Recensione di “Gli Occhi del Re”

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Autore: Giulia Nurchis

Casa editrice: Independently published

Anno di pubblicazione: 2020

Genere: Fantasy storico

Trama: A soli otto anni, Aighas aveva perso tutto. L’odio e il dolore che provava sembravano eterni, senza fine, destinati a consumarlo nelle lunghe notti passate a piangere, a sognare della madre uccisa dal padre davanti ai suoi occhi. Ma così non è stato. La forza d’animo, il coraggio, l’aiuto delle persone che ha incontrato e a cui si è legato gli hanno permesso di crescere, di andare avanti nonostante tutto. Presto ha imparato che il sangue non crea legami indissolubili, che gli affetti si possono scegliere e vale la pena lottare, sacrificarsi per essi nonostante il dolore e la sofferenza. Nella seconda occasione che gli è stata concessa, Aighas è riuscito a costruirsi una nuova vita con una nuova famiglia e il suo cuore è tornato a battere non più per rabbia ma per amore, nonostante le cicatrici impresse nel suo animo ancora lo feriscano. Aighas sarebbe capace di qualsiasi cosa pur di non perdere quegli affetti così profondi, così faticosamente conquistati, ma la vita è testarda, spesso crudele: le scelte che impone non sono mai semplici e distinguere il bene dal male non è mai immediato come potrebbe sembrare…

Recensione: Alcune volte ti imbatti in libri che non hai visto spesso, che passano un po’ in sordina ingiustamente e che non hanno l’attenzione dovuta. Ecco, questo è il caso! “Gli occhi del Re” è un fantasy storico che merita di essere chiamato tale ma che, per me, troppe poche persone conoscono. Partiamo dalla scrittura della Nurchis: se la dovessi definire in una parola, userei “calamitica”. Questo perché è riuscita a farmi leggere la bellezza di 550 pagine senza farmi mai annoiare, con una storia sempre interessante e estremamente coinvolgente, anche dal punto di vista emotivo. Giulia scrive bene e lo fa con uno stile fluido, dinamico e lineare. Inoltre è stata capace di non appesantire il romanzo nonostante abbia optato per una prima persona (spesso non apprezzo la PP perché troppo pesante e prolissa). L’autrice ha costruito un mondo che strizza l’occhiolino all’antica Grecia, con elementi politici e di world building caratteristici e davvero ben definiti. I personaggi sono sicuramente intimamente personalizzati e il loro approfondimento psicologico emerge man mano che andiamo avanti con la storia. Aighas e Salai li conosciamo che sono ancora bambini; cresciamo con loro attraverso la storia e gli eventi che affronteranno durante tutta la loro vita. La loro amicizia, è un’amicizia che non nasce subito ma che si rafforza col tempo fino a diventare un legame unico e indissolubile. Ho apprezzato davvero tanto questi due protagonisti, così diversi tra loro, eppure così vicini tanto da proteggersi anche a costo della loro stessa vita. Ho trovato altrettanto interessante la personalità del Principe Ikaride perché molto criptica, mai del tutto svelata e sempre nascosta da una nota di sarcasmo impenetrabile (non si riuscirà a comprenderlo pienamente fino alla fine del romanzo). Questo libro è fatto di battaglie, guerre, alleanze militari e tradimenti ma è intriso anche di amore e passione. Ce ne sono di tutti i tipi: amori nascosti e clandestini, amori interrotti e dolorosi, amori mai nati e idealizzati. La scrittrice è riuscita a dare vita ad un ventaglio di possibilità nelle quali immedesimarsi ed entrare in empatia. L’unica nota dolente che mi sento di mettere in evidenza è la mole: non fraintendetemi; io leggo “mattoni” e a me piacciono molto i libri corposi però a mio parere, certe parti del racconto potevano essere snellite (vedi quella dedicata all’addestramento nella foresta), rendendo il romanzo più fluente e lasciando spazio maggiore al finale che poteva essere sviluppato in più spazio e non così frettolosamente (succedono molte cose, alcune davvero importanti in pochissime pagine). Detto ciò mi sento di consigliare questo libro a tutti gli amanti del genere fantasy, in particolare a chi apprezza il sottogenere storico, perché “Gli occhi del Re” non ha nulla da invidiare ad altri libri di categoria.

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5 Risposte a “Recensione di “Gli Occhi del Re””

  1. Ma che bello! Ce l’ho anch’io in attesa di lettura. Ora non vedo ancora di più che arrivi il suo momento!

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  2. Mi piace molto questo genere e devo dire che mi attira questo titolo, è un peccato che delle belle opere spesso passino in un po’ in secondo piano però queste belle recensioni aiutano ^.^

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  3. Ok, mi hai convinta, anche altre persone di cui mi fido hanno parlato di questo libro inntoni entusiastici. Poi è da un po’ che non leggo un fantastorico

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