Recensione di “Anime Qualunque”

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Autore: Chiara Ferraris

Casa editrice: Sperling&Kupfer

Anno di pubblicazione: 2022

Genere: Narrativa,Romance storico

Trama: Esistono anime eterne destinate ad amarsi e rinnegarsi? Una proposta indecente da parte di uno sconosciuto in una libreria: Serena, un libro tra le mani e un passato di dolore che la annega, si trova a chiedersi cosa succederebbe alla sua fragile esistenza se lasciasse aperto uno spiraglio di possibilità a una storia clandestina, dopo quell’incontro casuale, che le fa riassaporare il senso di un cuore che batte. Lo stesso destino sembra incrociare anche la vita di Lady Catherine, una giovane inglese dell’Ottocento in viaggio per il suo Grand Tour, e di Giovanni, un uomo presuntuoso quanto misterioso, che la affascina come quella Genova risorgimentale e rivoluzionaria che si troverà a vivere. Le due donne, una nel presente, l’altra nel passato, si confronteranno con le verità che si celano sotto la realtà, perché la vita non è mai a senso unico e quelle strade, apparentemente tracciate in modo inequivocabile, possono invece arrivare a legarsi in trame talmente fitte da diventare indistinguibili. Serena e Catherine sembrano ripercorrere gli stessi passi, unite da un libro che racconta un amore potente e superiore alle leggi del tempo, quello tra «anime eterne», che conduce a un destino oscuro e drammatico e che porterà entrambe a prendere una decisione che cambierà per sempre le loro vite. Dopo L’impromissa, Chiara Ferraris torna con un nuovo romanzo tra passato e presente che ci conduce alla radice di amori travolgenti e sentimenti vividi, con uno stile poetico ed evocativo che rende la narrazione intensa e coinvolgente.

Recensione: Quando conosci di persona l’autore/autrice di un libro solitamente ti avvicini alla lettura con un po’ di timore perché se da una parte c’è la curiosità, dall’altra c’è la paura di deludere, non apprezzando a pieno l’opera. Mi posso ritenere molto fortunata perché il mio primo approccio alla scrittura di Chiara è stato più che positivo.

Sicuramente l’inizio di questo romanzo è riuscito a catturare la mia attenzione; ci troviamo in una libreria dove un libro in particolare determinerà un incontro inaspettato tra due giovani che nella vita hanno sofferto e sono spezzati nell’anima.

La storia si svolge su due piani temporali: abbiamo un presente ambientato ai giorni nostri e un passato sviluppato più precisamente nel 1833. Il world building è la bellissima Liguria, in particolare modo Genova e l’entroterra della Valle Scrivia.

In entrambi i casi, le nostre protagoniste incontreranno un uomo misterioso grazie proprio ad un libro in particolare al filo rosso del destino che incrocerà le loro esistenze. Entrambe vivranno un sentimento burrascoso e alla fine si ritroveranno di fronte ad un bivio e dovranno prendere una decisione dolorosa.

Partiamo dalla scrittura di Chiara: cosa dire se non che l’autrice ha una penna scorrevole, poetica ed evocativa. Chiara è riuscita a descrivere al meglio luoghi, personaggi ed emozioni con un trasporto e con una capacità di introspezione non sempre facili da trovare in storie di questo tipo.

Tra i due piani temporali, quello ambientato nel 1833 è stato il più avvincente. Fin da subito mi è piaciuta Lady Cathrine e il suo caratterino agguerrito; la sua caparbietà ma allo stesso tempo la sua capacità di mettersi in discussione, mi hanno conquistato e mi hanno fatto tifare per la sua storia. Inoltre le vicende vissute nel passato, si svolgono nella Valle Scrivia, in particolare sul Passo della Bocchetta, zona ligure a me cara perché vicina a dove vivo io. Chiara è stata molto brava ad evocare luoghi e trasmettere le emozioni che la natura selvaggia di quei luoghi riesce ad insinuare in chi l’attraversa.

La storia di Serena invece mi ha coinvolto meno ma so benissimo che questo dipende da un mio difetto personale che ormai conoscete bene: non sono per niente romantica (mea culpa!). Molto affascinate il legame tra i due episodi e la sorte destinata a ripetersi in diverse epoche. Eppure, non credendo nel destino bensì solo nel semplice caso, non sono riuscita ad entrare in empatia con la protagonista principale e affezionarmi a lei e agli avvenimenti.

Per i più romantici però non fatevi ingannare: questa è una storia agrodolce. Credo che il finale lasci ampio spazio all’immedesimazione. Le ultime vicende di entrambe le protagoniste portano il lettore/la lettrice a domandarsi cosa avrebbe fatto nella stessa situazione e quale decisione avrebbe preso. Proprio per questo motivo non posso definire il finale né felice né triste; sta ad ognuno di noi dire in realtà quali emozioni ci ha suscitato. Per quanto mi riguarda, non poteva finire diversamente.

Ricapitolando, pur discostandosi dalle mie solite letture, devo dire che “Anime Qualunque” è riuscito a conquistarmi soprattutto per la bravura di Chiara e per la sua capacità descrittiva che mi hanno fatto vivere un’avventura di altri tempi.

3+

8 Risposte a “Recensione di “Anime Qualunque””

  1. Non è il genere di libri che preferisco però mi affascina il doppio piano temporale e anche l’ambientazione tutta italiana

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  2. Non leggo moltissimo questo genere di libri però ogni tanto mi piace cimentarmi in nuove letture. Comunque credo che mi possa piacere questo libro.

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  3. Grazie per questa proposta. Non sono solita leggere libri di questo tipo, ma i piani temporali diversi solitamente mi piacciono molto. Quindi potrebbe essere interessante.

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  4. Bello leggere le tue parole, anch’io ho gli stessi tuoi timori. Apprezzo moltissimo la scelta dei differenti piani temporali.

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