Recensione di “La Prima Melodia”

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Autore: Stefano Impellitteri

Casa editrice:  Independently published 

Anno di pubblicazione: 2020

Genere: Fantasy

Trama: Duologia. Secondo libro in uscita nel 2021.Metà edizione digitale è disponibile gratuitamente col titolo: “LE PRIME NOTE”Vi siete mai chiesti il perché alcuni risultano più sensibili alla musica rispetto ad altri?Questo romanzo vuole mostrare perché, e spiegare in che modo, la musica faccia così tanta influenza al cuore degli uomini.In un mondo dove la magia della musica non è solo una metafora, ma vita reale, anche le spade vengono forgiate per creare melodie di salvezza o distruzione. Non tutti però sono in grado di usare le melodie ed i suoi effetti; cosa hanno di diverso questi “guerrieri armonici”?Un padre di famiglia desidera dare una svolta alle loro vite; vorrebbe costruire un mulino ma lotta contro una politica che non dà spazio ai ceti sociali inferiori. Un regno guidato da un Re-Dio immortale è impegnato in una guerra che racchiude al suo interno qualcosa che non va, qualcosa di sbagliato. Una misteriosa spada nasconde un segreto e risveglia con la sua musica capacità magiche ad alcuni che la toccano.Tutte queste trame si intrecceranno in un mondo fatto di schiavi e padroni, dove i suoi attori sono scelti in base a quanto la musica influisce su di loro;e su di te?

Recensione: Altro Fantasy italiano e altro grande botto per le mie letture. É davvero confortante vedere come divers* autori e autrici italian* si siano dedicati al panorama fantasy in tutte le sue sfumature e abbiano creato personaggi e mondi eccezionali, al pari di altri titoli più famosi. Ho avuto il piacere di leggere “La Prima Melodia” grazie al consiglio di un’amica che aveva visto un grande potenziale in questo romanzo e ci aveva assolutamente azzeccato. Partiamo dallo stile di scrittura di Stefano: mi sono innamorata della sua penna perché chiara, decisa e risoluta. Non perde tempo in fronzoli e riesce ad arrivare dritto al punto, senza perdersi in parole pompose e appariscenti. Il suo ritmo è allo stesso tempo riflessivo e invitante: da una parte sa donare profondità ai personaggi, ne esalta le caratteristiche psicologiche e dona il giusto spazio ad eventi importanti ai fini della trama; sa però tenerti incollato alle pagine, invogliarti alla lettura della pagina successiva e incuriosirti attraverso avvenimenti spiazzanti ai limiti del “mai una gioia”: Ho apprezzato molto questa sua capacità di stupirmi: credetemi quando vi dico che niente è come sembra e non è il caso che voi vi affezioniate facilmente a tutti. Stefano è riuscito a lasciarmi a bocca aperta e a colpirmi al cuore in più occasioni. Questo libro non è prevedibile, né tanto meno scontato! Sicuramente questo è uno degli aspetti che ho apprezzato di più. Come detto all’inizio stiamo parlando di un fantasy per cui l’elemento magico la fa da padrone; anche in questo l’autore ci vuole spiazzare perché non abbiamo a che fare con i soliti elementi magici a cui ci siamo abituati. La vera protagonista è la musica descritta come elemento amplificatore e catalizzatore di emozioni e sentimenti. La musica permette all’umano (e non solo) di dare vita ad una forza interiore maggiore, finalizzando quelle che sono le emozioni più importanti per uno scopo: dalla rabbia all’amore oppure dal dolore per una perdita e alla vendetta. Solo le emozioni più elevate e pure però sono sintonizzatori di emotività. Ho trovato questo sillogismo tra musica ed emozioni unico nel suo genere, capace di sottolineare come ognuno di noi in cuor suo possiede la forza necessaria per combattere la propria battaglia (la musica è la rappresentazione per eccellenza di questa forza). Altro aspetto a mio parere davvero interessante di tutto il romanzo è la sua capacità di toccare temi importanti senza cadere nel banale: si parla di differenze di genere, di disabilità, di lotta fra classi e di capitalismo, di vendetta e di perdono. Se dovessi trovare un piccolo difetto a questo romanzo, credo stia nel poco approfondimento del world building. Ho avuto modo di confrontarmi con l’autore rispetto a questo punto e so già che il secondo volume saprà darmi le dovute risposte a dubbi e quesiti. È anche vero che la caratterizzazione dei personaggi compensa la mancanza, in quanto sia i buoni che i cattivi sono esplorati psicologicamente in modo magistrale. Cosa dire di più? Posso solo consigliarvi di leggere il primo volume di questa saga ed innamorarvi anche voi del mondo fantastico che ha creato Stefano, sapendo già che ha molto altro da svelare.

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