Recensione di “Fenix e la chiave di Thuta”

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Autore: M. E. Loi

Casa editrice: BookaBook

Anno di pubblicazione: 2020

Genere: Fantasy

Trama: Fenix abita a New York e non è una ragazza come le altre: ha la pelle candida e i capelli color argento. Nonostante si sia trasferita più volte insieme a sua madre e abbia vissuto in altre città, in nessun luogo si è mai sentita a “casa”. La sua vita trascorre tra la strana fissazione di sua mamma per le porte aperte e quel senso di disagio che di notte la tiene sveglia a fantasticare di mondi incantati in cui vorrebbe fuggire. Sogni che diventano realtà nel giorno del suo diciassettesimo compleanno, quando un uomo misterioso le regala una piccola chiave dorata. Essa è il lasciapassare per Ethernity, la capitale di Miriël, il regno degli elfi: un mondo luminoso i cui affascinanti abitanti hanno capelli coloratissimi. Un mondo di luce che nasconde però dei misteri oscuri, come la Gemma di Osiris, il cui risveglio, coinciso con l’arrivo di Fenix, annuncia il ritorno di una terribile e antica minaccia.

Recensione: Sono molto felice di parlarvi oggi di un altro Fantasy tutto italiano (in questo ultimo periodo ne sto leggendo davvero molti) perché mi fa sempre molto piacere portarvi dei contenuti di qualità tutti nostrani al fine di poter far conoscere libri di un certo peso che spesso non hanno la visibilità che dovrebbero. Fenix e la chiave di Thuta è uno di questi. Prendete un po’ di Harry Potter, aggiungete un bel pizzico di Acotar e una spruzzata di Percy Jackson e otterrete una storia davvero entusiasmante e capace di tenervi incollati alle pagine. Sicuramente l’ispirazione maggiore arriva dal maghetto più amato del mondo però questa storia riesce a rimanere originale e fedele a sé stessa pur ricordando in alcuni suoi aspetti il fantastico mondo di Hogwarts. La Loi è davvero brava a catturare l’attenzione del lettore; a mio parere denota una grande capacità comunicativa e uno stile di scrittura fluido, scorrevole e ammaliante, necessari a mantenere l’attenzione del lettore e a non farla mai distogliere dal focus della storia. Ho trovato la parte introduttiva molto bella ed esplicativa. L’autrice infatti non lascia niente al caso; spiega per filo e per segno ogni meccanismo e ogni aspetto del mondo magico che andremo a conoscere, dando inizialmente, sia a noi sia a Fenix, un’infarinatura di ciò che bisogna sapere per poi svelare ogni ulteriore aspetto conoscitivo, man mano che si va avanti con la lettura. Altro grandissimo punto a favore di questa storia è la ricchezza dei contenuti: abbiamo diversi personaggi, con aspetti altrettanto diversi, molte creature magiche con ulteriori sottogruppi e così via. Il mondo di Fenix è un universo di elementi fantastici che rendono il tutto un vero e proprio mix di contenuti succulenti agli occhi di una lettrice di Fantasy come me. Inoltre la scrittrice è ammaliante nel suo raccontare gli avvenimenti, infondendo alla storia una sorta di velo misterioso che porterà ognuno di noi a volerne sapere sempre di più. Miti, maledizioni, leggende e incantesimi sono solo alcuni degli elementi che spesso appariranno e che ci porteranno a desiderare di svegliarci un giorno e scoprire di essere sempre stati Elfi e di non saperlo. Altro aspetto che ho apprezzato del libro e che spesso mi sto ritrovando a notare in fantasy sopratutto nostrani, è il messaggio di uguaglianza e parità dei diritti. In un periodo come questo dove si fa sempre più forte la voce di chi dice basta e vuole emergere, facendosi sentire, questo genere di letture è un modo per aprire gli occhi ai più ciechi e far comprendere che la diversità è un valore aggiunto, che si è belli proprio perché diversi ma che bisogna avere tutti le stesse opportunità e che nessuno si debba sentire stigmatizzato o emarginato per questo. Come già detto altre volte, trovo che il Fantasy sia un ottimo modo per far arrivare questo messaggio a molti e sia capace di trasmetterlo in una maniera tutta “magica”, unica e metaforica, permettendo un assorbimento di concetti necessari all’apertura delle menti. Ci sono stati invece due aspetti che ho trovato meno incisivi e soddisfacenti. In primis, è risaputo che l’aspetto Romance è quello che mi attira di meno in un libro. Sono sicura che molti apprezzeranno le vicende amorose dei vari personaggi e in particolar modo quelle di Fenix, però io ho trovato meno interessante questo aspetto, sopratutto il triangolo amoroso. Difficilmente empatizzo con la protagonista indecisa tra due fusti che in alcuni momenti predilige uno e in altri invece va esattamente nella direzione opposta. Inoltre se proprio devo tifare per uno dei due, solitamente tifo per il bonaccione di turno (attenzione spoiler: non vince mai la diatriba amorosa!) e trovo invece antipatico il bello tenebroso e scorbutico. Altro punto che ho trovato un po’ debole, è stata la caratterizzazione dei personaggi. Nello specifico, a mio parere, le descrizioni fisiche erano un po’ carenti e questo ha reso all’inizio un po’ tutto confusionario, avendo difficoltà a distinguere con esattezza i vari Elfi. Inoltre alcuni di questi potevano essere approfonditi maggiormente anche da un punto di vista psicologico (come Andrew, per esempio) ma per questo, credo si debba aspettare i seguiti della saga che di certo non deluderanno. Sicuramente più le descrizioni sono minuziose e ricche (così come la Loi ha fatto per gli elementi magici che ho trovato davvero deliziosi), più ci si affeziona e ci sembra di conoscerli a menadito così come potremo conoscere un nostro amico. Fenix e la Chiave di Thuta resta comunque un libro che mi ha saputo conquistare, che mi intrattenuto e che mi ha lasciato con la voglia di continuare a seguire le vicende della nostra amica Fenix e di tutti i suoi compagni Elfi.