Recensione di “Le Ragazze della Libreria Bloomsbury”

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Autore: Natalie Jenner

Casa editrice: Mondadori

Anno di pubblicazione: 2022

Genere: Narrativa storica e sociale

Trama: È il 1949 e Londra guarda con fiducia alla ripresa economica del dopoguerra. In Lamb’s Conduit Street, nel centro della città, la libreria Bloomsbury sembra ancorata saldamente al passato: gestita con piglio severo e conservatore dal direttore Herbert Dutton, è organizzata secondo cinquantuno regole inviolabili e una gestione tutta al maschile che non dà alcuno spazio alle tre straordinarie commesse che ci lavorano. Vivien è rimasta sola dopo che il fidanzato è stato ucciso in guerra, e la sua vita è resa ancora più complicata dall’insopportabile spocchia di Alec McDonough, responsabile del reparto narrativa. Grazie al lavoro in libreria, Grace mantiene la famiglia, barcamenandosi tra l’esaurimento del marito, il senso del dovere e i suoi sogni irrealizzati. Evie è l’ultima arrivata: tra le prime donne a laurearsi a Cambridge, si è vista negare un ruolo accademico in favore di un collega – maschio – meno promettente di lei. Tre donne brillanti e intraprendenti che hanno la strada continuamente sbarrata da uomini meno capaci e più arroganti di loro. Finché un improvviso malore del direttore e il ritrovamento di un prezioso libro non forniscono l’occasione per un radicale e fantasioso cambio della guardia. Attraverso il microcosmo della libreria Bloomsbury, Natalie Jenner parla del magico potere delle donne e di come, oggi non meno di allora, faticano a farsi largo in ambienti ritagliati a misura d’uomo. E racconta gli atti rivoluzionari di cui è capace il sodalizio femminile, senza dimenticare mai il potere dei libri e della letteratura che, come un filo prezioso, tesse una rete indistruttibile di conforto e sicurezza.

Recensione: Quando un libro promette una cosa e poi la mantiene, per me è sempre un piacere.
Mentre leggevo la trama, mi sono concentrata sull’ultima parte dove si preannunciava un libro che avrebbe avuto il “girl power” al suo interno e che avrebbe parlato di solidarietà femminile in un’epoca complessa e in un mondo completamente in mano agli uomini.
“Le ragazze della libreria Bloomsbury” è  stato questo e molto altro, soddisfando alla fine tutte le mie aspettative. Ora cerco di spiegarvi il perché.
Partiamo dal presupposto che all’inizio della mia lettura, il libro non mi stava conquistando a pieno perché ha una prima parte più introduttiva, di lenta narrazione che ha come scopo quello di introdurre tutti gli elementi per presentare al meglio eventi, personaggi e relazioni ma che allo stesso tempo sembra non arrivare a un punto di inizio. Inoltre si fanno diversi salti di contesto e personaggi che, inizialmente possono confondere un po’ e appesantire la lettura.
Man mano che si va avanti e si entra nel vivo della storia, si capisce invece di avere tra le mani un volume che vuole trattare diversi temi, a volte molto importanti, in una cornice storica e sociale importante, con uno sfondo accattivante come quello di librerie antiche, autori famosi e circoli letterari segreti, per trasmettere messaggi di cambiamento e realizzazione.
Il libro elogia la forza femminile, quella con la “F” maiuscola che, nonostante l’ostilità  maschile ( e direi maschilista) dell’epoca, riesce a raggiungere l’impensabile sia a livello personale, sia a quello professionale.
Tre donne speciali, ognuno con un’età diversa, una storia e una diversa visione del futuro, capaci però di tenere testa alle avversità della vita e di lottare per i propri sogni.
Questa loro forza comporterà cambiamenti talmente drastici da poter far pensare di rivoluzionare almeno una piccola parte del mondo: la loro.
Le vicende di queste tre protagoniste si intrecciano sempre più, seguendo allo stesso tempo tre linee parallele e indipendenti. Conosceremo anche i loro fatti personali e sentimentali che comporteranno scelte importanti. Tutte e tre avranno poi a che fare con nuove relazioni che metteranno in discussione le convinzioni e le certezze fino a quel momento radicalizzate.
In questo romanzo, oltre alla sensibilità  femminista, ritroviamo anche altri temi come il razzismo e la difficoltà di ambientarsi in un paese che sembra accettare l’altro ma che invece espelle, attraverso gesti, pensieri e parole quotidiane. Emerge la difficoltà di sentirsi parte di un mondo che ogni giorno ti ricorda di esser in qualche modo “diverso” e in ‘deficit”. Si sottolinea il bisogno di sentirsi accettati e di vedersi riconosciuti per le proprie qualità, bisogno che a volte può  portare a rinunciare a molte cose pur si non dover soffrire ancora per la mancanza.
Il libro prova anche a trattare la tematica dell’orientamento sessuale ma riesce solo a sfiorarlo, senza approfondirlo. Si evince comunque la difficoltà di potersi sentire legittimati e di come spesso il comportamento sia frutto della costruzione di una corazza volta a proteggersi e a evitare la stigmatizzazione.
Interessante tutta l’approfondimento storico e letterario: grazie a questo libro sono venuta a conoscenza di nomi di autrici poco conosciute ma estremamente importanti per la storia della letteratura mondiale. Allo stesso tempo mi è  piaciuto molto vedere ancora una volta come la lettura possa essere da una parte un forte collante che unisce menti pensanti e capaci di confronto, ma dall’altra possa anche essere strumento di distanza sociale se in mano alle persone sbagliate.
Infine, posso sicuramente affermare che questo libro vada assaporato pian piano, senza fretta e con la dovuta attenzione. Come un buon bicchiere di vino, non basta soltanto il primo sorso per apprezzarlo a pieno. Bisogna assaggiare più volte, prendendosi del tempo per carpirne tutti gli aspetti predominanti e il gusto unico ma deciso.

4+

8 Risposte a “Recensione di “Le Ragazze della Libreria Bloomsbury””

  1. Sono contenta di stare sperimentando tanti generi fuori dalla mia comfort zone, così scopro perle come questo. È stato davvero bello, come dici tu, vedere tante tematiche trattate in un solo libro, in un’epoca così complicata. Più di tutto, a me è rimasto impresso come, dopo un evento mondiale così sconvolgente, alcune persone auspicassero un ritorno al passato invece di guardare al futuro

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  2. Lo stavo già adocchiando questo libricino e adesso che ne hai parlato sono convinta di volerlo leggere. Credo che potrebbe piacermi molto. Grazie 😊👍

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  3. È sempre una bella soddisfazione trovare un libro che rispetta le aspettative che ci siamo creati, non siamo sempre così fortunati

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