Recensione di “Tempi Duri”

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Autore: Mauro Roger

Casa editrice: ZeroCentimetri

Anno di pubblicazione: 2020

Genere: Narrativa contemporanea

Trama: Un percorso curioso, una sfida coraggiosa o meglio: uno dei racconti italiani più folli e irriverenti degli ultimi 150 anni (come minimo). L’unica strada in grado di scongiurare in tempi record la più grande catastrofe economica del Secolo (legata al COVID-19) e salvare la dignità di milioni di persone in tutto il territorio nazionale, quello stesso decoro già ampiamente calpestato prima dell’avvento della pandemia. Il piano del professore (così lo chiamano i suoi famigliari drogati di serie TV): “riformare il nostro magnifico stivale, con cui calciare fuori orbita terrestre chiunque abbia ancora intenzione di infangare il nome di questa nazione, o di continuare a speculare sulla pelle dei suoi abitanti”.

Recensione: Con questo libro mi sono discostata molto dai miei soliti canoni di lettura. Difficilmente mi sono approcciata a libri sarcastici e umoristici ma allo stesso tempo considerati di critica; questo perché ho una certa difficoltà a comprenderli e dare il giusto peso a battute e scambi comici, estrapolandone il concetto serio e il messaggio di fondo. Devo dire per cui che la lettura di “Tempi duri” è stata una vera e propria sfida, dove mi sono ripromessa di accantonare i miei pregiudizi nei confronti del genere e cercare di capirne il contenuto profondo e l’informazione di base. Cominciamo dall’originalità della scrittura dell’autore: Mauro (il secondo non è un cognome come ci fa notare ma un nome d’arte) utilizza la narrazione classica e la alterna con la condivisione di vere e proprie schermate di messaggi o di chat, rendendo la lettura molto più leggera in alcuni passi ma allo stesso tempo di forte impatto e facilmente comprensibile. Grazie a questo espediente, lo scrittore affronta argomenti importanti di economia, di salute e di politica senza però diventare mai pesante e senza scivolare nel puro indottrinamento. Il suo pensiero è chiaro e alla portata di tutti. Non c’è bisogno di esser d’accordo con la sua esposizione in toto però sicuramente Mauro argomenta in maniera esaustiva i suoi discorsi e ti invita ad un ragionamento continuo. Grazie a lui ho compreso alcuni aspetti di questa grande crisi economica (come si evince anche dal testo non ha inizio e neanche fine con il COVID) che vuoi per pigrizia, vuoi per complicanza, non avevo capito a fondo. Nonostante il libro parli di una sorta di “super potere” posseduto dalle donne e capace di muovere masse, menti e popoli verso una direzione ben precisa (chissà quale sia!), il libro a mio parere è più incentrato su di un’ottica maschile. Parafrasando il suo testo, il potere funziona quando la massa è composta perlopiù da uomini o da alcune categorie LGBT ma quando parliamo di donne etero? Cosa dovrebbe spingerle ad accettare un’opinione, abbracciare un ideale oppure battersi per un concetto e un cambiamento? Vero è che tra donne ci si dovrebbe comprendere ma non è sempre così. È vero anche che ad oggi, al pari degli uomini, donne che ricoprono cariche alte (pur essendo pochissime) condividono idee alquanto discutibili e che con il loro potere potrebbero spingere le masse in direzioni altrettanto discutibili. E quel potere? Che effetto dovrebbe avere su di me? Forse di condivisione e di sorellanza? Questo è un punto che mi sfugge o forse che non sono riuscita a comprendere io nello specifico. Resta il fatto che sicuramente questo è stato un periodo duro per tutti; ognuno a modo suo affronta grazie alla propria resilienza e alle proprie risorse momenti complessi e critici della propria vita. A maggior ragione, durante un momento così delicato in tutti i suoi aspetti, ogni aiuto per cercare di far fronte alla situazione è ben accetto e motivo di analisi. Questo libro, a mio parere, è uno di quelli: sia che si sorrida di fronte a certe cose raccontato a certi termini usati, sia che si rifletta sugli argomenti emersi e si metta in discussione alcuni punti, “Tempi Duri” è un libro di supporto, di informazione e di critica in un momento in cui è importante documentarsi, informarsi e perché no, lasciar perdere stupidi complottismi capaci solo di alimentare ulteriori paure e di fomentare odio. Mauro parla di Nazione come collante, io parlo di semplice Umanità come capacità di tenerci uniti e di farci mostrare un po’ di empatia nei confronti di chi ci sta accanto, qualunque sia la sua storia.

9+

5 Risposte a “Recensione di “Tempi Duri””

  1. Io sono d’accordo con la tua visione. Serve umanità, gentilezza e senso civico. Poi non credo nel complotto. Bella recensione come sempre

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