Recensione di “Styrbjörn, il Grande Vichingo”

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Autore: E. Rucker Eddison

Casa editrice: Fanucci

Anno di pubblicazione: 2020

Genere: Storico

Trama: “Styrbjörn. Il grande vichingo” narra la vita di Styrbjörn Olàfsson, erede al trono svedese e conosciuto sia per la sua taglia impressionante sia per la sua natura ribelle e aggressiva. Negato del suo diritto di nascita ed esiliato in Svezia, Styrbjörn diventa il leader dei vichinghi di Jomsborg e parte per reclamare il trono svedese nell’epica battaglia di Fyrisvellir. “Styrbjörn. Il grande vichingo” è un racconto che ricorda le antiche saghe islandesi, un romanzo storico scritto da uno dei più influenti maestri della narrativa fantasy del secolo scorso.

Recensione: Era da tanto che non mi immergevo nella lettura di uno storico. Quando ero ragazza, ne leggevo tantissimi e di diverse tipologie. Oggi invece prediligo quelli che narrano vicende di periodi storici e popoli precisi. Uno fra questi è quello dei Vichinghi che da sempre mi affascina e mi attrae come una calamita. Per cui non potevo farmi sfuggire la storia di Styrbjörn, giovane figlio del Re morto di Svezia e nipote del nuovo Re Eric. Styrbjörn è come tutti i giovani: molto impulsivo e desideroso di avere subito tutto ciò che gli spetta. Eppure lo zio è convinto che un viaggio di alcuni anni possano far maturare nel nipote il raziocinio necessario per regnare al suo fianco e l’esperienza utile per saper prendere decisioni da capo. Ecco quindi che comincia il nostro viaggio con il ragazzo; visiterà diversi paesi, attaccherà diversi signori e villaggi, saccheggerà e si farà un nome pronunciato man mano che il tempo passa di bocca in bocca. La storia di Styrbjörn è una storia da una parte di crescita personale ma dall’altra di conoscenza da parte del lettore di quelli che erano usi e costumi dell’epoca. La narrazione infatti ci permette di immergerci nella vera vita vichinga, fatta di rudezza, di complotti politici e di religione mista a superstizione. Il giovane futuro regnante crede in un destino già scritto ma sarà proprio quello a portarlo a commettere degli errori. Molto interessante anche il suo rapporto con le donne. Figlio di una cultura mirata al raggiungimento di privilegi e obiettivi politici, anche le sue scelte in campo amoroso sono destinate a soddisfare bisogni pratici. Eppure Styrbjörn è affascinato da una donna in particolare (non vi svelo quale) che lo porterà a perdere quella sicurezza che sempre lo accompagna. Nonostante tutto, le donne giocavano un ruolo importantissimo nella definizione dei poteri e questa storia ne è un esempio. Tutto il racconto l’ho trovato molto simile a quello di un Ulisse vichingo, in quanto anche qui abbiamo un protagonista che sfida superiori e divinità con il solo scopo di conoscere, di diventare il più grande agli occhi del mondo. Eppure questa è una storia vera; a parte alcune licenze poetiche per introdurre degli argomenti, tutto il resto è realmente accaduto e i personaggi che conosciamo sono realmente esistiti. Persino il finale pare essere veramente accaduto e vi lascerà a bocca aperta. Unica nota dolente a mio parere è la fugacità con cui si passa dal raccontare un avvenimento ad un altro. I capitoli sono brevi e ogni titolo introduce un evento oppure un nuovo incontro del nostro protagonista. L’autore ha scelto di raccontare per cui solo quelli più salienti e necessari ai fini della storia. Avrei preferito più continuità nel racconto, con meno salti temporali. Sicuramente il libro sarebbe risultato più lungo ma mi avrebbe creato un po’ meno confusione; non sempre, a mio parere, il romanzare distorce la realtà, anzi a volte aiuta ad immergersi maggiormente nella storia. Fatta questa premessa, posso sicuramente confermare il mio apprezzamento per questa storia e il mio interessamento a figure esistite ma altrettanto leggendarie come quelle di Styrbjörn.

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7 Risposte a “Recensione di “Styrbjörn, il Grande Vichingo””

  1. A me piacciono i romanzi storici ma per qualche motivo non ne leggo molti, forse ho trovato il libro giusto con cui riprendere

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