Recensione di “Muori per me”

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Autore: Elisabetta Cametti

Casa editrice: Piemme

Anno di pubblicazione: 2021

Genere: Thriller, Giallo

Trama: Notte fonda, una ragazzina chiama la polizia: sua madre è scomparsa. Si tratta dell’assistente personale di Ginevra Puccini, una delle fashion blogger più famose al mondo. Il corpo di Julia viene trovato nelle acque del lago di Como, insieme a quello di altre quattro donne. I cadaveri presentano ulcere evidenti su pelle e mucose, una reazione allergica rara, causata da una sostanza sconosciuta, come accerta l’autopsia. Gli indizi, che puntano tutti a un unico colpevole, diventano una prova con la scoperta dell’arma del delitto. Quando il caso sembra chiuso, però, sulle pagine social di Ginevra Puccini compaiono dei video sconvolgenti: lei conosce il nome delle vittime non ancora identificate, la loro storia e il gioco perverso che le ha uccise. Ma Ginevra non si trova. Potrebbe essere il carnefice o la prossima vittima. La cerca la polizia. La cerca la sua famiglia. La cerca chi vuole metterla a tacere. Quelle immagini denunciano un sistema di corruzione e comando, rivelando la linea di sangue che conduce tra i rami di una famiglia potente e dentro una delle più importanti maison della moda internazionale. Dove forze dell’ordine e giustizia non sono mai riuscite ad aprirsi un varco, sono quei post a fare vacillare l’impero. Perché c’è una voce che i soldi e il potere non possono ridurre al silenzio, quella che rimbalza sui social network e diventa virale. Una voce che neanche la morte può fermare.

Recensione: Sono molto felice di potervi parlare anche oggi di un romanzo di eccellenza tutto italiano. “Muori per me” è la prova che abbiamo menti brillanti del genere, al pari di altri grandissimi nomi internazionali più conosciuti. Questo romanzo sconvolge perché non ha la struttura classica alla quale siamo abituati: il nostro obiettivo durante la lettura non è tanto capire chi è l’assassino ma entrare nella testa contorta dei personaggi, rimanerne sbigottiti e cercare di riconoscere fin dove si può spingere. Difatti comprendiamo fin da subito quale sarà il contesto entro il quale ci muoveremo; quello che sicuramente ci colpisce è l’escalation degli eventi e la scoperta di ogni tassello che poi andrà a completare il grande quadro finale. Lo stile di scrittura dell’autrice è un mix di adrenalina e riflessione: incalzante al punto giusto, esplicativo e descrittivo quando deve. La scrittrice ha la capacità di adattare ritmo e scrittura ad ogni momento narrato, di portare il lettore a riflessioni continue, a supposizioni per poi smontarle definitivamente, oppure per stupire maggiormente in un secondo momento. I capitoli sono brevi per cui, nonostante la mole di ben 500 pagine, la lettura non è mai risultata pesante ed è riuscita a creare quell’aspettativa tale per cui non si riusciva a metter giù il libro. Pur essendo un thriller, il libro stimola domande e dubbi: può davvero l’uomo mettere in atto certe azioni, può essere crudele fino a certi livelli e può spingersi oltre un confine netto pur di soddisfare le proprie pulsioni? I peggiori assassini della storia ci hanno mostrato questo, eppure “Muori per me” ti palesa anche come queste persone riescano ad indossare la maschera del vincente e uscirne ancora più grandi, oltre che impuniti. Il tutto fatto sulla pelle di gente che pur di dimostrare di esser qualcuno è disposta a qualsiasi cosa, compromettendo anche la propria vita. Ho apprezzato la figura di Vittoria (Alias Ginevra) perché è dimostrazione di come spesso le persone non si rendano conto di avere già tra le mani dei grandi tesori, di poco valore monetario ma sicuramente di grande valore affettivo. Dopo esser andati alla ricerca di qualcosa che pensavano di volere, capiscono che forse ciò che avevano lasciato era davvero prezioso. Eppure, nonostante si perdano per un certo momento della loro vita, si redimono e oltre ad imparare qualcosa, insegnano anche ad altri. Francesca invece è una donna tenace, forte che non ha perso i valori tradizionali di famiglia, lavoro e sacrificio. Eppure mi è sembrata così simile alla sorella in una ricerca disperata di qualcosa che appagasse la sua fame insaziabile di felicità: il continuo bisogno di vedere una famiglia unita e legata, pur essendo composta da elementi così dissimili e disgreganti. Solo quando imparerà che tutto ciò a volte non è possibile, troverà la serenità di cui ha bisogno. Il libro inoltre indaga su un mondo ormai talmente parte integrante delle nostre vite che sembra esser esistito da sempre e che ormai diamo come elemento fondamentale di ogni cosa: i social. Lo fa in una maniera critica, facendo salire a galla tutto il marcio che questo mondo può nascondere. Però come spesso ci insegna “Muori per me”, in mezzo a tanto male e tanta negatività c’è anche del buono e di quello bisogna farsi forza. Ginevra sfrutta questa forza dei social e la fa diventare una propria arma, per cercare di sconfiggere un sistema che si dimostra quasi inattaccabile. Anche dove tutto sembra palese ed evidente, questo romanzo nasconde delle sorprese. Bisogna non solo avere paura del lupo ma a volte anche di chi si traveste da agnello e vive vicino a noi. Vi consiglio la lettura di questo thriller sia che siate amanti del genere, sia che non lo siate perché credo sia alla portata di tutti e sia capace di catturare l’attenzione di ogni tipo di lettore.

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7 Risposte a “Recensione di “Muori per me””

  1. Mi segno il titolo perché la tua recensione mi ha molto colpito, adoro quando i thriller riescono a mantenere viva l’attenzione del lettore con tanti tasselli da incastrare via via. Sembra davvero un bel libro!

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