Recensione di “Gilded”

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Autore: Marissa Meyer

Casa editrice: Mondadori

Anno di pubblicazione: 2022

Genere: Fantasy

Trama: C’era una volta la figlia di un mugnaio… Colpita dalla maledizione di Wyrdith, dio delle storie e della menzogna, Serilda ha sviluppato un incredibile talento per il racconto: quelle con cui incanta i bambini del villaggio sono vicende intriganti, bizzarre, e soprattutto non contengono un briciolo di verità. O almeno così credono tutti. Ma una delle sue storie attira l’attenzione del mostruoso Erlking con i suoi cacciatori non-morti. E così Serilda si ritrova prigioniera in un luogo sinistro, dove si aggirano ghoul, fantasmi e ripugnanti corvi senza occhi. Chiusa nelle segrete del castello, la ragazza è costretta a dimostrare di saper trasformare la paglia in oro – come ha affermato – o sarà uccisa per aver mentito. Disperata, Serilda ha una sola possibilità: accettare l’aiuto di un ragazzo che le è misteriosamente comparso davanti. E che vuole qualcosa in cambio. Presto Serilda si accorge che le vetuste mura del castello celano molti segreti, compreso un antico maleficio. Dovrà trovare il modo di spezzarlo se vuole riuscire a fermare il dispotico potere del re e la sua feroce Caccia una volta per tutte.

Recensione: Buon salve Amanti della Lettura. Sono proprio felice di potervi parlare oggi di “Gilded”, nuova opera fantasy di Meyer, già conosciuta per la famosissima saga “Le Cronache Lunari” che a suo tempo avevo adorato.

Dopo la bellissima serie TV “Once upon a time”, mi sono appassionata alla leggenda di Tremotino e a quella parte di fiabe meno conosciute alla maggior parte delle persone. Potete per cui immaginare la mia gioia nel leggere un retelling (o meglio una rivisitazione in quanto la storia non discosta molto da quella originale) del racconto di questa figura così tanto misteriosa.

Questo libro è riuscito a catturarmi fin dalle prime pagine; la scrittura di Meyer è enigmatica, accattivante e mai noiosa. Lo stile è quello classico delle fiabe: la scrittrice si concentra sulla descrizione dei luoghi e delle particolarità che rendono questo mondo fantastico e incantato. Anche la struttura e la cadenza temporale sono quella tipiche delle storie magiche: abbiamo una situazione iniziale con una sequenza di azioni precisa e ripetitiva che viene completamente stravolta da fatti che sconvolgono la routine dei nostri protagonisti. Il tuo continua con lo sviluppo della vicenda per tappe e un finale che comunque lascia una porta aperta alla prosecuzione della storia.

L’autrice però riesce comunque a spogliarla delle vesti di “vecchio e antiquato” per donarle una modernità fresca e giovanile, fatta anche di molto umorismo e di quel pizzico di romance mai troppo pesante o esagerato.

Di tutto ciò, ne risente un po’ la caratterizzazione dei personaggi: come nelle migliori fiabe, l’autrice ci presenta i personaggi in maniera superficiale perché ciò che conta sono le loro azioni e la piega che queste prendono nel corso degli eventi. Non va in profondità nella loro psicologia e quindi, anche un personaggio così interessante come il cattivissimo Erlking, appare nella storia quasi scontato, come se dovessimo conoscerlo da sempre, senza approfondire storia e caratteristiche più intime.

Serilda è una protagonista solare, vivace, amante della fantasia e delle storie che spesso prendono il sopravvento e diventano parte integrante della sua vita. Tutto ciò che ama è fantasticare sulle leggende del suo tempo senza considerare il peso che queste possono avere nella sua vita e in ciò che le succede attorno. Man mano che le vicende andranno avanti, ci renderemo conto che Serilda non è una ragazza comune e che la narrazione ha di per sé un potere unico e stravolgente.

Nonostante io non mi sia mai annoiata durante la lettura mi sento in dovere però di specificare una cosa: essendo una rivisitazione di una fiaba già conosciuta (che a volte attinge da altre fiabe note ma che non si discosta molto dalla trama originale) avrebbe dovuto tenere conto della lunghezza e della ridondanza. Le storie classiche si sviluppano in poche pagine proprio perché seguono uno schema ben preciso e hanno come scopo o quello di intrattenere, o quello di insegnare una morale. Meyer a mio parere si è dilungata un po’, a volte favoleggiando in maniera ripetitiva e allungando il brodo. Se avesse reso la sua storia più indipendente dall’originale e con molti più elementi nuovi, 550 pagine sarebbero state giustificate e sicuramente meno monotone. Quando invece si rimane così fedeli alla fiaba, è difficile poi riempire così tante pagine solo con la narrazione conosciuta e non rischiare di risultare piatta per qualcuno. Sicuramente le ultime 200 sono quelle più movimentate e con diversi eventi che non solo hanno reso la lettura entusiasmante e magnetica ma hanno instillato nella mia mente, la bramosia di leggere un seguito.

4+

7 Risposte a “Recensione di “Gilded””

  1. Anche a me è piaciuta come lettura ma ho avuto qualche “problema” perché ho trovato la prima parte un po’ monotona e ripetitiva. Nonostante ami le fiabe e le loro rivisitazioni, credo che tagliano un po’ la parte iniziale il libro sarebbe stato più scorrevole… comunque non vedo l’ora di leggere il secondo volume!

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  2. Ho notato che bene o male questa è un po’ l’opinione unanime su questo libro, che ha saputo convincere nonostante la ridondanza

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