Recensione di “Il Fantasma di Canterville”

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Autore:Oscar Wilde

Casa editrice: HarperCollins

Anno di pubblicazione: 2021

Genere: Terrore, Gotico

Trama: Hiram Otis, ambasciatore degli Stati Uniti in Inghilterra, si è appena trasferito a Canterville Chase con la moglie e i quattro figli quando scopre che tutto ciò che il precedente proprietario gli ha raccontato è vero, il castello è infestato da un fantasma: una sinistra macchia di sangue compare sul pavimento della biblioteca, e le notti sono funestate da inquietanti cigolii di catene, tonfi, lamenti. Gli Otis però non si lasciano intimidire, e a tutti i tentativi di spaventarli reagiscono con il tipico pragmatismo degli americani: lavano via la macchia di sangue, offrono al fantasma del lubrificante per le catene, e i pestiferi gemelli gli giocano ogni sorta di orribili scherzi. L’unica a provare un briciolo di compassione è la piccola Virginia… Ma avrà la forza di aiutarlo a trovare la pace?Pubblicato in due puntate sulla rivista The Court and Society Reviewnel 1887, Il fantasma di Canterville è uno dei più celebri racconti di Oscar Wilde, una raffinata favola gotica che mette a confronto con sottile ironia l’alta società inglese e la borghesia americana, ma al tempo stesso invita a riflettere sul significato della vita e della morte, dell’amore e del perdono, e sull’importanza di saper accettare chi è diverso da noi.

Recensione: Devo ammetterlo! Conoscevo il Wilde solo attraverso la sua opera più famosa e trovavo difficile immaginarlo come uno scrittore di racconti satirici e a tratti parodici. Eppure attraverso questa breve storia, ho apprezzato questo altro lato, molto più umoristico, di un autore davvero controverso. La storia di questo racconto è una sorta di vera e propria parodia dei tipici racconti di fantasmi. Tra queste pagine, il nostro spettro è quello che ha la peggio e si trova a dover far fronte ai continui fastidi e dispetti dei membri della famiglia Otis. Con questo libro Wilde vuole anche evidenziare le differenze tra la società inglese e quella americana, considerata più rude ma allo stesso tempo più proiettata verso un futuro scientifico e tecnologico. Il punto di incontro tra i due mondi sarà rappresentato dalla purezza di Virginia, la figlia quindicenne del Sig. Otis, che trasformerà un castello inglese lugubre in una bellissima tenuta di campagna americana. Virginia è anche l’emblema di quell’amore e di quella pura compassione necessari per perdonare tutti i mali e capaci di liberare anche le anime più dannate, come quella del nostro fantasma. Un racconto davvero divertente e attrattivo, riproposto ai giorni nostri in una vesta tutta nuova e in un’edizione curata da collezionare insieme agli altri classici della collana. Credo che la HarperCollins abbia fatto centro nel riproporre quest’opera meno conosciuta dell’autore perché in questo modo ha permesso sia a me, sia ad altri lettori di conoscere un nuovo lato di uno scrittore poliedrico.

5+

9 Risposte a “Recensione di “Il Fantasma di Canterville””

  1. Wilde mi piace molto come personaggio, sebbene abbia letto solo il ritratto di Dorian Gray. C’è sempre tempo per recuperare

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  2. Io invece apprezzo molto di più questo racconto rispetto a Il ritratto di Dorian Gray, questo è molto più divertente 😊

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