Recensione di “Arriva il diavolo”

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Autore: Linda Ladd

Casa editrice: Nua Edizioni

Anno di pubblicazione: 2020

Genere: Thriller psicologico

Trama: Ha a disposizione i migliori dottori del mondo, e il padre è uno degli uomini più potenti dello stato. Ma nulla è riuscito a impedire a Mikey di soccombere ai suoi demoni più oscuri: quelli dentro la sua testa. Quelli che gli hanno detto di mettere fine a tutto. Avrebbe dovuto essere un caso di facile soluzione, soprattutto perché il compagno di Claire Morgan, il dottor Nicholas Black, ha riconosciuto in Mikey un suo ex paziente problematico. Ma poi Claire trova a casa di Mikey un altro corpo. Rannicchiato in un forno, carbonizzato fino a essere irriconoscibile, ucciso con un metodo inconcepibile. L’unico indizio è un braccialetto di perline avvolto attorno al polso delle vittime, che si crede possa tenere a bada il “malocchio”. Quando finalmente Claire scopre ciò che temevano le vittime, si ritrova ormai intrappolata in un gioco mentale con un brillante omicida sadico. E stavolta, c’è un metodo nella follia…

Recensione: Sapete quando un libro ha tutte le premesse giuste per diventare uno di quelli che lasciano il segno? Ebbene “Arriva il diavolo”, a mio parere, aveva le carte giuste per catturarmi completamente e conquistare il mio cuoricino di amante dei thriller psicologici. Eppure ci sono stati degli aspetti che purtroppo non mi hanno soddisfatto completamente e che hanno influenzato il mio giudizio finale sull’intera lettura. Partiamo con il parlare delle cose che ho ritenuto positive e che comunque mi hanno fatto divorare il libro. Primo fra tutti, nonostante la mole, credo ci sia stato il fattore shock; le premesse spaventose e la particolarità dei delitti sicuramente sono stati due elementi fondamentali che hanno suscitato un grande interesse in me e che mi hanno spinto a volerne sapere di più. Altro punto a suo favore è stato il doppio punto di vista; il libro alterna le voci narranti tra la nostra detective protagonista e il serial killer (del quale ancora non sappiamo il nome ma che impariamo a conoscere proprio dalle sue stesse parole). Un killer che a mio parere era un ottimo soggetto per un thriller di questa tipologia, “disturbato al punto giusto” e sicuramente protagonista indiscusso di tutta la narrazione. I problemi iniziano quando la storia inizia a peccare di presunzione. Il racconto si basa su alcuni eventi e alcune scelte comportamentali (parlo in generale per non fare assolutamente spoiler) che a mio parere vanno crescendo in un culmine che non regge. Certi processi mentali vengono un po’ sminuiti come semplici processi apprendibili attraverso mera esposizione oppure facile ricerca su internet. Parliamo di pratiche che richiedono anni di studio e che comunque non sono sempre così infallibili. Al nostro serial killer va sempre un po’ tutto bene e la facilità con cui riesce a svolgere determinate cose, mi è sembrata eccessiva. Purtroppo poi chi legge troppi thriller come me, corre il grande rischio di capire in anticipo quale sia il colpevole o comprendere dove il libro voglia andare a parare. A me è successo proprio così con “Arriva il diavolo”: non appena il killer è apparso nella storia, ho manifestato subito il mio sospetto e non l’ho cambiato fino a fine lettura, confermando poi le mie riflessioni. Sicuramente questa cosa ha  rovinato l’effetto sorpresa ma non è detto che possa succedere anche ad altri lettori. Mi sento di darvi un consiglio fondamentale: leggete prima gli altri volumi che precedono questo. “Arriva il diavolo” fa parte di una saga con protagonista la Detective. Difatti molti riferimenti sarebbero stati più chiari e probabilmente mi sarei ritrovata in uno spazio più famigliare, capace di coinvolgermi maggiormente anche da un punto di vista emotivo. Emergono elementi che fanno capire che le vicende precedenti sono state altrettanto significative e hanno contribuito sia all’evoluzione dei personaggi, sia a quella della storia stessa.

2+

7 Risposte a “Recensione di “Arriva il diavolo””

  1. La trama mi ha colpito molto e anche le tue parole. Penso che iniziare dal principio quando vi è comunque un filo conduttore, sia sempre la scelta migliore. La doppia voce narrante è un elemento che io apprezzo sempre molto.

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  2. Peccato non ti sia piaciuto del tutto, però come trama in generala attira molto anche me, vorrei approfondire la mia parentesi di thriller psicologici. Di solito non apprezzo i libri con più pov ma qua mi sembra fondamentale per entrare meglio nella mente del killer, quindi potrei anche passarci sopra😊

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  3. Conoscendomi, i difetti di questo libro per me sarebbero imperdonabili perché sono proprio le cose che mi danno fastidio. Grazie alla tua recensione ci starò alla larga

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  4. Non so se questo libro fa per me, mi piacciono i thriller ma devono essere ben fatti, sennò mi stancano subito!

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