Recensione di “Sangue e Cenere”

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Autore: Jennifer L. Armentrout (Traduttrice, Sara A. Benatti)

Casa editrice: Harper Collins

Anno di pubblicazione: 2022

Genere: Romance Fantasy

Trama: UNA FANCIULLA…Scelta dalla nascita per dare vita a una nuova era, Poppy non è mai stata padrona della propria vita. La sua è un’esistenza solitaria, in cui tutto le è proibito: nessuno può guardarla, né toccarla o rivolgerle la parola.Non è nemmeno libera di usare il proprio dono… Può solo aspettare il giorno della sua Ascensione, chiedendosi che cosa accadrà, mentre preferirebbe di gran lunga stare con le guardie, a combattere il male che ha distrutto la sua famiglia. Ma lei, la Vergine, non ha mai potuto decidere per se stessa. UN DOVERE… Il futuro del regno è sulle sue spalle, anche se lei quel fardello non lo ha mai voluto. Perché anche la Vergine ha un cuore, un’anima, dei desideri. E quando nella sua vita entra Hawke, la guardia incaricata di proteggerla e sorvegliarla, il destino e il dovere si intrecciano inesorabilmente con il desiderio. Quel giovane dagli occhi dorati alimenta la sua rabbia, la spinge a mettere in discussione tutto ciò in cui ha sempre creduto, la sfida a provare sensazioni nuove e inesplorate. UN REGNO… Abbandonato dagli dei e temuto dai mortali, un nuovo regno sta risorgendo dalle ceneri. Determinato a riprendersi ciò che gli spetta, l’Oscuro avanza assetato di vendetta. Ma più l’ombra del male si avvicina, più il confine tra ciò che è giusto o sbagliato diventa sottile. E quando la trama insanguinata che tiene insieme il suo mondo inizia a sfaldarsi, Poppy non rischia soltanto di essere ritenuta indegna dagli dei, ma anche di perdere il proprio cuore e la sua stessa vita.

Recensione: Sono sicurissima di avervi stupito con questa lettura. Non avevo mai affrontato nessun libro di Armentrout; tutti ne parlavano benissimo, nonostante si discostasse di molto dalle mie solite letture e la mia curiosità ha avuto il sopravvento. La trama di “Sangue e Cenere” mi è sembrata intrigante e in qualche modo adatta a farmi apprezzare questa autrice e il suo genere.

Partiamo proprio con lo stile di scrittura; mi ha piacevolmente stupito perché sicuramente, nonostante questo sia il primo libro di una serie e quindi molto introduttivo e descrittivo, è riuscita a catturare la mia attenzione e a mantenerla per tutta la lettura. Difatti la scrittrice in questo primo volume traccia e snocciola tutto un mondo da lei ideato e man mano che la storia si sviluppa, cerca di definirne elementi, personaggi e regole.

Parlando proprio dell’ambientazione potremo dire che le descrizioni sono abbastanza vivide, permettendo al lettore di entrare pienamente nel world building da lei creato. Il mondo magico al quale ci introduce Armentrout è davvero interessante e ammaliante, pur non essendo del tutto originale. Difatti le creature che lo popolano ricordano figure ben più note, pur vedendone cambiati i nomi.

Tutta la storia è narrata dal punto di vista della nostra protagonista Poppy ( scusatemi ma il nome è qualcosa che non mi scende, per non parlare di quello completo!). È una ragazza vergine con un dovere da compiere e con un dono che la rende unica e speciale. Ho apprezzato questa protagonista perché non è il personaggio femminile indifeso tipico di questo genere di libri. Lei sa combattere e difendersi, dimostrando un carattere spavaldo e per nulla debole. Lo status di Vergine è qualcosa che non accetta passivamente e cerca in tutti i modi di evadere da questa sua “prigione”di regole dentro la quale si sente rinchiusa.

La seconda metà del libro è quella più ricca di colpi di scena che mantengono l’attenzione del lettore in uno stato di adrenalina continua. L’ultima parte del libro è quella che ho preferito perché la più movimentata, con un finale che ti lascia l’acquolina in bocca e la voglia di avere subito tra le mani il secondo volume.

A questo punto, vi starete chiedendo: Allora ti è piaciuto? Devo dire che l’ho apprezzato ma come sempre c’è un “ma”. Questo libro è stato definito da molt3 un vero e proprio “spicy”. Posso dirvi che tutto ciò è confermato soprattutto nell’ultima parte del libro. Questo elemento l’ho trovato conforme alla tipologia del libro, pur non essendo qualcosa che ricerco nelle mie letture. Inoltre il continuo stuzzicarsi tra la protagonista e il “Manzo” della situazione non mi ha disturbato più di tanto, anche se a volte l’ho trovato un po’ ripetitivo. Tuttavia ci sono state alcune scene che mi hanno fatto storcere il naso come mio solito. A volte, come ormai ben sapete, disapprovo l’inserimento di scene prettamente “romance” in momenti d’azione e di combattimento.

4+

10 Risposte a “Recensione di “Sangue e Cenere””

  1. Nonostante il mio non spiccato amore per questo genere, chi mi conosce mi ha comunque consigliato di leggere questa autrice, perché potrebbe stupirmi in positivo

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  2. Non ho letto il libro, ma a volte mi chiedo come trovino certi nomi assurdi per i personaggi 😂 Per quanto riguarda la parte romantica, non è per me la trovo spesso ripetitiva (come hai detto anche tu)

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