Recensione de “Le Anime di Leggendra”

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Autore: Melania Fusconi

Casa editrice: Tabula Fati

Anno di pubblicazione: 2019

Genere: Fantasy

Trama: Protetto da una barriera magica all’interno della foresta di Evergreen, il Villaggio Celato di fatto separa i suoi abitanti dal resto del regno, tenendoli all’oscuro tanto delle brutture, che l’impero non risparmia, che delle bellezze di Leggendra e delle sue caleidoscopiche città. Il desiderio di attraversare quelle terre e di conoscere chi ci vive diventa la massima aspirazione dei giovani villici, in particolare di qualcuno, animato da sentimenti di amor patrio e di vendetta e da una smisurata sete di giustizia. Alhena, la diciassettenne pupilla di mastro Haber Krono, una delle massime autorità del villaggio, insegue e persegue l’ideale di lotta che fu di sua madre, in aperto contrasto con un futuro che sembrerebbe già deciso, se non fosse per quella smania che sente dentro e che a volte si manifesta con delle strane crisi nelle quali rivive situazioni che non le appartengono. Muovendosi fra Nog e Gifter e sempre difendendo a spada tratta i più deboli dalle grinfie dell’impero, ben presto scoprirà che la magia è un dono che cresce, un potere che riempie o svuota, a seconda dell’uso che ne farà chi ne è dotato.

Recensione: Le anime di Leggendra è un fantasy tutto nostrano con ambientazioni cavalleresche e creature selvatiche malvagie. È il primo di una saga per cui lo si può considerare un volume introduttivo alla storia e alle vicende che sicuramente verranno sviluppate maggiormente nei volumi successivi. Lo stile dell’autrice è uno stile fresco e dinamico. La storia non perde mai il ritmo, pur essendo a tratti più incalzante e in altri più riflessiva. La trama è a mio parere originale: un mix tra “the dome” e “l’ordine dei templari”, capace di intrecciare aspetti davvero interessanti tra di loro senza mai appesantire il tutto. Nella scelta degli elementi narrativi, niente è lasciato al caso. La Fusconi utilizza aspetti magici; spiega magistralmente durante la narrazione, che risultano inseriti in un quadro caratterizzato da un buon senso logico. Questo è un aspetto non da poco; spesso i fantasy esordienti, sono invasi di aspetti magici, mitologici e di fantasia quasi come un’accozzaglia di elementi con l’unico scopo di rendere il tutto meno reale possibile. In questo caso tutto ciò non succede perché la storia è pensata bene, studiata nei minimi particolari e svelata poco a poco mentre si procede nella lettura. Difatti, alla fine della lettura di questo libro, il lettore rimane con la curiosità di saperne di più e di trovare soluzione ai misteri che infittiscono la storia. I personaggi sono molto interessanti. In particolare modo il compagno di viaggio della nostra protagonista Alhena (che sicuramente avrà ancora molto da svelare) e la Regina. Sono entrambi a mio parere due personalità ben definite, con aspetti del loro passato non ancora del tutto rivelati che, una volta conosciuti, daranno ancora più spessore alla loro caratterizzazione. La protagonista invece l’ho trovata troppo border tra due caratterizzazioni: quella tipicamente adolescenziale del “faccio quello che voglio, nonostante mi dicano no” e l’aspirazione adulta al “voglio essere una badass“. Il problema è che spesso mi ritrovavo ad alzare gli occhi al cielo per delle sue scelte altamente discutibili. Posso capire il necessario bisogno di sapere delle cose che effettivamente tutti ti tengono nascoste però questo non giustifica il porsi continuamente in situazioni di rischio, credendosi quasi imbattibile. Inoltre alcune cose riguardo il suo passato o alle dinamiche in corso, Alhena le scopre origliando oppure sentendo casualmente conversazioni di altri. Questo espediente narrativo, a mio parere è un pò troppo utilizzato. Spero nei prossimi volumi venga smorzato e si preferisca modalità più attive per introdurre informazioni importanti ai fini della storia. Per quanto riguarda il world building avrei preferito descrizioni più dettagliate. Mi sarebbe piaciuto sapere di più del villaggio sotto la cupola o una definizione più accurata del territorio in cui i nostri protagonisti si spostano. Nel complesso posso dire che questo primo volume mi è piaciuto, l’ ho trovato ricco di buoni spunti per uno sviluppo avvincente. Dal secondo volume, che leggerò sicuramente, mi aspetto più azione visto che al termine di questo, le cose si stavano facendo movimentate.

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