Recensione di “Clitemnestra”

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Autore: Costanza Casati, Anna Tagliavini e Maria Baiocchi (Traduttrici)

Casa editrice: Sperling&Kupfer

Anno di pubblicazione: 2023

Genere: Mitologia, Narrativa femminista

Trama: “Sono Clitemnestra. Mi hanno chiamata madre e regina, mostro e assassina. Questa è la mia storia. E racconta di come il mio grande amore e il mio bambino siano stati uccisi da Agamennone. Di come Agamennone sia diventato il mio secondo marito e abbia sacrificato nostra figlia Ifigenia per un soffio di vento. E di come i semi della vendetta impieghino anni per far crescere i loro frutti amari. Perché gli uomini pensano di avere tutto il potere. Una bugia che si raccontano convincendo le donne a crederci. Perché gli uomini vogliono rendere le donne invisibili. Trasformandole nel loro passatempo, giocando con loro e distruggendole. E facendo dimenticare loro di essere più forti degli uomini, e perfino degli dèi…” La rilettura di un mito basato su una delle figure femminili più controverse del mondo antico e sugli eventi che l’hanno trasformata nella leggendaria regina.

Recensione: Ormai mi conoscete; leggo talmente tante rivisitazioni femministe del mito greco che difficilmente, se non in alcuni rari casi, rimango fortemente stupita. Questo è uno di quei casi perché Clitemnestra entra a far parte delle mie rivisitazioni preferite.

Molti sono convinti che non ci sia bisogno di raccontare i miti e i poemi attraverso le protagoniste femminili. Il motivo di questo rifiuto è semplice: il poema è stato scritto da un uomo per cui non si vede la necessità di raccontarlo nuovamente, approfondendo le personalità femminili della storia. Io credo invece che mai come in questo momento, letture di questo tipo siano necessarie.

Da quando ne ho memoria, mi ricordo che mi è sempre stato spiegato che il mito serve all’uomo per descrivere e indagare la propria psicologia, il proprio comportamento e i propri sentimenti, positivi o negativi. La storia di oggi ci insegna che abbiamo ancora bisogno di questo tipo di lavoro su noi stessi ma che allo stesso tempo bisogna adeguarlo al contesto in cui viviamo. Oggigiorno si sente parlare di argomenti legati alla parità di genere e alla violenza sulle donne; un libro come Clitemnestra, con la sua protagonista così interessante da un punto di vista psicologico, cerca di avvicinarsi ai giorni nostri e a situazioni che purtroppo sono di attualità.

Clitemnestra è la rappresentazione di entrambe le facce: una donna vittima della violenza e del sopruso ma allo stesso tempo carnefice, ossessionata dalla vendetta. Per questo motivo è umana; è la raffigurazione della realtà e di come non si possa vedere la donna solo come “angelo del focolare” oppure solo come “vittima senza indole e temperamento”.

Ho amato l’approfondimento psicologico che l’autrice è riuscita a donare non solo a questa donna ma a tutti i personaggi del racconto. Il mito è fedele alla storia originale ma è la profondità delle passioni, della volontà, dei sentimenti e dei caratteri di ogni persona a rendere questa storia diversa da tutto quello che avete già letto.

Ho sofferto con Clitemnestra e ho pianto per le sue perdite; mi sono arrabbiata per quello che ha dovuto subire e ho provato nel profondo un moto di rivalsa per quello che le succede. La scrittrice è riuscita a farmi immedesimare e a rendere umana la sua reazione agli eventi che l’hanno travolta. Non c’è niente di mostruoso o di impulsivo in lei; è la mente umana che trova forma nel mito e che contestualizza le scelte e le reazioni, anche quelle sbagliate.

Credo che i greci abbiamo creato il più grande vocabolario della personalità e delle emozioni umane attraverso la storia dei miti; sta a noi farne ancora buon uso, anche attraverso queste rivisitazioni di cui abbiamo ancora un estremo bisogno.

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