Recensione di “La Casa di Cenere”

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Autore: Angharad Walker

Casa editrice: Rizzoli

Anno di pubblicazione: 2021

Genere: Mistery per ragazzi

Trama: Quando arriva alla Casa di Cenere, il ragazzo nuovo è in cerca di una cura per il male alla schiena che lo tormenta da tempo, ma anziché capitare nell’ennesima clinica si trova davanti a una dimora con le pareti di fumo e viene accolto da un gruppo di ragazzi che lo ribattezzano Sol, per Solitudine. Hanno nomi strani, come Concordia o Giustizia, e tengono in gran conto la Bontà. Sol impara a vivere con loro seguendo le regole dettate dal misterioso Direttore, di cui tutti aspettano il ritorno con ansia. Presto si accorge, però, che quella casa è l’opposto di un luogo dedicato alla cura. Non si può per alcun motivo essere malati né cercare di andarsene. Finché un giorno arriva il Dottore… “La Casa di Cenere è una storia di bambini soli e in gruppo, spaventati e coraggiosi, sottomessi e capaci di ribellarsi.

Recensione: Era da un po’ di tempo che non leggevo un vero mistery per ragazzi. Da giovanissima, adoravo questo genere di libri perché il mistero, il creepy e il pauroso hanno sempre fatto parte della mia fantasia. Se penso a quando li divoravo, mi ricordo lo stato di piacevole angoscia che provavo prima di andare a dormire e il rimuginare anche per giorni alla fine della lettura soprattutto quando mi ritrovavo di fronte ad un libro con un finale aperto. Ebbene “La casa di cenere” mi ha ricordato le stesse identiche sensazioni. É un racconto che vanta di un’atmosfera davvero cupa e tetra. Tutto il racconto è avvolto da un alone oscuro che accompagna il lettore come una grande foschia; intravedi cosa vorresti comprendere ma non riesci a vedere a pieno e quindi non capisci fino in fondo. Questo gioco del “vedo e non vedo” (per intenderci capisco e non capisco) ci accompagna per tutto il libro e anche quando pensi che quell’indizio possa darti la soluzione a tutto, ecco che nuovamente ti si pongono di fronte solo domande. Ho letto “La casa di cenere” nel periodo di Halloween e devo dire di aver fatto benissimo perché a mio parere era perfetto per il giorno più pauroso dell’anno. Eppure la mia non più giovane età sicuramente ha avuto la sua influenza perché il fatto che il libro mi abbia lasciato fondamentalmente senza risposte, mi ha fatto uscire fuori di matto. Ho cercato per giorni di comprendere un possibile significato nascosto oppure una delucidazione in merito a tanti (e forse troppi) elementi. Nonostante la mia riflessione sia durata fino ad oggi, non ho avuto l’illuminazione e mi ritrovo qui a parlarvi di un libro che mi è piaciuto ma allo stesso tempo mi ha spiazzato. Ho apprezzato molto la sua vaga somiglianza con Miss Peregrine e sicuramente la sua magia alla Tim Burton. Ho amato sicuramente i suoi personaggi a cominciare dal nostro protagonista Sol, per poi continuare con tutti i ragazzi della Casa. Mi è sembrato di conoscerli da sempre e, dato che il libro, non appena iniziato, ti catapulta subito nel vivo della storia, ci ritroviamo a familiarizzare fin da subito con quelli che saranno i nostri compagni di avventure. Avrei voluto trovare una chiave di lettura che oggi mi permettesse di scrivere una recensione più chiara e meno dubbiosa; eppure io credo che il fascino di questo libro stia proprio in questo. È riuscito a piacermi molto, sia per lo stile davvero fluido, enigmatico e coinvolgente, sia per i ragazzi e la loro storia. Eppure allo stesso tempo mi ha stizzito il non averci capito molto e l’esser rimasta con grandi punti interrogativi e irrisolti. Sicuramente la me di qualche (direi anche parecchi, ormai!) anni fa, avrebbe apprezzato molto di più questo finale inaspettato e aperto.

4+

13 Risposte a “Recensione di “La Casa di Cenere””

  1. Capita diverse volte anche a me di apprezzare la storia di un libro, ma di non avere tutto chiaro in mente. Rimango anche giorni a rimuginare. Penso dovresti rileggerlo in un secondo tempo. Staccandoti dall’idea che te ne sei fatta ora potresti avere un’illuminazione. Con me funziona.

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    1. grazie del consiglio. Purtroppo non rileggo i libri già letti, solo rare eccezioni per cui conservo sempre la prima idea che mi sono fatta della lettura in questione

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  2. È davvero da tanto che non leggo un mistery per ragazzi e mi manca molto! Credo che alla fine restare con i dubbi sia un po’ il bello di queste letture 😊

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  3. Sfortunatamente non è il mio genere ma le the recensioni mi fanno sempre capire se un libro possa fare per me oppure no

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  4. A volte ci sta un velo di mistero nel racconto, anche se a volte ho notato che autori si siano nascosti dietro quest’idea invece di ammettere che non sono riusciti a sviluppare tutti i punti che si erano prefissati 🙈

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