Recensione de “Lo Schiaccianoci”

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Autore: Ernst T. A. Hoffmann, Iacopo Bruno (Illustratore), Alessandra Valtieri (Traduttrice)

Casa editrice: Rizzoli

Anno di pubblicazione: 2022

Genere: Classico per ragazzi

Trama: La notte di Natale può succedere di tutto. Persino che un omino di legno prenda vita e si batta contro un esercito di topi e il loro malvagio re a sette teste. È l’avventura indimenticabile della piccola Marie Stahlbaum e del suo Schiaccianoci. Il classico di E.T.A. Hoffmann nella prodigiosa interpretazione di Iacopo Bruno.

Recensione: Siamo ormai nel pieno mood natalizio e, da amante del Natale, ho approfittato della bellissima edizione di Rizzoli con le illustrazioni di Iacopo Bruno per leggere una delle storie più famose che per un motivo o per un altro non avevo ancora avuto modo di affrontare.

Inizio col dire che la lettura mi ha incuriosito a tal punto da voler scoprire l’origine di questa avventura e il significato nascosto.Attraverso qualche ricerca ho scoperto che “Lo schiaccianoci”, il soldatino di legno che ormai quasi tutti abbiamo nelle case e che sfoggiamo vicino all’albero natalizio, è un giocattolo nato in realtà da una protesta di un piccolo paese tedesco nei confronti delle tasse troppo onerose e delle pressioni da parte dell’esercito tedesco. Gli abitanti decisero di costruire un grande soldato di legno che però aveva come unico scopo quello di schiacciare le noci. Nessuno avrebbe mai immaginato che quell’omino di legno sarebbe poi diventato uno dei simboli più famosi del folklore natalizio tedesco.

La storia a grandi linee la conosciamo tutti, soprattutto grazie alle trasposizioni cinematografiche e alle opere teatrali; si parla di amore, di bellezza delle piccole e semplici cose, di affetto familiare ma anche di diversità. Lo schiaccianoci rievoca tutti i buoni sentimenti del Natale ma allo stesso tempo li mette in contrapposizione con il male: la nostra protagonista, ormai quasi adolescente, sarà l’unica che di fronte alla patina dorata delle festività, riuscirà a vedere ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, riconoscendo nella figura dello Schiaccianoci, il simbolo della protezione e del coraggio (se vogliamo, significato originale di questo burattino). Inoltre, il soldatino di legno è in realtà il regalo del fratellino della nostra protagonista. Dopo l’interesse iniziale e un piccolo difetto ai danni della bocca del soldatino, il ragazzino non ne vuole più sapere, lo trascura e vuole addirittura finire di romperlo. Sarà la sorella che, nonostante il “difetto”, deciderà di prendersene cura e di proteggerlo dalle angherie del fratello. Da questi sentimenti altruisti e generosi, nascerà una simpatia e poi un affetto che supereranno ogni differenza.

Una storia che sicuramente saprà scaldarvi il cuore e farvi immergere completamente nella magia del Natale anche attraverso le stupende illustrazioni di Bruno. Lo stile è inconfondibile: se conoscete la collana, avete iniziato ad apprezzarlo con Il canto di Natale e poi lo avete amato in Pinocchio. Con Lo schiaccianoci confermerete solo la vostra passione per il suo tratto così retrò, classico ma allo stesso tempo evocativo e mistico: i colori datati e le peculiarità tipiche della sua matita sapranno catturarvi e riportarvi con la mente ai vostri Natali passati quando da bambini amavate ascoltare le storie come questa, vicino al focolare e accanto all’albero di Natale.

6+

8 Risposte a “Recensione de “Lo Schiaccianoci””

  1. Grazie per la bellissima recensione. Sono libri che mi incuriosiscono e poi diciamocelo sono libri che non possono mancare nella propria libreria

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  2. È una delle storie del mio cuore. È sempre stata con me sin dall’infanzia 💜 non vedo l’ora di tornare a casa e poterlo leggere anch’io

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