Recensione di “Il Priorato dell’albero delle arance”

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Autore: Samantha Shannon

Casa editrice: Mondadori Oscarvault

Anno di pubblicazione: 2019

Genere: Fantasy

Trama: La casa di Berethnet ha regnato su Inys per mille anni ma ora sembra destinata a estinguersi se la regina Sabran IX non si sposerà e darà alla luce una figlia. I tempi sono difficili, gli assassini si nascondono nell’ombra della corte. A vegliare segretamente su Sabran c’è Ead Duryan, adepta di una società segreta che, grazie ai suoi incantesimi, protegge la sovrana. Ma la magia è ufficialmente proibita a Inys… Tra draghi, lotte per il potere e indimenticabili eroine, l’epico fantasy al femminile per il nuovo millennio.

Recensione: Finalmente ho avuto di nuovo tra le mie mani un fantasy a cui non posso che assegnare cinque stelline piene. Ebbene si perché Il Priorato (lo chiameremo affettuosamente così vista la lunghezza anche nel titolo!) è riuscito a tenermi incollata alle pagine e a farmi desiderare ogni giorno di arrivare al fatidico momento della lettura per sapere cosa sarebbe successo. Innanzitutto questo romanzo, nonostante la mole davvero considerevole (parliamo di 771 pagine mica bazzecole), si legge che è una meraviglia. Lo stile di scrittura della Shannon è magistrale a mio parere. La sua penna è capace di descrivere per filo e per segno un mondo e di dargli vita nella tua testa senza bisogno di immagini o figure. Lo stile potremo definirlo chiaro, a tratti poetico e con una chiarezza e una completezza che solo in pochi autori ho notato. La completezza a mio parere in questo caso è fondamentale perché il romanzo è caratterizzato da tantissimi personaggi, intrighi politici e capitoli che si alternano tra paesi diversi e storie di vita parallele. Vogliamo parlare dei personaggi? Credo che questo libro non abbia un/a vero/a protagonista perché ci sono più persone intorno alle quali ruota la storia principale con ruoli altrettanto importanti. Ho apprezzato davvero molto le figure di Ead e della regina Sabran, nonché i personaggi secondari come Loth oppure l’Alchimista. Ead è la eroina per eccellenza: devota al proprio ordine, è un mix di intelligenza, astuzia e bravura nel combattimento. Sabran incarna tutti gli aspetti tipici della regnate, bellissima, quasi divina agli occhi della popolazione e incline all’umore ballerino. Eppure queste due personalità così in antitesi tra di loro, scopriranno di avere molto da poter dare ognuna all’altra, divenendo più unite che mai. Altro personaggio a mio parere bellissimo è quello di Tané: andiamo! Per chi ama come me i draghi e le storie che ne raccontano, è impossibile non affezionarsi al personaggio di questa guerriera che cavalca un drago e che ha un rapporto simbiotico con questa creatura mitologica. Tanè è forza, coraggio, lealtà e sopratutto emotività. È sicuramente il mio personaggio preferito e la sua relazione con il drago è forse quella che mi ha emozionato di più. Come avrete sicuramente notato, abbiamo parlato perlopiù di donne; non si poteva fare altrimenti perché Il Priorato è un romanzo fantasy dove la fanno da padrone le donne. Eroine, regine, streghe, Priore, dame di corte, soldati, draghi. Il femminile viene analizzato a mio parere in ogni sua sfumatura e non risulta per niente pesante come si potrebbe pensare (ecco, un’altra scrittrice che vuole fare del “girl power” l’inno del proprio romanzo). Qui secondo me si vede realmente la parità di sessi. Le donne occupano le stesse identiche posizioni degli uomini e alcune volte li superano (attenzione!come potrebbe avvenire il contrario) in alcuni ruoli di spessore. Veniamo catapultati in un mondo dove pare quasi non esserci distinzione di femminile e maschile se non per un unico aspetto legato al ruolo della regina Sabran. La nostra meravigliosa scrittrice però dare vita attraverso l’opera della regina, ad una vera e propria rivoluzione anche in questo senso. Oltre ai personaggi umani, abbiamo anche una ricca vastità di animali mitologici che arricchiscono il racconto e rendono il tutto ancora più fantastico. Il drago la fa da padrone: non ci saranno solo i draghi buoni ovviamente dato che il cattivo per eccellenza è una creatura antichissima, pronta a risvegliarsi e a soggiogare completamente il mondo umano. La trama è un vero intreccio; è altamente elaborata, complessa e di un certo spessore. Durante la lettura non ci si deve distrarre altrimenti si perdono passaggi importanti e ci si dimentica qualche personaggio qua e la. A me difficilmente è successo perché non riuscivo a staccarmi dalla lettura. Altro punto fortissimo de Il Priorato è sicuramente il World Building. Signori, posso solo togliermi il cappello di fronte alla bravura della Shannon nel narrare magistralmente luoghi, città e eventi, particolarmente ricchi e descritti attraverso descrizioni minuziose ed evocative. Inoltre se alle prime 100/150 pagine vi sembrerà di non averci capito ancora granché (ripeto, è davvero ricco di personaggi, intrighi politici e particolari storici da ricordare), dopo questo primo ostacolo tutto vi sembrerà più chiaro e più semplice, quasi come se voi stessi foste un personaggio del racconto. Ho amato molto l’aspetto religioso del racconto: l’aver sottolineato come le religioni siano frutto di costruzioni umane e di ricerche di sicurezze o verità assolute. Quale poi sia la reale verità nessuno può saperlo. Resta il fatto che alcune volte dobbiamo essere disposti a mettere in discussione tutto ciò in cui credevamo per poter vedere realmente con occhi nuovi. l’aspetto amoroso è di una delicatezza unica. Così come per il genere, anche in questo caso la Shannon ha voluto dare spazio all’amore in tutte le sue forme (non vi faccio spoiler), risaltandone la bellezza di questo sentimento e trattandolo in modo delicato e maturo. Credo di aver parlato molto di tutto ciò che mi è piaciuto ma di non aver parlato di difetti. In realtà non ne ho parlato perché a mio parere non ce ne sono. Se volessi fare la “critica letteraria” di cui non sono capace e che non mi interessa, probabilmente qualcosa troverei (come ad esempio la mole del libro che forse poteva essere diviso in più libri per crearne una saga). Per me Il Priorato resta un libro perfetto così come lo vediamo. È stato capace di rapirmi completamente, di emozionarmi, di farmi vivere in un mondo eccezionale e di sentirmi parte della storia. Mi ha fatto sentire una nostalgia immensa alla lettura dell’ultima pagina e mi ha fatto evadere dalla realtà. A mio parere si merita tutte le cinque stelline e poco importa se per qualcun altro non sarà così perfetto come penso io. A me è piaciuto e mi è piaciuto da matti.

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