal nulla deve essere molto complesso! Viste le premesse mi attira molto peccato per le indagini, forse è stata un po’ “tralasciata” quella parte in favore della parte più storica 🤔

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  3. Un libro storico con un pizzico di thriller? 😍 anche se la penserei come te, se dovessi leggerlo, soprattutto sui due protagonisti

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  4. Buon giorno a tutti. Un sincero ringraziamento per l’interesse dimostrato nei confronti del mio romanzo. Mi hanno fatto molto piacere i commenti sui versi che ho strutturato, ispirandomi a Dante… scrivere 740 versi endecasillabi rispettando la metrica delle terzine incatenate è stato lungo e molto complesso, al limite della follia… La contestualizzazione storica degli eventi narrati rispetta luoghi e date che hanno interessato gli spostamenti del Poeta. Il contenuto eretico dei versi nasce da uno studio lunghissimo su testi di moltissimi Autori che hanno pubblicato e approfondito questi aspetti.
    Sulla possibilità di scrivere un altro romanzo, nel quale poter osservare gli effeti dell’invio dei documenti… facendo rivivere i protagonisti, non intendo ancora sbilanciarmi. L’argomento è sicuramente molto delicato e il romanzo sta sollevando alcune polemiche per i suoi contenuti “diversamente canonici”… questo è stato lo scopo del mio impegno e a quanto vedo ci sono buoni segnali che confermerebbero il suo raggiungimento.

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