Recensione di “Loki”

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Autore: Mackenzi Lee

Casa editrice: Mondadori

Anno di pubblicazione: 2020

Genere: Fantasy, Miti

Trama: Non è ancora giunto il momento di misurarsi con gli Avengers: per ora il giovane Loki è impegnato al massimo delle sue forze per dimostrarsi eroico, mentre tutti intorno a lui lo ritengono inadeguato. Tutti tranne Amora, l’apprendista maga, che sente Loki come uno spirito affine e riesce a vedere la sua parte migliore. È l’unica che apprezzi la magia e la conoscenza. Un giorno però Loki e Amora causano la distruzione di uno degli oggetti magici più potenti conservati ad Asgard e lei viene esiliata su un pianeta dove i suoi poteri svaniscono. Privato dell’unica persona che abbia visto la sua magia come un dono piuttosto che una minaccia, Loki scivola sempre più nell’ombra di suo fratello Thor. Ma quando tracce di magia vengono ritrovate sulla Terra e messe in relazione con alcuni omicidi, Odino manderà proprio Loki a scoprire cos’è successo. Mentre si infiltra nella Londra del diciannovesimo secolo, la città di Jack lo Squartatore, Loki intraprenderà una ricerca che va oltre la caccia a un assassino. E finirà per scoprire la fonte del proprio potere e quale sarà il suo destino.

Recensione: Chiunque mi segua da un po’ sa che amo molto la mitologia e in particolare sa cheda un po’ di tempo a questa parte, sto apprezzando particolarmente quella norrena. Per cui avevo un desiderio spasmodico di leggere Loki, la nuova pubblicazione targata Mondadori che aveva come protagonista il dio dell’inganno, personaggio a me caro. Il libro in questione, che ho avuto il piacere di leggere in anteprima (e per questo non smetterò mai di ringraziare), mi ha però piacevolmente stupito perché non parla del Loki di cui siam abituati a sentire e non racconta i soliti miti che possiamo trovare nelle raccolte. Affronta invece un periodo fondamentale per lo sviluppo della personalità del personaggio, ovvero la sua adolescenza. Di questo libro mi sono piaciuti molti aspetti; andiamo con ordine. Partiamo come sempre dallo stile di scrittura. La Lee è fantastica: uno stile fluido, scorrevole, semplice ma non banale. Capace di catturarti dalla prima all’ultima riga; riesce a descrivere, luoghi, eventi ed emozioni dei personaggi in maniera sublime e coinvolgente. Era da molto tempo che non divoravo un libro e grazie alla scrittura della Lee, ci ho messo solo due giorni a leggere questa meraviglia (e solo perché ero impegnata anche in altro e non volevo finirlo subito altrimenti lo avrei terminato in un giorno!). Altro punto forte sono ovviamente i personaggi: Loki è descritto in maniera perfetta. Di lui possiamo conoscere tutti i desideri, le paure, le difficoltà tipiche di un adolescente ma con un padre autoritario e i primi amori. Della personalità di Loki mi ha colpito sopratutto la sua ribellione che qui vediamo germogliare in ogni sua forma, nata sopratutto dal suo rapporto molto difficile con Odino, capace di farlo sentire sbagliato e non amato in ogni momento della sua vita, e dalla sua continua competitività col fratello Thor, considerato (a ragione!) il preferito del padre. Interessante a mio parere anche la figura della madre, a tratti remissiva ma che in realtà nasconde in sé una grande forza repressa e che avrà una notevole influenza sul carattere di Loki. Il nostro dio dell’inganno si ritrova continuamente a fare delle scelte; è posto sempre di fronte ad un bivio, come qualsiasi altra persona. A seconda di ciò che sceglie, si definisce quello che è il suo futuro? Oppure, come alcune volte fa riflettere il libro, avviene la cosiddetta “profezia che si auto-avvera” dove le nostre decisioni in realtà sono inconsciamente un’auto-conferma di quello che non vorremmo avvenisse? Sicuramente non vi svelo la risposta, anche perché dovrete trarre voi le vostre conclusioni dalla lettura di questo volume. Ho amato anche la figura del “cattivo” (e anche qui domanda, è davvero il cattivo o anch’esso il frutto di scelte sbagliate?) così come ho trovato davvero carino Theo (e scusatemi ma qui la ship ha avuto il sopravvento!). Altro punto forte secondo me è stato il world building: ci troviamo ad Asgard ma anche a Midgard, più precisamente a Londra nell’Epoca Vittoriana. Per cui gioite con me: Loki+Londra+Epoca Vittoriana; ditemi che non sono l’unica a sentire le campane suonare intorno a me. Amo questo periodo, sopratutto quando l’autrice è capace di descrivere perfettamente l’ambiente e il contesto storico, facendoti entrare a pieno titolo dentro la storia. Un altro aspetto davvero interessante di quest’opera è stata la parte misteriosa del racconto: ci ritroviamo anche a risolvere un mistero (e qui aggiungiamo un altro elemento alla perfezione Loki+Londra+Epoca Vittoriana+Mistero) insieme a Loki e ad altri personaggi che pur essendo di contorno, verranno delineati molto bene e vi sarà impossibile non affezionarvi o non disperarvi. A si, è vero. Non vi ho ancora detto che in alcune parti questo libro mi ha fatto arrabbiare o rattristare. A cominciare dal modo in cui Odino tratta Loki, dal rapporto con Thor che sarebbe potuto essere diverso, dalle perdite, dai tradimenti e dagli amori col cuoricino spezzato. Questo libro è un concentrato e un mix perfetto di tantissimi argomenti in circa 400 pagine di puro intrattenimento. Doveroso riconoscere anche l’aspetto legato all’accettazione della “diversità”. Qui abbiamo a che fare con Loki, che per chi ancora non sapesse, è pansessuale. Ad Asgard questo non è un problema ma qui su Midgard sappiamo bene quanto possa essere complesso per una persona che appartiene alla comunità lgbt. Ebbene il nostro protagonista incontrerà lungo il suo cammino altre persone che come lui avranno a che fare con la ricerca di accettazione e con la battaglia contro i pregiudizi e l’odio, a prescindere da quale ne sia il motivo. Trovo questo aspetto del romanzo davvero interessante e che veicola un messaggio attuale: ad oggi, non importa chi sei, da dove vieni e che particolarità hai; al mondo c’è sempre qualcuno che ti giudicherà e ti considererà diverso da lui. Dobbiamo batterci affinché la diversità sia un valore aggiunto e non una mancanza. A questo punto credo si sia capito che ho letteralmente amato questo libro, vero? Consigliato a chiunque, dovreste leggerlo assolutamente e immergervi nel mondo della mitologia norrena anche da un altro punto di vista che non sia il solito con cui la si tratta. Inoltre, fatevi un favore: amate Loki!

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