Recensione di “Fuoco sul Mondo”

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Autore: Giovanni Lamura

Casa editrice: Independently published

Anno di pubblicazione: 2019

Genere: Critica

Trama: Una sana critica verso la società moderna che non mi appartiene, vista con gli occhi degli Ultimi Romantici, quindi del Novi Hominem, una nuovissima figura nata dalle ceneri del Superuomo.

Recensione: Fuoco Sul Mondo sicuramente è un libricino che nelle poche pagine che conta, ti porta a fare una sana critica riguardo molti aspetti della società contemporanea. Se lo scopo del libro era quello di portare il lettore a pensare, a ragionare e a farsi delle domande, sicuramente è stato raggiunto. Lo stile dell’autore è molto semplice, sopratutto provocatorio, per cui non risulta assolutamente pesante, piuttosto alla portata di tutti e molto attraente. Inoltre il fatto che i capitoli siano molto brevi e ruotino ognuno intorno ad un argomento nello specifico, ti porta a voler leggere quello successivo immediatamente proprio per conoscere quale sarà il motivo della nuova discussione. Dal libro emerge in maniera abbastanza chiara il suo pensiero e Lamura lo esprime in modo forte e deciso; spesso però sembra farlo quasi eccessivamente, come a voler stupire a tutti i costi il lettore e lasciarlo tramortito. In realtà, io non mi sono trovata d’accordo con molte affermazioni fatte. Eppure il libro l’ho apprezzato perché nonostante ci trovassimo in disaccordo su alcuni aspetti, mi ha fatto piacere la ricerca di introspezione e di apertura delle coscienze che il volume ha saputo dare. Quello che forse non mi ha fatto assegnare il pieno dei voti è stato proprio il poco spazio dedicato ad ogni argomento. L’autore definisce in maniera chiara la propria idea però nel momento in cui deve esporre e sviluppare il ragionamento alla base, lo fa a mio parere troppo frettolosamente e poco preciso. Mi sarebbe piaciuto, per certi aspetti, leggere in maniera molto più approfondita e forse con molte più argomentazioni, i meccanismi logici che hanno portato Lamura a dare certe opinioni; in alcuni punti, ad una lettura inesperta, poteva quasi sembrare in contrapposizione con alcune affermazioni espresse in precedenza. Il mio capitolo preferito è sicuramente quello dedicato all’Amicizia, mentre ho trovato meno piacevoli da leggere gli ultimi tre perché, secondo me, forse Lamura doveva dedicare un altro libro alla descrizione dell’evoluzione della nuova figura di cui, lui stesso, si fa portavoce.

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