Recensione di “Chimere”

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Autore: Sara Vallefuoco

Casa editrice: Mondadori

Anno di pubblicazione: 2023

Genere: Giallo Storico

Trama: È la notte di San Silvestro, l’ultima dell’Ottocento, e Roma saluta l’arrivo del secolo nuovo. Dopo il distaccamento in Sardegna, non privo di giorni dolorosi, il vicebrigadiere Ghibaudo ha accettato la proposta di Amelia di trasferirsi a Roma, dove un matrimonio di facciata può garantire a lei la possibilità di iscriversi alla tanto desiderata facoltà di Medicina, e a lui di continuare a nascondere il suo segreto. Ma ciò che in teoria è la soluzione perfetta non sempre regge la prova della vita, e anche a causa di una società in cui la parità di genere è un orizzonte remotissimo, bugie e non detti si sono infilati negli interstizi della loro quotidianità, minandone le basi. Il destino torna a bussare alla porta di entrambi quando una giovane sposa viene ritrovata morta nella vasca da bagno, all’apparenza affogata. Si tratta di una tragica fatalità o di un indecifrabile omicidio? Ghibaudo inizia a indagare insieme al collega Moretti, sempre più appassionato alle nuove tecniche investigative, senza sapere che tutto sta per cambiare, dalle sue convinzioni professionali alla relazione con Amelia, complice l’entrata in scena di un giornalista che sembra conoscerlo come mai nessuno prima.

Recensione: Vi capita mai di leggere romanzi talmente scritti bene da catapultarvi completamente nella storia? Con Chimere è capitato proprio questo perché la scrittrice è stata talmente brava nel descrivere contesto sociale, storico e culturale da farmi sentire partecipe della storia e delle indagini.

Questo libro è sicuramente più di un giallo; è una storia di profonda introspezione e di analisi psicologica dei personaggi. I nostri protagonisti, Amelia e suo marito, in realtà nascondono profondi segreti che emergeranno man mano che impareremo a conoscerli, dando un senso diverso all’intera storia.

È stato facile empatizzare con Amelia; è una donna intraprendente, caparbia e di animo gentile. È sarda per cui per me è stata subito simpatia da conterranea; ha lasciato la propria terra per dedicarsi a quello che ama di più, lo studio della medicina (in un mondo dove certi studi sono permessi solo agli uomini). Allo stesso tempo però ha dentro di sé un grande dubbio sulla correttezza di questa sua scelta. Anche il Brigadiere Ghibaudo è un po’ come un pesce fuor d’acqua; con Amelia condivide il peso di vivere in una società che non ammette stravolgimenti e diversità.

Il romanzo è incentrato sulle indagini di un omicidio ma soprattutto sulla nascita di una nuova modalità investigativa: siamo agli albori dell’indagine scientifica e ci troviamo di fronte ai pionieri di quello che poi diventerà il “metodo” per eccellenza. È stato interessante vedere come in una Roma di inizio Novecento, sia riuscito a farsi strada un nuovo modo di pensare e di vedere le cose, portando innovazione e più concretezza nelle risoluzioni dei casi.

Questo è un romanzo che vi promette un mistero da svelare, un assassino da catturare e una storia da districare. Allo stesso tempo però vi permette di immergervi in una Roma di altri tempi, con i suoi costumi e le sue regole, per vivere emozioni e sentimenti contrastanti, fino al bellissimo e tragico epilogo.

Un romanzo sicuramente dotato di fascino e di mistero, capace di ammaliare con il suo stile così profondo e raffinato ma allo stesso tempo accattivante a tal punto da lasciarci in sospeso, nell’attesa di una nuova e futura indagine.

6+

6 Risposte a “Recensione di “Chimere””

  1. Ahimè, è da un po’ che non leggo un libro tanto coinvolgente. Potrei seriamente sovvertire la mia tbr e buttarmi su questo

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