Recensione di “Post Mortem”

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Autore: Paolo La Paglia

Casa editrice: Nua Edizioni

Anno di pubblicazione: 2020

Genere: Horror

Trama: Golden Falls è una tranquilla cittadina nella contea di Snohomish, stato di Washington, dove tutti si conoscono e la vita scorre serena, fino a quando un’escalation di terribili eventi scatenerà l’orrore che sconvolgerà la serenità del posto. Daryl Wilson, lo sceriffo incaricato delle indagini, si troverà a dover affrontare una verità incredibile e spaventosa. Per risalire alle radici del male dovrà scavare nei meandri della storia passata di Golden Falls e comprendere perché l’orrore abbia iniziato a riversarsi sulla cittadina seminando morte tra i suoi abitanti. Quando la città si ritroverà isolata dal resto del mondo, immersa in una nebbia che sembra sorta magicamente per avvolgerla tra le sue spire, la situazione precipiterà fino all’incredibile epilogo. Perché il male non muore mai.

Recensione: Post Mortem di La Paglia è un viaggio assurdo nei meandri della paura e del terrore.  Per gli amanti dell’horror, del creepy e perché no, dello splatter, questo libro è un misto di colpi di scena, di azione e di suspense che terranno incollato il lettore fino all’ultima pagina. La Paglia, permettetemi, scrive da paura (in tutti i sensi XD)! il suo stile è riflessivo a tratti, incalzante in altri, capace di rendere la lettura leggera ma allo stesso tempo estremamente coinvolgente, con quel mix di profondità interiore che caratterizza i personaggi e li rende subito piacevoli e quasi confidenziali. Difatti, non è difficile affezionarsi ai protagonisti, anche a quelli più oscuri e terribili. La storia di La Paglia insegna che il dolore, la sofferenza e l’odio portano anche la più buona delle persone a compiere gesti inumani e a perdere ogni sentimento buono e altruista. Il lettore non saprà scegliere da che parte stare: da una parte si tifa per i cosiddetti “buoni” ma dall’altra è impossibile non avere pietà e compassione per le due ragazze di questo libro. Credo che questo libro sia capace anche di far emergere nel lettore una vera e propria crisi: se avessi la possibilità di vendicarmi nel momento in cui subisco un profondo trauma, cosa farei? sarei magnanima oppure ne approfitterei? Un mix di zombie, magia e terrore che rende questo libro a mio parere unico nel suo genere. Il tutto non risulta mai eccessivo, ogni tassello si trova al posto giusto e rende la storia originale senza stravolgerla o snaturarla. Il finale poi è un escalation di eventi e di scene degne di nota che non risparmiano nessuno, anche il più forte di cuore. Unica pecca, se così la vogliamo chiamare, è la fretta dell’evolversi dei sentimenti tra i personaggi. Capisco che lo scrittore abbia voluto sottolineare il fatto che una tragedia di questo tipo, riesca comunque a unire emotivamente anche persone che fino a quel momento non si conoscevano. Allo stesso tempo però l’ho trovato un po’ eccessivo e a mio parere, forse aveva forse bisogno di più spazio per arrivare al punto in cui sono arrivati nelle ultime pagine del libro. Per il resto non ho altro da obiettare; faccio ancora i miei complimenti a La Paglia e invito tutti i lettori a leggere Post Mortem perché bisogna supportare scrittori italiani che meritano e che sperimentano generi poco trattati dalla letteratura italiana.

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7 Risposte a “Recensione di “Post Mortem””

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