Recensione di “Orchidee”

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Autore: Lesley Sanderson

Casa editrice: Nua

Anno di pubblicazione: 2020

Genere: Thriller Psicologico

Trama: Le chiamavano le “ragazze orchidea”. Grace. Charlotte. Molly. Una di loro mente. Una di loro è innamorata. Una di loro è morta. Ora sono rimaste in due. A separarle un mistero che affonda le radici in un’estate lontana, che ha cambiato ogni cosa.

Recensione: Dopo tanto Fantasy avevo proprio voglia di un thriller che mi trasmettesse un po’ di adrenalina durante la lettura. Ho deciso di dedicarmi alla lettura di Orchidee perché questo romanzo prometteva tutte quelle qualità che cerco in un libro di questo tipo con qualcosa in più: poca trama, in modo da non svelarti granché, un omicidio e un mistero da risolvere e due protagoniste femminili come psicologie principali di tutta la storia. Per chi come me è cresciuta a pane e twin peaks, questo libro richiama molto alle atmosfere tipiche della serie tanto famosa negli anni ‘90. abbiamo a che fare con un paesino di provincia, vite ordinarie, drammi da cittadina e soprattutto situazioni famigliari tenute nascoste e insabbiate da chiunque per il bene della comunità. Adoro questo tipo di contesto nei libri di questo genere e premetto che questo sicuramente è stato uno dei punti a favore di questa lettura. Altro punto sicuramente a favore è stato il fatto di aver scelto di mettere in evidenza e di indagare in particolare l’animo umano femminile. L’analisi psicologica delle nostre protagoniste è intensa e profonda; man mano che andiamo avanti con la lettura impariamo a conoscerle, ne impariamo i segreti, le ossessioni e le passioni, sperimentiamo le loro emozioni. Gli uomini sono quasi messi in secondo piano e la storia ruota tutta intorno a figure femminili. Altra cosa davvero interessante è la capacità della scrittrice di far ribaltare tutte le nostre convinzioni man mano che andiamo avanti a leggere. Non lo fa in maniera improvvisa ma poco alla volta, accompagnandoti attraverso l’approfondimento di pensieri e riflessioni delle due ragazze, fino alla risoluzione degli eventi e alla consapevolezza della verità. Sicuramente la scrittura semplice e lineare dell’autrice ha reso il tutto ancora più coinvolgente e ammaliante: veniamo trasportante dentro un vortice di amore, amicizia, passione e odio, lasciandoci trascinare a volte verso una direzione, altre verso un’altra. I buoni potrebbero rivelarsi cattivi e allo stesso tempo i malvagi non sono poi quello che sembrano. Tutto in questa storia potrebbe essere una grande menzogna; in fondo le nostre protagoniste mentono da anni, no? Ci sono due punti dolenti per me. Il primo riguarda il fatto che il libro essendo scritto in prima persona e alternandosi tra i due flussi di coscienza delle due protagoniste, risulta in alcuni momenti un po’ ripetitivo. Sicuramente questo dipende dal fatto che tutto emerge e iene a galla attraverso le rielaborazioni psicologiche delle due protagoniste. Quando si ha a che fare con ossessioni e fisse, necessariamente alcuni pensieri sono ripetitivi e ridondanti. Diciamo che questo aspetto, l’ho apprezzato ma allo stesso tempo mi ha rallentato un po’ nella lettura. L’altro punto riguarda il fatto di aver capito già a metà libro chi era stato a commettere l’omicidio. Diciamo che non avevamo tantissime alternative; tutta la vicenda ci riconduceva a tre figure fondamentali per cui i sospetti erano ridotti al minimo. Resta il fatto che quando sei convinta di aver capito già chi è l’assassino,ti rovini la prosecuzione della lettura. Sono presenti anche alcuni errore, soprattutto di editing. Resta comunque un buon thriller, leggero e godibile specialmente in questi pomeriggi di relax autunnali.