Recensione di “Ancora una fermata”

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Autore: Casey McQuiston, Martina Del Romano (Traduttrice)

Casa editrice: Mondadori

Anno di pubblicazione: 2022

Genere: Romance, Narrativa LGBT+, Narrativa per ragazzi

Trama: August Landry ha ventitré anni e ha trascorso gli ultimi cinque spostandosi da una città – e università – a un’altra. Cinica e disincantata, non si fida di nessuno e porta sempre con sé un coltellino svizzero perché, come le ha insegnato sua madre, “è meglio non farsi cogliere impreparate”. Quando decide di trasferirsi a New York, non ha grandi aspettative. Dopotutto è cresciuta pensando che non ci sia alcuna “magia” nella vita, che le storie d’amore tanto celebrate nei film non esistano e, soprattutto, che possiamo contare solo su noi stessi perché, in fondo, siamo soli al mondo. Mai e poi mai potrebbe immaginare che proprio nei suoi eccentrici coinquilini troverà la famiglia che le è sempre mancata e un posto da poter finalmente chiamare casa. E, soprattutto, che i suoi viaggi quotidiani in metropolitana diventeranno qualcosa di eccitante. Chi poteva pensare, infatti, che nella sua vita sarebbe piombata lei, Jane, la ragazza con la giacca di pelle nera che August incontra ogni volta che prende la linea Q. Jane, la parte migliore della sua giornata. Sarebbe davvero tutto perfetto se non fosse che la ragazza sembra incapace di scendere, da quel vagone della metro. Ma August non è una che si arrende facilmente e farà di tutto, compreso ciò che del suo passato aveva cercato di lasciarsi alle spalle, pur di “salvarla”. E forse salvare anche se stessa imparando che, alla fine, vale la pena iniziare a credere in qualcosa. E negli altri.

Recensione: Eccoci con la recensione di un libro che discosta un po’ dal mio solito genere di letture ma che, per le tematiche trattate, mi ha subito attirato. Purtroppo da questo libro mi aspettavo molto di più, visto anche il successo dell’autrice con “Rosso Bianco Sangue Blu”; sicuramente è un’uscita molto attesa dalla maggior parte delle persone che prediligono questo genere di narrativa; a mio avviso però poteva essere strutturato in maniera più coinvolgente. 

Innanzitutto la narrazione in terza persona mi ha reso particolarmente difficile entrare in empatia con la protagonista e anche con tutti i personaggi secondari perché mi ha dato l’idea di essere davvero un osservatore esterno senza alcun tipo di coinvolgimento. Inoltre, se devo dirla tutta, purtroppo Jane non mi è stata simpatica fin da subito e questo ha condizionato la mia lettura.

La storia di base l’ho trovata a tratti un pochino surreale. Forse non mi aspettavo assolutamente tutto quello che è accaduto leggendo la trama; per questo posso dire di esser rimasta abbastanza spiazzata.

Il linguaggio utilizzato è molto diretto e giovanile. Sicuramente ha l’intento di arrivare a qualsiasi fascia di età, soprattutto alle nuove generazioni, però secondo me allo stesso tempo ha tolto un po’ quel tocco di coinvolgimento che una narrazione meno diretta ed esplicita poteva dare. 

È stata molto carina la parte un po’ più mistery, quindi il trovare tutti gli indizi per scoprire la verità su Jane. Sicuramente mi sono divertita a seguire le indagini e questa parte della narrazione l’ho apprezzata davvero tanto. Dall’altra parte, lo sviluppo Romance è stato davvero poco coinvolgente (e te pareva, voi direte XD).

Sicuramente molto bello il messaggio che viene mandato, cioè un messaggio di aiuto tra amici: il fatto di trovare una famiglia al di fuori della propria e il fatto di trovare un gruppo che accetta qualsiasi tipo di orientamento sessuale.  Pur avendo colto questa mission davvero molto bella, nel complesso, non sono riuscita a trovare la storia così coinvolgente ed emozionante a tal punto da apprezzare al 100% questo libro.

6+

11 Risposte a “Recensione di “Ancora una fermata””

  1. Sono d’accordo sul fatto che la scrittura in terza persona mi ha causato qualche problema. Preferisco la prima persona in questo genere ma tutto sommato una lettura piacevole

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  2. Peccato per la lettura sono del tutto soddisfacente, avevo sentito parlare molto bene dell’altro libro e so che queste è un’uscita molto attesa

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  3. Peccato, aveva buoni presupposti. Prediligo la prima persona comunque, soprattutto in questo tipo di narrativa…sicuramente più coinvolgente

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  4. Non ho letto il libro, ma il messaggio che secondo te lascia è davvero importante! P.s. neanche io sono una fan della narrazione in terza persona hahah

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  5. In effetti anche io a volte faccio fatica quando il libro è scritto in terza persona. Dipende eh, però diciamo che forse è più difficile essere coinvolti nella storia.

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  6. È interessante come abbiamo avuto esperienze di lettura un po’ agli antipodi. Il fatto di non aspettarsi certe cose, per me è servito ad avvicinarmi a questo tipo di lettura, completamente fuori dalla mia comfort zone, ma mi rendo conto che sia anche qualcosa di fuori dai canoni e non sempre piacevole

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