Recensione di “Brutta”

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Autore: Giulia Blasi

Casa editrice: Rizzoli

Anno di pubblicazione: 2021

Genere: Narrativa culturale e sociale

Trama: Perché mai un uomo può “essere brutto” – magari calvo, con un naso prominente, occhi sporgenti… – mentre alle donne è richiesto di rispettare precisi canoni estetici e di apparire sempre giovani e attraenti? È una domanda per la quale non abbiamo una risposta soddisfacente. Una donna nasce, cresce e passa tutta la vita a tenersi alla larga dall’essere identificata come “brutta”: è la storia raccontata da Giulia Blasi in questo libro, una raccolta di saggi brevi che hanno l’esplosività di una serie di monologhi lucidi e affilati, a metà tra ferocia e risata. Dall’infanzia alla prima adolescenza, dai vent’anni all’età in cui comincia l’invecchiamento, la storia del suo corpo è la storia del corpo di ogni donna: un corpo che va nel mondo con la consapevolezza della quantità di spazio che può occupare e di attenzione che può pretendere in ragione di come viene etichettato. Una consapevolezza che cambia prospettiva se ci si pone la domanda iniziale e poi si prosegue secondo la stessa logica chiedendosi: chi ha detto che, per occupare uno spazio pubblico, per vivere appieno in società, si debba per forza essere belle?

Recensione: Ormai non sto a ripetervi quanto la Blasi sia una garanzia in fatto di letture femministe. Con “Brutta” ha fatto di nuovo centro, riuscendo a parlare di femminismo attraverso il racconto delle propri esperienze personali che, in fondo (e neanche tanto!), sono le stesse di tutt* noi.

Lo stile della Blasi è quello che abbiamo già imparato a conoscere con le altre sue opere precedenti; stiamo parlando per cui di una scrittura a tratti molto pungente, tagliente, con un sarcasmo raffinato capace di colpire e affondare in una sola battuta. Dall’altra parte abbiamo invece una delicatezza e una capacità di profondità e di riflessione che portano il lettore a porsi le giuste domande, a mettersi dei dubbi e a volte ad arrabbiarsi per verità molto scomode.

La storia di cui si parla è la storia del “corpo”, quello femminile, oggetto di pregiudizi e giudizi, stereotipi, etichette e false credenze. In questo caso specifico è la storia del corpo dell’autrice dalla sua infanzia all’età adulta; più in generale è semplicemente la storia del corpo di tutt* noi. La Blasi ha questa capacità di farti sentire ascoltata, compresa e capita.

Attraverso il suo racconto e i suoi monologhi, l’autrice infonde forza e nuova consapevolezza a chi legge, instillando il pensiero critico e la capacità di porsi in discussione. Non vuole convincerti di qualcosa, non ne ha bisogno, perché attraverso le sue parole è il/la lettore/lettrice stess* che si fa domande e che ripercorre a sua volta, la storia della propria vita e della percezione del proprio corpo. Le differenze tra percezione del corpo maschile e quello femminile sono evidenti e palesi; quello che sottolinea la Blasi, è la ripercussione che questa differente percezione può avere sul mantenimento della società patriarcale e della differenza di diritti di genere. Si focalizza sul bisogno ormai insito in ogni donna di dover apparire bella agli occhi degli altri (soprattutto quelli maschili) e di come il mantenimento di questo stato, porti ad una continua ricerca di considerazione da parte di chi giudica e etichetta.

Questo è un altro di quei libri che io farei leggere ai ragazz* di oggi, a scuola ma non solo; anche gli adulti (dai trentenni in su) dovrebbero leggerlo per prendere consapevolezza di come tutto questo sia la quotidianità e di come invece si potrebbe cambiare per provare ad ottenere qualcosa nella lotta per la parità dei diritti. Vi consiglio vivamente “Brutta”, senza spoilerare nulla o entrare nello specifico degli argomenti, perché credo che la sua lettura (o l’ascolto, piacevole altrettanto perché il libro in questione è narrato dalla stessa autrice) sia un’esperienza da provare, soli con sé stessi, tra una risata e un’incavolatura, in modo da masticare i concetti, metabolizzarli, rielaborarli e poi diffonderli in quella che è la nostra società di oggi.

6+

12 Risposte a “Recensione di “Brutta””

  1. Mi interessano molto i temi che porta all’attenzione, mi segnerò anche questo tra le prossime letture perché l’argomento è di mio interesse anche se immagino non sia stato facile scriverne

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  2. È una di quelle letture consigliate non solo alle donne ma anche al genere maschile, per poter guardare la realtà con i nostri occhi, per capire ciò che ci ferisce e ci fa sentire inadeguate alla società. Bella recensione 😉

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  3. Sicuramente un tema molto attuale, di cui è importante parlare. Soprattutto per i più giovani che possono far fatica ad accettarsi per quelli che sono.

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