Recensione di “Gli scomparsi di Chiardiluna. L’attraversaspecchi”

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Autore: Christelle Dabos
Casa: editrice: E/O
Anno di pubblicazione: 2019
Genere: Fantasy

TRAMA: Secondo volume della saga dell’Attraversaspecchi (dopo il primo, “Fidanzati dell’inverno”). Sulla gelida arca del Polo, dove Ofelia è stata sbattuta dalle Decane perché sposi suo malgrado il nobile Thorn, il caldo è soffocante. Ma è soltanto una delle illusioni provocate dalla casta dominante dell’arca, i Miraggi, in grado di produrre giungle sospese in aria, mari sconfinati all’interno di palazzi e vestiti di farfalle svolazzanti. A Città-cielo, capitale del Polo, Ofelia viene presentata al sire Faruk, il gigantesco spirito di famiglia bianco come la neve e completamente privo di memoria, che spera nelle doti di lettrice di Ofelia per svelare i misteri contenuti nel Libro, un documento enigmatico che nei secoli ha causato la pazzia o la morte degli incauti che si sono cimentati a decifrarlo. Per Ofelia è l’inizio di una serie di avventure e disavventure in cui, con il solo aiuto di una guardia del corpo invisibile, dovrà difendersi dagli attacchi a tradimento dei decaduti e dalle trappole mortali dei Miraggi. È la prima a stupirsi quando si rende conto che sta rischiando la pelle e investendo tutte le sue energie nell’indagine solo per amore di Thorn, l’uomo che credeva di odiare più di chiunque al mondo. Trama: Secondo volume della saga dell’Attraversaspecchi (dopo il primo, “Fidanzati dell’inverno”). Sulla gelida arca del Polo, dove Ofelia è stata sbattuta dalle Decane perché sposi suo malgrado il nobile Thorn, il caldo è soffocante. Ma è soltanto una delle illusioni provocate dalla casta dominante dell’arca, i Miraggi, in grado di produrre giungle sospese in aria, mari sconfinati all’interno di palazzi e vestiti di farfalle svolazzanti. A Città-cielo, capitale del Polo, Ofelia viene presentata al sire Faruk, il gigantesco spirito di famiglia bianco come la neve e completamente privo di memoria, che spera nelle doti di lettrice di Ofelia per svelare i misteri contenuti nel Libro, un documento enigmatico che nei secoli ha causato la pazzia o la morte degli incauti che si sono cimentati a decifrarlo. Per Ofelia è l’inizio di una serie di avventure e disavventure in cui, con il solo aiuto di una guardia del corpo invisibile, dovrà difendersi dagli attacchi a tradimento dei decaduti e dalle trappole mortali dei Miraggi. È la prima a stupirsi quando si rende conto che sta rischiando la pelle e investendo tutte le sue energie nell’indagine solo per amore di Thorn, l’uomo che credeva di odiare più di chiunque al mondo. 

RECENSIONE: Ci troviamo in un mondo alternativo, tra il fantasy puro e ambientazioni di Miyazaki, che abbiamo imparato a conoscere nel primo volume di questa saga. Riprendiamo, da dove avevamo lasciato, le avventure dei due protagonisti Thorn e Ofelia e di tutti i personaggi che ruotano attorno, compresi i nuovi.
Il mondo descritto dalla Dabos è complesso, ricco di particolari elaborati e con una memoria storica che si svela man mano che si va avanti nella lettura. I rapporti sociali non sono da meno. Anch’essi sono complicati e divisi in specifici clan, classi e gerarchie, difficili da ricordare per la loro vastità. 
Thorn continua ad essere una personalità scorbutica, enigmatica, introversa, incapace di esprimere le proprie emozioni, nonostante a fine libro tenderà a modificare alcune di queste sue caratteristiche. Ofelia invece affronta una vera evoluzione di personalità. Non è più la ragazza timida, impacciata e   passiva che abbiamo conosciuto, bensì inizia ad esser più padrona delle proprie decisioni e esprime le proprie idee incurante del giudizio altrui. Ogni personaggio presente nella storia è ben caratterizzato dal punto di vista personale e le descrizioni sono così dettagliate da potersi creare una vera e propria immagine di ognuno di loro. 
La Dabos ha una capacità di scrittura formidabile. Il suo stile è fluido ed evocativo; a volte sembra di avere davanti una rappresentazione e non parole scritte.
La trama del racconto inoltre è complessa, costellata di particolari e di collegamenti da tenere a mente.  Tuttavia non è complicato a tal punto da risultare dispersivo. Invece è piuttosto esaustivo in quelli che possono essere dubbi che via via possono prender forma nella mente del lettore. Nulla viene lasciato al caso, tutto ha una spiegazione e una collocazione precisa nella narrazione. Forse sopratutto nella parte iniziale, può sembrare lento, un po’ giù di tono. In realtà andando avanti la storia assume un tratto incalzante che porta il lettore a leggere le ultime pagine tutte di un fiato proprio per il semplice gusto di sapere come va a finire. 
Questo è un libro intermezzo. Prima di lui c’è stato un inizio e poi ci sarà un seguito. La difficoltà stava proprio nel non ridurlo al semplice legame tra due parti di storia, ma renderlo un vero e proprio libro piacevole da leggere, allettante al punto giusto e ricco di emozioni.
Difatti la trama si infittisce perché se da un lato risolviamo una serie di problemi, dall’altra  si conclude  con quesiti a cui bisogna ancora dare risposta.
Personalmente ho trovato Gli scomparsi di Chiaridiluna un valido seguito nella saga degli Attraversaspecchi. Considero questa storia un fantasy che da un lato mi richiama ai classici ma dall’altro acquisisce una forma nuova, mistica, entusiasmante. Mi ha piacevolmente stupito e la considero una delle migliori saghe fantasy scritte in questo ultimo tempo. Mi auguro vivamente che il seguito sia all’altezza e che la storia non scada in semplici aspetti Romance ma ne dubito fortemente, visto quello a cui ci ha abituati la Dabos. Consiglio caldamente a tutti gli amanti del genere che non vogliono rinunciare ad una storia genuinamente fantasy ma che apprezzano aspetti innovativi e di riflessione.


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