Recensione di “I delitti di Kingfisher Hill”

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Autore: Sophie Hannah, Manuela Faimali (Traduttrice)

Casa editrice: Mondadori

Anno di pubblicazione: 2022

Genere: Giallo

Trama: Hercule Poirot è in viaggio da Londra su un lussuoso pullman diretto verso l’esclusiva tenuta di Kingfisher Hill, dove Richard Devonport lo ha convocato per dimostrare che la sua fidanzata, Helen, è innocente dell’omicidio di suo fratello Frank, avvenuto in quel complesso residenziale. Ma c’è una strana condizione legata a questa richiesta: Poirot deve nascondere il vero motivo per cui si trova lì. Il pullman è costretto a fermarsi quando una donna angosciata chiede di scendere, insistendo che, se rimane seduta al suo posto, sarà assassinata. Anche se il resto del viaggio passa senza ulteriori colpi di scena, la curiosità di Poirot si risveglia, e i suoi timori verranno poi confermati quando a Kingfisher Hill viene scoperto un corpo su cui è adagiato un macabro biglietto. Questo nuovo omicidio e lo strano incidente sul pullman potrebbero essere indizi per risolvere il mistero di chi ha davvero ucciso Frank Devonport? E se Helen è innocente, riuscirà Poirot a trovare il vero colpevole in tempo per salvarla dalla forca? Il più grande detective del mondo, Hercule Poirot, leggendario protagonista di Assassinio sull’Orient Express e Poirot sul Nilo di Agatha Christie, ritorna per risolvere un nuovo diabolico mistero.

Recensione: Sicuramente può stupire il vedere scritto il nome di un’altra autrice affianco a quello di Poirot, uno dei protagonisti indiscussi nel panorama dei gialli. Eppure questo non dovrebbe stupirci perché siamo ormai abituati a rivisitazioni, a riscritture di opere famose oppure alla risurrezione di personaggi di spessore. Capisco anche che per gli amanti della Christie sia difficile non approcciarsi a questo romanzo senza un pizzico di paura e diffidenza. Da parte mia, posso dire invece di aver letto un solo romanzo della Regina del giallo e di aver invece apprezzato in altri romanzi Hannah come scrittrice brillante e capace di creare la giusta suspense.

Per questo motivo ho potuto approcciarmi a questo volume con la malizia giusta e, perché no, l’ignoranza giusta, sapendo prima di tutto che avrei trovato una scrittrice di talento a intrattenermi. Difatti la Hannah a mio parere è stata molto coraggiosa, riuscendo a mettere in gioco una scrittura capace di evocare storie datate e di altri tempi, allo stesso tempo però rimanendo molto fresca e originale, senza cadere nell’obsoleto e antiquato.

Lo stesso Poirot rivive in tutta la sua astuzia e la sua intelligenza, grazie alla penna di questa scrittrice. Avendo letto un libro di Christie e avendo visto due film dedicati a due suoi romanzi, posso dire che il Commissario de “I delitti di Kingfisher HIll” mi ricorda molto il nostro Poirot originale. Fedele nell’atteggiamento, nel comportamento e nelle capacità deduttive, questo libro è come se ci donasse un incontro con un nostro vecchio amico che non vedevamo da tanto tempo.

Il mistero da risolvere è alquanto intricato e degno di nota. In realtà sono più misteri che si intrecciano fino a quando, alla fine, l’investigatore e il suo amico porteranno un po’ di chiarezza nella confusione più totale. Sono solita leggere molti thriller in cui cerco sempre di vedere se riesco a capire chi è l’assassino prima che mi venga svelato. Nel caso dei gialli, per me, è tutto più complesso perché la costruzione del romanzo è composta in realtà da una sfilza di indizi, disseminati in un ordine e in una modalità ben precisa, in modo che alla risoluzione del caso, ogni cosa trovi una giusta collocazione e abbia una spiegazione logica.

Tutto ciò che all’inizio ci sembra senza senso, alla fine grazie alle spiegazioni di Poirot, acquista un significato e una connessione con il resto degli indizi. Hannah è stata capace di ricreare tutto questo, donandoci un caso ben costruito e soprattutto di non facile soluzione per il lettore. Qualche indizio sono riuscita a captarlo durante la lettura, così come qualche cosa l’avevo dedotta anche io (prima che me la svelasse Poirot!) però la risoluzione finale è stata capace di stupirmi come speravo.

Sembra paradossale come un romanzo, ispirato ad una grande scrittrice di gialli, sia stato capace di invogliarmi a recuperare anche i classici originali. Sono sicura che Hannah sia da considerarsi una degna erede della Regina e se deciderà di sperimentarsi ancora in questo tipo di scrittura rievocativa, sarò ben felice di leggere altre sue opere.

5+

9 Risposte a “Recensione di “I delitti di Kingfisher Hill””

  1. Devo ammettere che essendo una grande fan della Christie a primo impatto anche io storcerei un pochettino il naso, Però devo dire che la trama sembra davvero interessante quindi probabilmente gli darei un’occasione

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  2. Tu parlami di gialli e io sono felice 😃 la mia lista di gialli da leggere diventa sempre più lunga mannaggia. Dovrò aggiungere anche questo 👍😊

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