Recensione de “Il Portale degli Obelischi”

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Autore: N. K. Jemisin

Casa editrice: Mondadori Oscarvault

Anno di pubblicazione: 2020

Genere: Fantasy

Trama: La Stagione della fine si fa sempre più buia, mentre la civiltà sprofonda in una notte senza termine. Essun ha trovato un luogo dove rifugiarsi, ma soprattutto ha trovato Alabaster, sorprendentemente ancora vivo; ha inoltre scoperto che è stato lui, ormai in procinto di trasformarsi in pietra, a provocare la frattura nel continente e a scatenare una Stagione che forse non terminerà mai. E ora Alabaster ha una richiesta da farle: deve usare il suo potere per chiamare un obelisco. Agendo così, però, segnerà per sempre il destino del continente Immoto. Nel frattempo, molto lontano, anche Nassun, la figlia perduta di Essun, è forse approdata in un luogo dove sentirsi a casa, dove coltivare la sua straordinaria dote di orogenia, per diventare sempre più potente. Ma anche Nassun dovrà compiere scelte decisive, in grado di mutare il futuro del mondo intero.

Recensione: Per chi non lo sapesse, questo è il secondo volume di una serie di libri ancora in corso di pubblicazione, originale e completamente differente da qualsiasi altro fantasy letto. Acquistai il primo volume proprio poco dopo l’uscita e una volta letto lo trovai uno tra i migliori fantasy mai visti in circolazione. Parto proprio col parlarvi de “La quinta stagione” e ovviamente in nessuno dei due casi non farò spoiler. Comincio col dire che la lettura non vi risulterà semplice. Come detto più volte questi libri hanno bisogno di un’attenzione da parte del lettore davvero assidua e che sono talmente ricchi di personaggi, particolari e informazioni necessari ai fini delle comprensione globale che vi manderanno in completo tilt. La quinta stagione comincia con l‘immoto, unico continente presente al mondo, che sta per affrontare una Stagione dopo che si è creata un’enorme frattura che ha spaccato a metà tutta la terra. Seguiamo le vicende di tre personaggi principali: una bambina, una ragazza e una donna con in comune la caratteristica di essere possessori di Orogenia cioè il potere di controllare e provocare i terremoti. Gli abitanti dell’Immoto li considerano mostri perché ne hanno paura e tendono a evitarli se non ucciderli. Oltretutto molti di loro vengono consegnati al Fulcro. Una sorta di accademia di addestramento dei Rogga (termine dispregiativo per indicarli) dove in teoria dovrebbero imparare a controllare i loro poteri, con la guida dei cosiddetti Custodi. Queste ultime sono persone scelte e programmate per essere dei veri e propri maestri-guardie carcerarie dei ragazzi. Tra tragedie famigliari, abbandoni e torture, scoprirete pian piano il ruolo di ognuno dei personaggi che incontrerete e le leggi che governano questo mondo ormai in balia della natura e della magia. Lo stile di scrittura di entrambi i volumi, a mio parere è corposo e esaustivo ma allo stesso tempo anche impegnativo e altrettanto macchinoso. Ogni parola detta assume una rilevanza e un peso nella vostra lettura. In alcuni tratti è scritto in prima persona, in altri in terza. Questa cosa all’inizio mi ha confuso, poi ha trovato un senso e ciò ti fa sentire un tutt’uno con la storia. Ci sono anche momenti in cui il narratore si rivolge direttamente al lettore, dando l’idea di entrare a far parte del mondo narrato. Oltretutto credo che l’autrice abbia affrontato una vera e propria ricerca in materia di eventi catastrofici naturali, di minerari e di astronomia. Il tutto rende il prodotto di qualità ma allo stesso tempo di non facile interpretazione. Io stessa in certe parti ho dovuto fermarmi, rileggere e analizzare lentamente alcuni passaggi tecnici. Se il primo volume sembra quasi introduttivo agli eventi che poi succederanno nel seguito (quasi come una vera preparazione ad una catastrofe), il secondo ha un ritmo più incalzante e ci farà vivere insieme ai protagonisti, la paura, l’angoscia e la disperazione per un evento che potrebbe spazzare l’intera razza umana. Qui capiamo molte più cose che in un primo momento ci sembravano incomprensibili e ci ritroviamo ad attendere anche noi l’arrivo della Stagione. La Jemisin a mio parere è stata magistrale nel descrivere come la disperazione porti l’uomo a fare cose inimmaginabili, come la paura del diverso sia promotrice di odio e di violenza e come il terrore di morire spinga gli esseri umani a compiere gesti al limite delle proprie capacità fisiche e mentali. L’elemento magico in questo libro è inserito quasi come un aspetto naturale. Ne “Il portale degli obelischi” capiamo meglio cosa siano l’orogenia e la magia; sembrano essere due caratteristiche sempre appartenute all’uomo e non solo nei fantasy. Il world building è ricco, esaustivo ed evocatorio. Quella descritta è la nostra terra, ormai nel pieno controllo di Padre Terra (così come viene chiamato nel libro). L’uomo non è che un puntino in mezzo alla vastità e alla forza della natura che sembra voler eliminare un parassita capace solo di provocare morte e distruzione. Non è la storia della nostra vita? A me sembra di si. Questa storia la potremo immaginare come un futuro non troppo lontano, (se si continua così) ma un vero e proprio ritorno al passato dove gli animali e gli eventi naturali la facevano da padrone. È per cui un po’ una sorta di monito che ti porta a riflettere su cosa si stia facendo per autodistruggersi e su come si stia trattando il pianeta. Non solo però; questo libro ti porta a riflettere sulla natura dei rapporti, sulla diversità e la sua accettazione, sull’intolleranza e l’ignoranza come elementi cardini di morte o distruzione e sul fanatismo, altro elemento a mio parere ben trattato. Ecco perché considero questa serie fantasy un’eccellenza. A mio parere ti porta a farti delle domande, nonostante l’elemento fantastico e ti fa capire quanto la fantasia non sia così lontano dalla realtà.

4+

16 Risposte a “Recensione de “Il Portale degli Obelischi””

    1. Grazie a te per avermi letto. Come hai detto tu proprio per queste sue particolarità, questo libro ha diviso i lettori in due parti.

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  1. Molti elementi mi hanno portata a segnare nella mia wish list questo libro: a questo livello un fantasy non è soltanto ” arte per arte”…il corollario immaginifico è sostenuto da ricerche sul mondo naturale, per cui si può imparare molto, sono presenti elementi distopici come moniti e quindi è molto presente la riflessione sulle relazioni umane e sul fatto che ad ogni azione corrisponda una reazione, una conseguenza…che dirti: grazie!

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    1. Ringrazio te per aver dato questa attenzione alle mie parole. Fa davvero piacere esser riuscita a trasmettere la profondità di questo libro

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  2. I temi trattati e le ambientazioni mi ispirano molto, ma forse ora non sarebbe il momento adatto per me per leggerlo, ultimamente faccio tanta fatica a concentrarmi e hai specificato che è pieno di dettagli che vanno seguiti bene! Lo metto in wishlist per quando sarò più tranquilla però, mi piacciono i libri con molti personaggi!

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  3. Me ne state parlando tutti benissimo, ma sai che a me al momento proprio non m’ispira? proprio zero slancio emotivo

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  4. Lessi la trama parecchio tempo fa e ricordo che mi interessò, però non ho più potuto recuperarlo. Ho evitato di leggere trama e recensione di questo secondo volume, ma ci tenevo a ringraziarti per averne parlato! Sicuramente recupererò la lettura dopo aver letto il primo libro!

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