Recensione di “Non c’è tempo per la nostalgia”

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Autore: Paola D’Aurizio

Casa editrice: Viola Editrice

Anno di pubblicazione: 2019

Genere: Narrativa Contemporanea

Trama: In una Roma lontanissima dallo splendore antico dei monumenti e delle chiese, violenta, dimenticata e spesso evitata, si intrecciano in modo profondo e imprevedibile le vite di Carole, studentessa universitaria, romantica e sognatrice e di Wojciech, ragazzo dal passato oscuro che vive di espedienti nella metropoli nera. I due, distanti per vissuto ed esperienze, sembrano completarsi in modo naturale e spontaneo, pur nelle loro profonde differenze, accomunati da un desiderio di sciogliere i nodi che si portano dentro e riprendere appieno in mano le loro vite, incamminandosi assieme lungo la dolorosa e pericolosa strada della riconciliazione con se stessi. Presto però capiranno che il passato e i segreti che custodisce, sono un fardello troppo pesante da reggere e verranno messi a dura prova la loro resistenza e i loro stessi sentimenti, cadendo in una opprimente rete che li costringerà ad affrontare, forse finalmente pronti, tutte le loro paure più profonde.

Recensione: Devo premettere che da questo libro mi aspettavo tutt’altro. In realtà leggendo la trama, credevo che il taglio del libro fosse di diversa natura rispetto a quello che mi sono ritrovata. Questo ha fatto si che io apprezzassi alcune cose del libro e trovassi meno nelle mie corde, altri aspetti. Partiamo da quello che mi è piaciuto. Prima di tutto lo stile di scrittura dell’autrice: Paola scrive davvero bene; ha una scrittura a tratti morbida a tratti decisa, di forte impatto emotivo e capace di tenerti incollata alle pagine. Il suo stile è molto riflessivo, pungente e corposo. Paola riesce a snocciolare ogni periodo e pensiero che vuole raccontarti e lo fa in un modo completo, articolato e per nulla banale. Ci sono alcuni passi del libro che mi sono piaciuti molto e che mi hanno portato sicuramente a pormi delle domande così come ha fatto la nostra protagonista Carole. Altro punto a favore del libro è sicuramente la parte più misteriosa e oscura di tutto il racconto. Ha quel non so ché di assurdo, quasi surreale che rende il tutto ancora più intrigante. Giuro: non avrei mai creduto che la storia potesse prendere questa piega inaspettata. Eppure è stato l’aspetto che mi ha catturata di più (forse per il mio essere amante di film e libri thriller o di terrore). Un ulteriore aspetto che ha fatto presa su di me, è stato sicuramente il rapporto a mio parere non troppo sano tra Carole e Woj. Il loro essere così vicini per punti in comune davvero dark e poco amorevoli, mi ha intrigata. Ciò che attrae i due, non sembra essere amore puro bensì il condividere aspetti della propria psicologia problematici e il trovare nell’altro una persona al quale aggrapparsi pur sapendo che non è la cosa più giusta da fare. Sarà la mia deformazione professionale ma ho visto del patologico nel loro rapporto e questo mi ha affascinato. Partendo proprio dalla relazione tra i nostri due protagonisti, vi inizio a parlare anche delle cose che invece non mi hanno conquistato. In primis la velocità con cui i due ragazzi si legano l’un l’altro. È vero anche che se prendiamo per affidabile quello che ho appena descritto del loro rapporto, questo potrebbe essere giustificabile. Tuttavia proprio non riesco a digerire il cosiddetto “Instalove” che non lascia spazio a tempi più lunghi di conoscenza. Altra cosa che mi ha fatto storcere il naso forse è stato l’eccessivo numero di avvenimenti che capitano in pochi giorni e in poche pagine. A mio parere questa cosa poteva essere sviluppata meglio e certi avvenimenti della storia potevano essere descritti in modo più preciso. Alcune volte mi ha dato l’idea di avere “troppa carne sul fuoco, però infine non cotta alla perfezione” (ok ora mi viene fame!). Mi riferisco anche all’insieme di diversi generi; se fosse stata una storia totalmente ai limiti del surreale e più vicina ad un thriller, probabilmente mi avrebbe sicuramente colpita maggiormente. Invece le vicissitudini un po’ più romance (che sapete bene non appartenermi) hanno reso la lettura più pesante e un po’ confusionaria. Ultimo punto che mi ha fatto storcere il naso è qualcosa di prettamente personale. Non sono riuscita a immedesimarmi nella protagonista e a empatizzare con lei. L’ho trovata alcune volte troppo immatura per la sua età e sicuramente non ha ricordato la me degli anni dell’università, per cui ho avuto difficoltà a condividere alcuni suoi pensieri o certe sue scelte. Infine, posso dire che questa lettura non è sicuramente banale e scontata. Se vi volete sorprendere con una storia che sembra una cosa, per poi svelarsi altro e anche in maniera un po’ inquietante, questo libro fa per voi.

3+

9 Risposte a “Recensione di “Non c’è tempo per la nostalgia””

  1. Nonostante qualche aspetto negativo da te citato la recensione mi ha messo molta curiosità riguardo questo libro, soprattutto per quanto riguarda il legame poco sano tra i due ragazzi!

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