Recensione di “I Legami delle Tenebre”

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Autore: Francesca Caizzi

Casa editrice: Plesio

Anno di pubblicazione: 2021

Genere: Urban Fantasy

Trama: C’è qualcosa oltre il mondo che vediamo. Le tenebre strisciano nelle esistenze degli uomini, minacciandoli senza che questi se ne accorgano. Max lo sa. È più di una vita che insegue e dà la caccia alle creature degli inferi, fuggendo dai demoni che attanagliano la sua anima. In una Vancouver ignara delle creature che la infestano, una nuova minaccia si affaccia sulla scena, costringendo Max e la sua Squadra Omega a intervenire. Presto sarà costretto a confrontarsi con il passato, rivelare segreti sepolti e fare i conti con le conseguenze di un accordo stretto con il Diavolo in persona.

Recensione: Era da tanto che non leggevo un urban fantasy che mi facesse di nuovo appassionare al genere; sicuramente è passato molto da quando ho letto la saga di Shadowhunters (quella principale per intenderci) e mi sono lasciata coinvolgere da demoni, cacciatori di demoni e streghe cittadine. Ebbene con “I legami delle Tenebre” ho ritrovato la stessa atmosfera urban dark e lo stesso trasporto emotivo che mi aveva accompagnato in quella lettura di tanti anni fa. La città nasconde tra i suoi abitanti, demoni che si sono mimetizzati e che vivono in una sorta di equilibrio con gli umani. Questo equilibrio è permesso dai cacciatori di demoni che invece si occupano di liberare la città da quelli che non sono bene accetti e che ci sono arrivati senza il “lascia passare” di Lui. Ma chi è questo Lui? È qui che viene il bello, perché il capo dei demoni non è altro che il mitico Lucifero, Re degli inferi, con il quale il nostro protagonista ha fatto un patto che lo lega al suo compito di cacciatore in maniera indissolubile. Ho apprezzato molto questo tocco di originalità. L’idea di demoni provenienti direttamente dall’infermo mi ha attirato subito in quanto amo la duologia bene/male in chiave classica e quasi mitica. La Caizzi poi scrive davvero bene: il ritmo è incalzante, la scrittura fluente e senza troppi fronzoli, capace comunque di essere profonda quando necessario e più leggera quando l’atmosfera deve farsi meno pesante. È riuscita anche a introdurre diversi personaggi, approfondendoli dal punto di vista psicologico, in tempi diversi: il lettore per cui non viene bombardato di informazioni all’inizio ma spesso si ritrova a conoscere qualcuno solo marginalmente, per poi sapere molto più di lui in seguito quando la storia richiede un ulteriore approfondimento. Tutto trova un nesso, ogni cosa è come un tassello messo al posto giusto e al momento opportuno e nulla è stato detto o fatto a caso. Ho apprezzato molto anche il protagonista e questo non è da poco: il suo essere buono e cattivo allo stesso tempo, lo rende unico e nonostante le scelte che alcune volte fa, non puoi non affezionartici e provare anche un po’ di compassione per lui. Sicuramente la sua “maledizione” lo rende anche un po’ più umano degli altri. Tutti sbagliamo e spesso per il bene dei nostri cari, facciamo scelte non tanto ortodosse o che altri considererebbero sbagliate. La sua partner in questa storia è una strega, amica di vecchia data (o forse qualcosa di più? Dovrete leggerlo per saperlo!); lei rappresenta quel bene al quale ci si deve appigliare per non sprofondare negli abissi quando tutto sembra andare per il verso sbagliato. Ci sono anche altri personaggi secondari che hanno comunque un ruolo fondamentale ai fini della trama e che comunque seguono storie parallele alla principale. Per cui non ci ritroviamo di fronte ad un libro con una storia piatta, bensì di fronte a più rami della stessa storia che poi si intrecciano e che al

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