Recensione di “Verbum-Custos Verbi”

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Autore: Niccolò R.V. Toderi

Casa editrice: BookaBook

Anno di pubblicazione: 2020

Genere: Fantasy, Distopico

Trama: In un futuro lontano, la metropoli di Neo Babylon è l’ultimo baluardo dell’esistenza umana alla fine di un’era di guerre e sconvolgimenti. I migliori tra gli uomini hanno lasciato il pianeta in cerca di una nuova speranza, ma dopo mille anni non hanno ancora fatto ritorno. Chi è rimasto ha ereditato un mondo in declino, progredito nella tecnologia ma irrigidito dalle ferree leggi che lo governano. Fra le vie della città, degli individui capaci di scorgere il futuro attraverso le pieghe del tempo e dello spazio – i Custos – agiscono al servizio di un bene superiore ma incomprensibile per chi diffida del loro potere. Quando la città inizierà a tremare a causa di una serie di misteriosi attacchi terroristici, i Custos saranno l’unica possibilità per evitare l’estinzione del genere umano.

Recensione: Altro distopico che leggo nel giro di poco tempo e altro libro che apprezzo davvero molto. Dopo la lettura di Falce ero intenzionata a buttarmi ancora nel genere, sapendo di doverlo approfondire maggiormente. Mi è stata suggerita la lettura di questo primo volume di una serie e sono davvero contenta di aver accettato questa collaborazione. La lettura è stata intensa, delle volte profonda e sicuramente molto attenta all’elaborazione dei contenuti. Infatti nonostante la scrittura risulti scorrevole e di facile interpretazione, l’autore approfondisce ogni aspetto scritto nella maniera più approfondita possibile; niente è lasciato al caso e tutto è spiegato per filo e per segno. Il ritmo della storia è mutevole a seconda di cosa si stia raccontando: a tratti è lento e riflessivo, in altri invece è più veloce e incalzante. La narrazione alterna momenti di dialoghi profondi e meditativi, con momenti di battaglia e di scontri all’ultimo sangue. Sicuramente il mondo descritto da Niccolò ha tutta una serie di nomi, sigle e regole che vanno apprese durante la lettura (e sopratutto metabolizzate). La storia infatti è corposa, ricca di contenuti ed sviscerata profondamente in ogni sua parte. Ci ritroviamo in un futuro distopico dove anche l’assetto politico è completamente diverso e ai vertici ci sono figure autorevoli ma anche ambigue che lottano tra di loro silenziosamente e astutamente per detenere il potere e il controllo sulla città di Neo Babylon. I Custos sono davvero emblematici e affascinanti: da una parte sembrano essere fortunati perché capaci di prevedere momenti di futuro imminente e di cambiare il corso della storia; dall’altra però tutto ciò sembra essere una dannazione destinata a cancellare questo Ordine e tutto quello che è il loro operato. Come spesso accade, chi agisce nel silenzio e nell’ombra per un bene comune, non viene compreso e a volte è temuto o addirittura odiato. Lo stesso accade con i Custos che, nonostante agiscano in nome della Verità, sono visti in malo modo dalla gente comune e spesso accusati di esser loro stessi la causa di tutti i mali. In questo primo volume apprendiamo tutto ciò che ruota intorno al mondo narrato, alle figure dei Custos e agli eventi descritti. Sono presenti diversi flash back che come piccole spiegazioni, ci permettono di dare un senso ad ogni cosa e ci spiegano tutta la filosofia che sta dietro alla storia. Ho trovato questi capitoli molto interessanti perché permettono di entrare ancora maggiormente nella psicologia dei personaggi, svelandone aspetti passati e eventi di vita importanti o traumatici. Orfeo, il nostro protagonista, è una persona enigmatica, profonda, dedita alla causa ma allo stesso tempo capace di porsi le domande giuste e di mettere in discussione qualora ci fosse bisogno. E si, lettori! Come ogni distopico che si rispetti, nulla di quello che sembra rappresentare l’equilibrio fino a quel momento mantenuto, è perfetto o esente da critica e futura innovazione. Orfeo insieme alla sua fedele seguace Cassandra, inizierà ad indagare e inconsciamente metterà in moto una serie di eventi che sicuramente prima o poi porteranno ad un cambiamento. Bisogna apprezzare la capacità dell’autore di delineare psicologicamente ogni personaggio in modo molto dettagliato e profondo. Inoltre questa tipologia di libro è un continuo riflettere e porsi domande circa quello che siamo, quello che viviamo e cosa possiamo cambiare. Il distopico aiuta a metter in discussione la società, a vederla da un’altra prospettiva e ad aprire i propri orizzonti. Anche Verbum fa tutto ciò: evidenzia come la paura, l’insicurezza e spesso l’ignoranza portino l’uomo ad a incattivirsi, a cercare un capro espiatorio e a fomentare atti di violenza. Allo stesso tempo, sottolinea come i potenti, coloro che giostrano il tutto e che tirano i fili come burattinai, godano di questi climi e ne approfittino per giocare una battaglia silenziosa per la ridefinizione del controllo e del potere. Inoltre mette in luce come, nonostante in passato possano essere avvenuti catastrofi, eventi distruttivi o guerre, l’uomo tenda a non imparare mai dai propri errori e a ripetersi, mettendo in atto altri meccanismi tendenti all’autodistruzione. Nonostante ci sia la possibilità di ripartire, tutto sembra ripetersi in un ciclo infinito, con le stesse divisioni, le stesse caste sociali e le stesse differenze di risorse. Oltretutto grazie alle figure dei Custos, ancora una volta si sottolinea come l’uomo non possa mettere da parte le proprie emozioni, ascoltando semplicemnete la fredda e distaccata ragione. Nel bene o nel male, i sentimenti e l’impulsività determinano scelte di vita e con esse conseguenze. Devo dire che questo libro ha bisogno della giusta attenzione di lettura. Non è per niente semplice ed è ricco di particolari che vanno a comporre un quadro generale simile ad un puzzle dove ogni pezzo ha il proprio giusto e sensato incastro. Resta il fatto che è tremendamente scritto bene, ben articolato e completo in ogni sua parte. Vi devo avvertire: questo primo volume ci aprirà un mondo e ci lascerà con un grandissimo “cliffhanger”. Per cui spero vivamente che almeno il secondo volume esca presto e ci sveli molti dei misteri lasciati in sospeso. Se proprio devo fare un’unica critica, la rivolgerei al modo in cui è stato descritto il worldbuilding. Niccolò è molto bravo nelle descrizioni in generale (eventi, personaggi, emozioni) però ha tralasciato a mio parere la descrizione degli ambienti che avrebbero dato quel tocco in più alla storia. Spero che nei prossimi volumi New Babylon, così come gli altri mondi che incontreremo, vengano descritti maggiormente e ci permetta così di ambientarci ancora di più in Verbum. Ultima chicca ma non per importanza, è il “Sacro Codice dell’Ordine dei Custos” scritto nella sua interezza alla fine del libro. Considero questa aggiunta un particolare di notevole importanza che denota ancora una volta la minuzia e l’attenzione per i particolari che rendono questo libro davvero completo.

8+

5 Risposte a “Recensione di “Verbum-Custos Verbi””

  1. È proprio vero che l’uomo non impara mai dai propri errori! La tua recensione mi ha fatto venire una gran curiosità nei confronti di questo libro, soprattutto per la chicca finale del codice!

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  2. bookabook sforna sempre cose stupende *-* io di loro volevo tanto leggere il loro volume sui pirati, forse per il compleanno lo comprerò

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