Recensione di “Pelle di Mille Bestie”

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Autore: Stéphane Fert

Casa editrice: Tunué

Anno di pubblicazione: 2020

Genere: Graphic Novel

Trama: Dopo Morgana, il ritorno di Stéphane Fert con un’altra storia con protagonista una donna forte, che lotta per non essere imprigionata nel suo ruolo. I ruoli possono ingabbiarci, ma da cui si può anche fuggire. Ce lo insegna la principessa Ronces che pur di evitare un matrimonio non desiderato, è disposta a fuggire.Aiutata dagli spiriti animali e dalla dedizione della bella Lou, riuscirà a far prevalere la libertà e la forza dell’amore sulla brama di potere e la morte.Un sapiente e riuscito adattamento della fiaba Dognipelo dei fratelli Grimm, un graphic novel in i cui i disegni sono puro piacere per gli occhi.

Recensione: Altra graphic novel targata Tunué e altro ottimo lavoro da parte di questa casa editrice. Amo come la Tunué presti attenzione anche nei piccoli particolari. In Pelle di Mille Bestie è stata curata anche la copertina in maniera minuziosa: morbida al tatto e vellutata, presenta un disegno della nostra protagonista con i colori tipici di tutte le tavole. I disegni, devo ammettere che ci hanno messo un po’ a conquistarmi vista la loro natura spesso approssimativa e poco raffinata. Il tratto è grezzo, tondeggiante e fuori dagli schemi. Inizialmente la cosa mi infastidiva un po’; andando avanti con la lettura però mi sono resa conto che il disegno accompagna la narrazione, enfatizzando alcune tavole con eventi importanti oppure rendendo più stridenti quelle dedicate a momenti di suspense. I colori sono scuri così come sono alcuni aspetti di questa storia. Quelli predominanti sono il nero, il blu e il viola. Abbiamo a che fare con un retelling un po’ dark e un po’ comico, dagli insegnamenti importanti e significativi. In questo fumetto, la favola non rispecchia i canoni classici e stravolge i principi a cui siamo abituati. Innanzitutto ho trovato davvero geniale la figura della Principessa: questa non è come tutte le altre; non aspetta il suo Principe azzurro su una torre, o addormentata, per una possibile salvezza. Lei è la Principessa delle Bestie, una donna caparbia, determinata e con una forte personalità, indipendente e sopratutto molto tosta. La vita l’ha messa di fronte a delle prove ardue però non si è lasciata abbattere e ha saputo trovare nuova forza dalle esperienze vissute. È una graphic novel che parla anche di amore però è in modo diverso da quello a che troviamo di solito. È un amore libero da schemi, libero da costrizioni e votato al sacrificio verso la persona significativa. Difatti entrambi i nostri protagonisti dovranno fare dei sacrifici significativi per il bene dell’altro che li porterà ad una concezione di sentimento superiore e più forte, sradicato dall’idea di possessione (tu sei mia, io sono tuo). Cosi come la figura della Principessa, anche quella di Principe è stravolta e sradicata dal suo solito contesto. Qui il Principe è sensibile, amante della cultura, paziente e soprattutto non rinchiuso in schemi rigidi di genere. Questo è stato un altro aspetto che ho davvero apprezzato; la capacità di parlare di parità di genere pur facendolo con il sorriso. Accanto a questo aspetto, sicuramente ritroviamo una capacità di inversione di ruoli e di non rigidità : si invertono spesso come Donna/uomo, salvatore/salvata, forte/debole e ecc.., il tutto condito da una buona dose di ironia fine e ricercata che rende questa graphic novel oltre che bellissima, anche davvero divertente. Come già detto in altri momenti, ho avuto solo difficoltà ad approcciarmi all’inizio ai suoi disegni proprio perché non così convenzionali, spesso discordanti e soprattutto non lineari nel tratto, forma e dimensioni. Man mano che sono andata avanti con la lettura, però mi sono resa conto di quanto questo aspetto fosse importante proprio ai fini di tutti i punti messi in evidenza precedentemente. Anche la grafica rafforza e suggella l’importanza di un andare oltre gli schemi, di superare limiti e di non rimanere intrappolati all’interno di preconcetti o ruoli già stabiliti. Ecco per cui che un aspetto che ad un primo occhio non attento, poteva semplicemente risultarmi non piacevole dal punto di vista estetico, diventare un altro punto fondamentale di tutta la forza e la grinta di questo volume. Ancora una volta la Tunuè ha fatto centro e io sono sempre più innamorata delle sue proposte così innovative e ricche di insegnamenti significativi.

11+

9 Risposte a “Recensione di “Pelle di Mille Bestie””

  1. Come sai devo ancora approcciarmi alle grafic novel ma sono molto curiosa di leggerlo questo libro. Grazie per la bellissima recensione

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  2. è una delle poche uscite Tunuè che mi ispirano, devo dire che questa recensione conferma solo il mio desiderio di leggerla

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  3. Questa C.E. mi incuriosisce tantissimo perché piano piano sto cercando di entrare nel mondo delle graphic novel. Questa in particolare poi sembra davvero molto carina.

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