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Autore: Micol Fusca
Casa editrice: Giovane Holden Edizioni
Anno di pubblicazione: 2022
Genere: Fantasy, Mistery
Trama: Nicolas ha dieci anni ed è gravemente ammalato. Una miocardite lo costringe a letto, in attesa di un trapianto di cuore. Una sera, il fratello, geloso delle attenzioni che i genitori gli riservano, si introduce nella sua cameretta per mangiare i biscotti che la madre è solita lasciare sul comodino. Prima di andarsene apre la finestra, augurandosi che un mostro entri per divorare il fratellino. E il mostro, una creatura antropomorfa simile a un licantropo, giunge davvero; si infila sotto il letto di Nicolas e lì prende alloggio definitivo. Fra bimbo e mostro nasce uno scambio; un gioco che permette a entrambi, attraverso una sorta di linguaggio dei segni, di conoscere l’altro. Mentre la loro strana amicizia si rafforza, e pare in grado di superare ogni ostacolo, intorno a loro forze diverse si assommano e ricompongono fino a una esplosione di violenza che forse poteva essere evitata se si fosse riusciti a leggere nelle pieghe di un comportamento troppo velocemente liquidato come tipicamente adolescenziale. Perché il mostro, il Male, non sempre è l’uomo nero in agguato sotto il letto, ma talvolta è qualcuno che ti sta vicino. Romanzo di grande intensità. Micol Fusca fonde tematiche di disarmante attualità quali famiglia, amicizia, diversità, follia, solitudine e soprattutto amore, in tutte le sue sfaccettature.
Recensione: Se i mostri sotto al letto esistessero davvero? Se tutte quelle storie che siamo stati abituati ad ascoltare da bambini, in realtà, parlassero di qualcosa di reale e che esiste? Le premesse di “Nel buio della notte” sembravano tutte vertere verso un unico argomento, molto dark e creepy. Invece questo piccolo romanzo si è dimostrato essere una finestra aperta su una riflessione ancora più profonda che lo ha reso ai miei occhi un piccolo gioiellino da possedere felicemente nella mia libreria.
Questa non è solo una storia di mostri, reali o non, ma è anche una storia di malattia, di amicizia, di dolore e di paura, anche verso chi o cosa non ci aspettiamo.
Se dovessimo dare una definizione alla parola “mostro” cosa diremmo? Cosa rappresenta per noi e come ce lo siamo raffigurati nel nostro immaginario comune? Le storie e le fiabe hanno sempre avuto un ruolo fortemente importante, fin da quando eravamo piccoli, nel dare forma ai nostri timori e allo stesso tempo ci hanno sempre permesso di distinguere ciò di cui potevamo fidarci da quello che invece poteva essere fonte di pericolo.
Quando però l’incubo non è solo qualcosa di fantastico ma rappresenta purtroppo un male più reale, vicino e inaspettato? Ecco allora che il “mostro” diventa una malattia, una relazione distorta, una persona con un disturbo mentale. Di cosa davvero dobbiamo avere paura e come ci possiamo difendere da quello che ci provoca dolore inaspettatamente e inesorabilmente? Queste sono tutte riflessioni che questo romanzo ha portato a galla durante la lettura e che mi ha permesso di approfondire nei giorni a seguire. Non credo che ci siano risposte giuste o sbagliate ma che ognuno di noi debba guardarsi dentro e cercare di leggersi in merito a questo tipo di esperienze.
Nicolas, il bambino protagonista di questa storia, troverà nel “mostro” un amico, un supporto e una figura protettiva, capace di farlo sentire vivo in un momento difficile della sua vita. Non lo percepirà come una minaccia, piuttosto sarà la contrapposizione positiva a tutta la mostruosità reale nella quale si trova immerso. Un’ancora di salvezza in un mondo fatto di dolore, solitudine e incomprensione.
Non c’è un vero e proprio lieto fine; qui, nonostante tutto, c’è l’amaro in bocca che non vogliamo trovare alla fine delle storie e ne veniamo travolti inesorabilmente. Non si può evitare ma neanche si deve provare a farlo perché in fondo la vita ci pone di fronte a momenti difficili, a scelte sofferte e a esperienze dolorose. Da tutto questo però ne possiamo venir fuori più forti grazie alle risposte che saremo capaci di dare proprio a quelle domande che la lettura ci fa affrontare. Non a caso è proprio nel buio della notte che troviamo le risposte a tutte quelle le domande.
Davvero super interessante ed innovativo questo testo che non conoscevo.
Non conoscevo questo libro. A volte l’amaro in bocca provato alla fine del libro può sembrare una sensazione negativa, ma in realtà ti fa riflettere sul messaggio che l’autore lascia al lettore
Grazie mille per questa magnifica recensione. Come autrice mi sento felice e onorata ogni volta che riesco a raggiungere un cuore con le mie storie: in un modo o nell’altro. Amo i libri, anche come lettrice, perchè sono porte aperte a mondi sempre diversi; in ognuno c’è un po’ di chi li scrive ed è bello riuscire a stabilire una connessione. Ancora grazie.
A volte i finali troppo lieti mi danno la sensazione che la storia perda verosimiglianza. Posso capire che resti un po’ l’amaro in bocca, ma a volte preferisco così
La trama sembra molto bella ma non so se apprezzerei un finale così
Dietro una semplice storia affiorano riflessioni che lo rendono profondo. Mi piace come ce lo hai presentato e mi piace la storia in sé.